GIORNATA
MONDIALE DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI | ||
INTERNET: di CORNELIA COLOSIO Annunciare Cristo nei mezzi di Comunicazione Sociale all’alba del Nuovo Millennio, è il tema della Giornata Mondiale delle Comunicazioni sociali. – Chiesa in rete – Nuove tecnologie e pastorale, è titolato il Seminario tenuto dall’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali.DUE TEMI che si richiamano a vicenda. Due temi che si integrano per sollecitare la riflessione dei cristiani sul nuovo territorio dell’evangelizzazione determinato dai media informatici e dal loro sviluppo nell’universo umano di fine millennio. Faccio mia l’osservazione che il dott. Massimo Donelli, responsabile dei contenuti del portale CiaoWeb fece in apertura al suo intervento-esperienza al convegno della CEI: Internet è figlia della paura. Perché è nata grazie a una grande paura: quella degli Americani che nel 1959, quando l’URSS, battendoli sul tempo, spedì nello spazio il primo Sputnik, temettero di perdere la supremazia tecnologica rispetto all’allora Unione Sovietica. Crearono quindi una agenzia, ARPA (Advanced Research Projects Agency), che misero sotto l’egida del Dipartimento della Difesa. Stanziarono due miliardi di dollari (una enorme cifra per quegli anni!) e riunirono il meglio delle intelligenze del paese. Per poter rafforzare la loro supremazia diedero corpo alle teorie di uno psicologo, appassionato di informatica, che già allora prevedeva un mondo pieno di computer in rete e collegati fra loro in modo tale che se anche un pezzo di questa rete fosse andata male, il resto poteva continuare a stare insieme. I militari americani capirono l’opportunità che ci stava sotto e guidati da Paul Baran, una delle intelligenze di spicco del centro studi del Dipartimento, elaborarono la risposta in un report dal titolo On Distributed Communications Networks (1964): innanzitutto la rete non doveva avere alcuna autorità centrale e avrebbe dovuto essere concepita, sin dall'inizio, in modo da operare in un contesto di instabilità. Perché questo avvenisse era assolutamente necessario che tutti i nodi fossero indipendenti, avessero una pari gerarchia e fossero capaci di originare, passare e ricevere i messaggi. Nacque così la prima network ARPANET che poi divenne Internet. Oggi Internet è cresciuta, da rete militare governata da informatici è divenuta Rete per gli studi universitari e scientifici iniziando la sua trasformazione in strumento di messa in comune della ricerca e della cultura. Oggi è una Rete per tutti. Un articolo sul Corriere della Sera del 21 marzo 2000 afferma che nasce un sito ogni secondo: a questo ritmo si espande la Rete a livello planetario. Una corsa che mette sulla stessa linea di partenza studenti squattrinati e società potenti. Nell’ultimo anno la Rete ha più che raddoppiato la sua crescita: 30 milioni di nuovi siti sono stati registrati nel 1999 contro i 13,5 milioni del 1998. Dalla paura quindi, può nascere qualcosa di straordinariamente bello e utile! Basti pensare alla presenza religiosa nel Web: se proviamo a inserire la parola "Dio" (God) nel motore di ricerca Altavista troveremo qualcosa come 56.356 pagine in Italiano e 4.464.336 in Inglese. Sempre Altavista lista 39.986 pagine per la parola "religione" e 9542 per "religione e spiritualità". La parola "cattolica" ricorre in 305.763 pagine web. La crescita dei siti religiosi è esponenziale, basta entrare nel sito http://www.siticattolici.it/ per cogliere la varietà delle presenze religiose nella Rete anche solo in lingua italiana. Come Paoline siamo nella Rete, abbiamo navigato, inserito contenuti. Abbiamo fatto di Internet uno spazio per esserci nel mondo della comunicazione informatica e non tradire il carisma che don Alberione ci ha lasciato in eredità. Ma la rete cresce, crescono le esigenze dei navigatori. Cresce la capacità di usare in Internet un linguaggio proprio e modalità comunicative inedite. Allora il già fatto è superato. E’ necessaria creatività nuova, perché la Rete sia uno spazio in cui ci siamo mettendo in gioco la nostra capacità comunicativa e confrontandoci con la capacità comunicativa degli altri. E’ il luogo dove ascoltare, confrontarsi, e in modo dialettico dire la nostra.
Non basta allora usare Internet per fare "vetrina" dei nostri contenuti elaborati per altri strumenti, ma è oggi necessario entrare in questo spazio in modo nuovo e propositivo. Ecco allora i nuovi spazi http://www.paoline.com/ per creare "vetrina" ai contenuti già esistenti su altri supporti; e uno spazio http://www.paoline.it/ per creare spazi dinamici di comunicazione. Per ora sono pagine Web con i contenuti di sempre che si richiamano a vicenda, ma domani vogliono diventare spazi dove è possibile instaurare relazionalità nuove, spazi di interazione fra individui che possono costituire comunità in rete e con i quali impegnarci perché nella rete circoli la Parola di Dio e cresca il numero di quelli che la ascoltano e vivono. Per fare questo abbiamo bisogno del contributo di tutti coloro che credono che Internet sia un nuovo territorio per l’evangelizzazione, ma soprattutto sia uno spazio per entrare nel gioco comunicativo in cui esserci per testimoniare Cristo e contribuire a far crescere la nuova cultura che, con noi o senza di noi, sta formandosi. Dalla paura quindi possono davvero nascere cose belle e appassionanti per questo a tutti e tutte coloro che leggono è rivolto l’invito a contribuire con noi a far nascere nella Rete uno spazio di gioia, di speranza e di impegno cristiano. Così "Annunciare Cristo nei mezzi di Comunicazione Sociale all’alba del Nuovo Millennio" non resterà un tema scritto, ma una provocazione di NOVITÀ che supera la tentazione del computare numericamente la presenza cristiana nella rete, o la smania di offrire quantità di contenuti. E si impegna a renderli significativi sì da far circolare comunicazione e attualizzare il vangelo lasciandosi provocare dalle sfide della Rete per vivere oggi in modo nuovo la fede in Cristo. Se volete e potete darci una mano, questo è il nostro sito, contattateci: ed.elettronica@paoline.it. Cornelia
Colosio
| ||
TORNA A RASSEGNA STAMPA |