Vis Polemica

A proposito del sottosegretario Martini

Di Aldo Sottofattori





Mi è capitato per caso di entrare in un sito (http://www.venetocontroibocconi.it) e, di lì, incappare in una pagina dedicata al sottosegretario alla Salute Francesca Martini (“L'angolo per L'On. Francesca Martini”). Ho letto con un certo gusto le lodi iperboliche indirizzate al sottosegretario da parte di persone sollecitate a scrivere commenti. Ho letto di “scelte coraggiose”, “lavoro prezioso”, “congratulazioni vivissime”, “grande umanità” e via sperticando. Caspita: più di 700 commenti e tutti di questo tenore! Devo dire che mi sono un po’ irritato. Ma come... settecento commenti senza una critica, quando dalle critiche sono indenni solo i santi?

Comunque l’occhio mi cade su “spedisci un commento” e, preso dall’insulsa voglia di inserire una nota stonata, scrivo 10 scarne righette. In breve mi ritrovo sulla posta elettronica un messaggio automatico che recita: “Grazie per aver lasciato un commento per l'Onorevole Martini. Il commento verrà pubblicato a breve”. Il giorno dopo vado a controllare se qualche dubbio si è instillato nei post successivi e ho il piacere di notare che sebbene i post siano aumentati, del mio non c’è traccia. Solo lodi ampollose ulteriormente sopraggiunte. Censura? Chissà. Certo non si può dire che il messaggio si sia perso, perchè la ricevuta automatica mi è stata inoltrata. Dunque il dubbio sussiste.

Ma insomma, cosa ho detto? Ho fatto semplicemente notare quanto il presunto amore per gli animali da parte del sottosegretario sia da considerarsi estraneo ad una vera cultura dei diritti animali. E’ recente il suo auspicio di reimpiego dei richiami vivi per alimentare una sana e appassionante tradizione virtuosa, la caccia, che deve essere salvaguardata nel nostro Paese. Poi la Signora appartiene a una coalizione che, mediante uno specifico ddl, vuole espandere le possibilità della 157 aumentando tempi, luoghi, specie cacciabili, utenti. Se amasse gli animali, non dovrebbe fuggire via dalla coalizione di governo? Beh... diciamo che nel nostro tempo la figura di Cincinnato non gode di grande fortuna. Tuttavia almeno potrebbe dissociarsi. L’ha fatto?

Si potrà osservare che, in un’ottica riformista, chi incomincia a riordinare un settore che vede violenze inaudite su poveri animali di affezione deve essere sostenuto anche se non trova da eccepire sul panino al salame o se ritiene che la fucilazione di uccellini o di animali riprodotti allo scopo sia una tradizione da rispettare. Magari potrà migliorare in futuro, visto che la “perfezione” è una categoria processuale e matura nel tempo. Ma il sottosegretario cosa ha fatto per i cani? Su Leccoprovincia.it si legge una sorprendente sfilza di iniziative:

L’On. Martini ha richiesto ai Nas il controllo a tappeto di tutti i canili d’Italia con conseguente sequestro di molti, ha emesso l’ordinanza che prevede l’obbligo del microchip e l’istituzione dell’anagrafe canina nazionale, ha emesso le ordinanze contro i bocconi avvelenati e la cancellazione della black list dei cani pericolosi, ha firmato con il Comune di Roma il nuovo regolamento per le botticelle, ha promesso un giro di vite sul traffico illegale dei cuccioli, ha visitato in Molise il canile lager di Santo Stefano per toccare con mano la malacura con cui le Istituzioni mantengono i loro randagi, ha radunato le amministrazioni locali e la Regione chiedendo loro provvedimenti immediati per la tutela del benessere animale, ha reso possibile la chiusura dell’allevamento lager di Ravenna, ha permesso di migliorare la situazione del canile di Rieti, ha richiamato all’ordine i numerosissimi Sindaci inadempienti, ha ordinato un’ispezione ministeriale per il mega canile lager di Cicerale (nel Salernitano) disponendone lo svuotamento e la chiusura, ha ascoltato i casi più osceni del nostro Paese raccontati in viva voce dai volontari e testimoni dei canili di Rieti, Campobasso, Aragona, Olbia, Peschici, Rizziconi, Ravenna e Cicerale.

