IL DISCERNIMENTO
 DONO DELLO SPIRITO

di Maria Nives Zaccaria

1. Che cos'è

In senso generale, il discernimento è un giudizio sulla qualità delle cose, che porta a separare quelle buone da quelle cattive.

Esiste un discernimento umano, secondo la carne, fatto secondo criteri scelti dal mondo (es. il successo, la ricchezza, il potere, la bellezza ... )

Ed esiste un discernimento spirituale, fatto dal credente, secondo i criteri suggeriti dallo Spirito.

Per avere un vero discernimento spirituale, occorre uscire dalla prigionia della carne ed entrare nella vita secondo lo Spirito.

2. Il discernimento spirituale

Esso consiste in un atto di giudizio nella fede fatto dal credente.

Giudicare nella fede significa: giudicare da uomini spirituali (cfr. 1 Cor 2,15), le situazioni concrete della vita personale, della vita del gruppo, per distinguere ("discernere") le vie di Dio e orientare le proprie azioni verso di esse.

3. "Per distinguere le vie di Dio"

        Confronta Catechismo della Chiesa Cattolica, nn 2846-2849.

 4. E' il dono dei doni

Senza il discernimento, infatti, non si può vivere nella piena conoscenza della volontà di Dio. Confronta Rm 12,2; Le 12,56; 1 Gv 4, 1.

Esso è una necessità che si impone ai cristiani maturi, poiché la volontà di Dio non è sempre percepibile attraverso l'applicazione di principi e regole generali.

Esso non è una capacità naturale, ma la capacità donata dallo Spirito che educa il cuore, dandogli quella particolare sensibilità, che la carne non possiede, di captare la presenza di Dio e cogliere le mozioni della Grazia.

5. La sua importanza secondo la Sacra Scrittura

6. Criteri che guidano il discernimento spirituale

Nel discernimento spirituale lo Spirito Santo viene in aiuto al credente fornendogli i criteri per discernere. Essi sono contenuti nella Parola di Dio.
L' uomo è debole a causa del peccato e la sua debolezza gli impedisce di fare un discernimento autentico, poiché egli non sa neppure che cosa è bene e che cosa è male. Prima del peccato dirigeva i suoi desideri verso Dio, dopo verso di sé e le creature. Lo Spirito viene in aiuto alla sua debolezza capovolgendo la direzione dei suoi desideri:

7 Come assecondare l'azione dello Spirito

 L' ascolto dello Spirito richiede il silenzio del cuore. Occorre pertanto abituarsi a far tacere i nostri pensieri, i nostri desideri, quel tumulto di passioni che occupano il nostro cuore. E' un lavoro paziente, ma necessario, che il Signore ci aiuta a fare nella preghiera umile e sincera.

Bibliografia

Beck p. Tommaso - Giovanna Della Croce, Il discernimento dono dello Spirito, ed. Delioniane, Bologna 1986.

[1 Molto utile per studiare questo argomento è il fascicolo n. 191 del Servizio della Parola, ed. Queriniana, Brescia, settembre 1987. E fascicolo è interamente dedicato al discernimento.
Per quanto riguarda il discernimento nella tradizione biblica, vedere i seguenti articoli:

- Boggio Giovanni, Il discernimento nell'Antico Testamento, pp. 10- 19. 
- Fabris Rinaldo, Discernimento ecclesiale e dono dello Spirito negli Atti, pp. 19-24.
- Lanza Sergio, Come Paolo esercita il discernimento e invita i cristiani a fare altrettanto, pp. 24-30.
- Vanni Ugo, Discernimento e comunità negli scritti giovannei, pp. 31-37.
- Maggioni Bruno, I vangeli sinottici: situazioni e modalità di discernimento, pp. 37-41.
Seguono una II sezione sul discernimento lungo la storia, fino a Concilio Vaticano Il (artic. di mons. Luigi Bettazzi); e altre due se
zioni sui presupposti e sulla metodologia dei discernimento, con particolare attenzione al discernimento in comune.

- Si veda inoltre il già citato volume sul Discernimento degli spiriti di Pedro Gil CP, ed. RnS, Roma.

IL CARISMA DEL DISCERNIMENTO

1.    Il discernimento è un dono e una necessità per tutti.

2.    Ad alcuni viene donato come carisma, cioè come capacità particolare di:

       per l'edificazione della comunità. 
       Esso è menzionato esplicitamente in 1 Cor 12, 10,

 3.    Come dono carismatico è utile all'esercizio di ogni ministero.

In particolare va posseduto da chi svolge un compito di autorità e di guida e quindi ha un ministero che lo obbliga a discernere tra veri e falsi profeti, tra veri e falsi fedeli.

Esso permette di cogliere la presenza del "vero Dio" in ogni situazione, o in una ispirazione, o in una preghiera.

Lo si può definire come una particolare illuminazione che permette di giudicare la rettitudine delle parole e delle opere.

Una luce che si ottiene in preghiera.

   Un dono che lo Spirito dà agli umili e ai puri di cuore.

E' di grande utilità per la crescita del gruppo, sia perché permette di assecondare l'azione che lo Spirito vi compie, sia perché aiuta a conoscere le opere dei nemico che dobbiamo combattere.

4.    Come esercitarlo

Una regola è data da San Paolo in 1 Cor 12,1

Lo Spirito dona il fondamento del discernimento: riconoscere in Gesù di Nazareth - morto in croce -il Figlio di Dio. 

Da questo deriva ogni altro discernimento.

 5.   Per crescere questo carisma richiede:

SCHEDA PER LA VERIFICA PERSONALE

A volte l'animatore si trova davanti a problemi del genere:

     In questi casi il dono del discernimento aiuta a trovare il comportamento adatto.

Esso porta la capacità di conformarsi a misura del fratello, in modo da non chiedergli più di quanto il Signore vuole da lui in quel momento.

Il discernimento consiste, in questo caso, nella capacità di misurare ogni cosa al fine di condurre le anime a Dio.

 1.     Come comportarsi allora?

Per raggiungere questa condizione occorre:

Questa capacità di abbassarsi alla misura dell'altro cresce in noi man mano che conosciamo noi stessi, le nostre difficoltà, le nostre resistenze all'azione dello Spirito in noi.

Avviene così che il discernimento diventi, anche in questo caso, strumento per la nostra crescita, nella conoscenza di noi, nella pazienza, nella discrezione, nella prudenza.

2.    Rifletti:

da Animatore per un progetto di vita
di Maria Nive Zaccaria - Edizioni Rns-Roma

                                                     

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