"Basta con le canzonette in
chiesa", dicono in coro esperti di musica, liturgisti e pastori. Ma a
quali generi rivolgersi per cantare oggi le lodi di Dio? Il gregoriano?
Bello ma impossibile. Le scholae cantorum? Ammuffite. Tornare al
repertorio tradizionale è impossibile, le "invenzioni" del pop religioso
sono di basso livello. Il futuro, allora, sta in una nuova "fusion" tra
antico e moderno, che tenga ferme le intuizioni liturgiche del Concilio
Vaticano II.