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..da (tutti) - Domenica 10 Dicembre 2000


INTERVISTA Il coordinatore nazionale del movimento: abbiamo già preso le distanze da alcuni eccessi, il documento ci incoraggia
«Pregare per guarire? Prima la fede»

Martinez: Rinnovamento nello Spirito è in linea con l'Istruzione vaticana
«Per noi conta la disponibilità ad amare Dio anche nella sofferenza»
Mimmo Muolo




Roma. «Apprezzamento sincero» per il documento. E la «gioia» di poter leggere nella recente Istruzione emanata dalla Congregazione per la dottrina della fede «norme e raccomandazioni già da tempo messe in pratica all'interno del movimento». Salvatore Martinez, 35 anni, sposato, coordinatore nazionale del Rinnovamento nello Spirito (200 mila aderenti e 1700 gruppi in tutta Italia) risponde così a chi gli chiede un giudizio sulla Ardens felicitatis desiderium, documento pubblicato lo scorso 23 novembre dal dicastero vaticano presieduto dal cardinale Josef Ratzinger.
Il testo ha come argomento «le preghiere per ottenere da Dio la guarigione», un campo in cui talvolta si determinano abusi. E alcuni organi di stampa avevano incluso anche i carismatici tra i gruppi nel "mirino" della Congregazione. Martinez, invece, ribatte: «La geografia carismatica è alquanto variegata. Ma riguardo all'esperienza del Rinnovamento nello Spirito in Italia credo di poter dire che il cammino di crescita ecclesiale intrapreso ci ha portati a considerare con grande attenzione, nel rispetto della tradizione e del magistero della Chiesa, tutte le implicazioni liturgiche, teologiche e pastorali che l'Istruzione mette in evidenza. Vediamo anzi nel documento un aiuto a progredire su questa strada».
Non vi sentite, dunque, interpellati in maniera critica dal testo?
No, anzi, il sentimento che nasce dalla sua lettura è di apprezzamento sincero perché la preghiera per ottenere da Dio la guarigione viene presentata nella giusta luce. E quanto al fatto di essere nel "mirino", come taluno ha scritto, il segretario della Congregazione, monsignor Tarcisio Bertone, ha già precisato in un intervista che il documento non si riferiva affatto ai gruppi di Rinnovamento nello Spirito, i cui statuti sono stati approvati anche dalla Cei nel 1996.
Da che cosa può essere stato originato questo fraintendimento?
Secondo me il motivo va ricercato nella storia del nostro movimento. Il cammino percorso non è stato facile. Anzi, abbiamo dovuto prendere le distanze da certi fenomeni che pur nati al nostro interno, non hanno saputo mantenere il giusto equilibrio. Ci sono, infatti, alcuni gruppi isolati non approvati dai vescovi dove si fa un uso quasi monotematico del "carisma di guarigione". E proprio l'azione di questi gruppi ha finito per indebolire l'immagine che il Rinnovamento nello Spirito in tutti questi anni ha cercato di costruire, reagendo alle situazioni che sono degenerate in sensazionalismi e spettacolarizzazioni.
E ora, anche alla luce del nuovo documento, che cosa vi attendete?
Spero che l'Istruzione aiuti a distinguere. Il nostro è un cammino di fede serio, ponderato, basato su una formazione adeguata.
E in questo cammino che posto occupa la "preghiera di guarigione"?
Innanzitutto vorrei precisare che non parliamo mai di "preghiera di guarigione", ma di preghiera di intercessione per ottenere la guarigione, evitando così il pericolo che si crei una sorta di automatismo del tipo: ogni volta che si prega deve avvenire una guarigione. Anzi, elemento fondamentale della nostra spiritualità è l'accettazione della volontà di Dio e dell'esperienza della croce. L'esperienza del Rinnovamento non si basa sulla buona salute del corpo, quanto sulla disponibilità ad amare Dio nelle gioie e nei dolori. Quindi la preghiera per ottenere la guarigione è solo uno degli aspetti attraverso cui si manifesta l'attività dei nostri gruppi.
E gli altri quali sono?
Il cammino che noi proponiamo guarda innanzitutto alla riscoperta della preghiera in tutte le sue espressioni. Non si può negare che molta gente bussa ai nostri gruppi dopo situazioni di grande sofferenza. Pensiamo alle sette, a certe esperienze di medicina alternativa che a volte fanno più male che bene, pensiamo ai maghi, alle pratiche esoteriche. Questa gente è soprattutto bisognosa di assistenza e di consolazione. E l'antidoto consiste nel far riscoprire loro l'importanza dei sacramenti e della preghiera comunitaria, specie quella di lode. Di qui inizia poi un cammino di conversione per ritornare alla pienezza della fede, abbracciata con convinzione e coraggio, senza edulcorazioni e vacue promesse di felicità legate a pretese guarigioni.
C'è comunque, alla luce dell'Istruzione, un ulteriore cammino di purificazione che il Rinnovamento nello Spirito può intraprendere?
Il documento sarà studiato in tutte le nostre comunità, specie nei corsi di formazione per animatori della preghiera. E sicuramente non mancherà l'attenzione di tutti a far sì che le indicazioni in esso contenute siano rispettate.
Mimmo Muolo