Leggendo la lista si registrano atti di due tipi. Il primo è costituito da auspici o da ordinanze. Auspici e ordinanze in questi ambiti ne sono stati prodotti molti, ma sappiamo che fino a oggi non hanno prodotto molti risultati. Anzi, le ordinanze, specie in certi settori, dovrebbero essere rubricati sotto la voce “auspici” possedendo la stessa cogenza di questi. Il secondo è costituito da controlli e ispezioni. Qui il sottosegretario ha semplicemente fatto il suo dovere. L’Italia è così precipitata in basso che chi fa il suo dovere deve ricevere targhe e riconoscimenti? Anche bloccando il piano di abbattimento dei randagi di Modica, l’Onorevole Martini non ha fatto altro che ottemperare alle leggi della Repubblica. Vorrei anzi osservare che poiché alcuni cani sono stati abbattuti, ne consegue che esecutori e mandanti dovrebbero essere denunciati dalle autorità competenti per infrazione della legge qualora gli animali siano stati uccisi senza effettivo controllo sulla loro reale pericolosità. Non mi risultano procedimenti in corso.

Il sindaco di Ragusa, Nello Dipasquale, avanza una tesi (http://www.chiliamacisegua.org):

“... il Sottosegretario Martini è stato intempestivo perchè viene solo dopo 15 giorni perchè non era interessata a risolvere il problema, ma gli interessava solo un fatto mediatico”.

“Solo un fatto mediatico...”, dice! Sarà vero? E’ chiaro che qualora il sindaco avesse centrato le vere motivazioni del sottosegretario, il destino migliore dei cani nei canili lager sarebbe destinato ad esistere solo nella fantasia di qualcuno e la vita di quelle povere bestie rimarebbe quella che è sempre stata: un inferno. D’altra parte, se non vogliamo credere alle fate, dobbiamo sapere che la soluzione della piaga del randagismo e del maltrattamento degli animali di affezione può essere risolto una volta per tutte solamente con una serie di misure draconiane. Quali? L’immediato divieto di produzione e di commercio di cani (anzi di tutti gli animali di affezione), la sterilizzazione obbligatoria di massa degli animali esistenti, un apparato sanzionatorio adeguato. Ma il sottosegretario Martini e questo Governo (anzi, qualsiasi governo specista) sarebbero disponibili ad intraprendere una strada di questo genere? Direi piuttosto che la bella idea di ripristinare indirettamente le “razze pericolose” attraverso la cancellazione della “black list”, idea che piace tanto ad animalisti strani e nostrani, tenda in direzione decisamente opposta.

E allora? E allora i giudizi sugli atti del sottosegretario Martini dovrebbero essere improntati della massima cautela, anche perché non mi risulta che all’interesse per i bocconi avvelenati abbia corrisposto uguale attenzione alla caccia agli animali domestici inselvatichiti voluta dalla regione Veneto con una legge approvata lo scorso luglio. Parliamo forse di cani e gatti di seconda categoria? Forse che il Veneto gode di guarentigie precluse alla Sicilia?

Su una targa consegnata al sottosegretario Francesca Martini, consegnata anche a Stefania Piazzo per i suoi servizi su “La Padania”, si legge una frase guerriera:

«Noi, sbalorditi e ammirati siamo al suo fianco e lo saremo ovunque andrà per sbaragliare gli aguzzini, i ladri, i carnefici e accompagnarli, con la sua forza e determinazione ad andare fino in fondo, in galera». Firmato A.D.I.C.A, A.N.P.A.N.A., Associazione Canili Lazio, Chiliamacisegua, Dog Angels, ENPA, Freccia 45, A.I.P.A., LAV, Lega Nazionale per la Difesa del Cane, L.I.D.A, Lega Molisana per la Difesa del Cane, Vita da Cani.

Ecché... stiamo forse parlando di Robespierre? Forse un po’ di prudenza non guasterebbe. La già citata Stefania Piazzo scrive su “La Padania”:

Il sottosegretario Martini ha annunciato con il consueto coraggio l’intenzione di procedere ad un piano nazionale a tappeto di sterilizzazioni. I canili lager, dove vengono stipati i cani oggetto di affari troppo troppo spesso malavitosi devono chiudere, devono scomparire. Non sta scritto in un’ordinanza, non sta ancora scritto in una legge. Ma è nella dichiarazione di guerra che è in corso. Vincitori o vinti. E ai vinti neanche l’onore delle armi, già troppo usate.

Magari, poveri cani. Certo che se certi canili dovessero chiudere, altri, più civili, se ne dovrebbero aprire. Ma senza nuove risorse rimane soltanto la nuda retorica. Fermo restando che senza le misure draconiane di cui sopra, per quell’animale meraviglioso che è il cane, la maledizione del randagismo durerà in eterno.

 




Data: 09/04/09

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