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Ritengo interessante la pubblicazione di questa
lettera di Martin Balluch, attivista austriaco che, insieme con
altri nove compagni, è stato arrestato dalla polizia, in
assenza di prove a carico, su mandato della magistratura del suo
paese. La lettera mostra come gli spazi di libertà nella
“illuministica” Europa si stiano restringendo fino a
diventare pallidi simulacri di quelli esaltati dai suoi ridicoli
cantori. E’ sperabile che questa ondata repressiva nel
nostro Continente rivolta contro varie formazioni animaliste, e
di cui l’esempio austriaco è tra i più
eclatanti, si smorzi. La battaglia per i diritti animali richiede
ampi spazi di democrazia e il movimento si impegna, giustamente,
non soltanto nei suoi obiettivi diretti, ma anche nella battaglia
per tenere aperti tali spazi.
Prima di dare la parola a Martin a cui, insieme agli
altri, va la simpatia e la solidarietà di tutti gli
attivisti per i diritti animali, invito il lettore a notare
l’impiego che nella lettera è stato fatto della
parola “criminale” e dei suoi derivati.
Non ho garanzie che la traduzione sia perfetta.
Sappiamo tutti come nelle traduzioni contino le sfumature legate
ai sinonimi. Ma immaginiamo che tale testo sia stato redatto da
un parlante in lingua italiana nella nostra lingua. Ebbene il
termine è impiegato in tre campi semantici. Nel primo tale
parlante descrive come determinate istituzioni vedono le
associazioni animaliste in oggetto. Nel secondo indica
un’attribuzione che parrebbe riconosciuta dall'estensore
del testo a certi ambienti animalisti (liberazionisti). Il terzo
indica un giudizio su alcune frange della politica istituzionale.
Niente da obiettare rispetto al primo uso, visto che
appartiene ad un sistema di descrizioni e di valori incompatibile
con quello antispecista da noi non condiviso, ma nemmeno
condizionabile. Insomma, non posso scegliere i termini con i
quali sono descritto da coloro ai quali sono inviso. Invece
occorre ragionare sui due usi successivi, se è vero che le
parole costruiscono la nostra visione del mondo ed attivano in
noi stessi dei riflessi che una volta messi in moto, governano i
nostri giudizi, spesso oltre la nostra volontà. In questo
senso penso che l’uso dei derivati della parola “crimine”
per indicare pratiche animaliste non dovrebbe essere impiegato
(neanche aggiungendo che si tratta di crimini a basso livello),
rischiando di offrire una sponda pericolosa al nemico.
Infine, per quanto riguarda l’attribuzione di
“criminali” alle istituzioni speciste, vorrei evitare
di esprimermi anche se la tentazione è forte. In presenza
di attacchi sconsiderati, persino a pratiche welfariste, sarebbe
consigliata prudenza, almeno nelle comunicazioni pubbliche. (a.s.)
La lettera di Martin
Balluch (da Agireora 14/06/2008)
Mercoledì 21 maggio 2008 la mia vita doveva
cambiare drasticamente. Avevamo preparato una nuova campagna
sulla modifica delle Costituzione a favore degli animali, che
avrebbe dovuto essere votata in parlamento all'inizio di luglio.
Per questa campagna eravamo riusciti ad unire praticamente
l'intero movimento in Austria. Chi di voi mi conosce lo sa,
questo è uno dei miei obiettivi principali, unificare il
movimento per raddoppiarne la forza.
Ma la campagna non è mai partita. Nelle prime
ore di mercoledì mattina, la polizia ha lanciato il più
violento attacco mai esistito nella storia dell'Austria contro un
movimento di giustizia sociale e contro delle organizzazioni non
governative. Centinaia di agenti armati hanno sfondato la porta
di 21 case private, 6 uffici di 6 diverse associazioni e di
magazzini di materiali informativi. 25 persone sono state
arrestate e interrogate dalla polizia. 10 sono state trattenute
da allora, e io ero tra quelle.
Per "prendermi", la polizia non solo ha
fatto irruzione in casa mia, ma anche a casa di due miei fratelli
e della mia ragazza.
Poliziotti mascherati hanno fatto irruzione in casa
sfondando la porta e sono corsi verso i nostri letti con le
pistole spianate. Mi hanno puntato la pistola alla testa e mi
hanno tirato fuori dal letto, nudo. Mio fratello è stato
sbattuto contro un muro e gli è stata puntata la pistola
al collo.
Una delle 10 persone che la polizia intendeva
arrestare non era a casa. Così le hanno telefonato, e,
indovinate? Fiducioso, l'attivista è andato alla stazione
di polizia, senza sospettare niente di male. E adesso è
ancora a marcire in una cella, senza sapere perché. Tra
l'altro, è il direttore delle campagne del ben noto gruppo
protezionista "Four Paws" (Quattro zampe), che ha
uffici in 6 nazioni diverse.
Dopo che la polizia ci ha arrestati, hanno
perquisito le nostre case, comprese quelle dei miei fratelli, che
non erano per niente coinvolti nel movimento animalista. La
polizia ha portato via soprattutto computer, ma anche materiali
informativi, libri, video, e cellulari.
Verrebbe da pensare che questa massiccia operazione
di polizia fosse la reazione dello stato a un alto livello di
attività criminale legata ai diritti animali. Ma invece,
sta di fatto che le attività dell'ALF in Austria sono su
scala molto più piccola rispetto a tutti gli altri paesi
con un movimento animalista molto attivo.
Allora si potrebbe pensare che la polizia fosse
stata informata di qualche attacco pericoloso dell'ALF che stesse
per avvenire, o che volessero trovare bombe o materiale
terroristico. Ma, di nuovo, niente di più sbagliato. Non
avevano informazioni di questo genere, non hanno nemmeno cercato
materiale di questo tipo. Erano interessati solo ai computer,
libri, video, cioè materiali che dicessero qualcosa del
comportamento delle persone che avevano arrestato. Solo questo:
il comportamento delle persone, non dei reati specifici.
Se la polizia avesse avuto delle prove contro
chiunque degli arrestati, relative a reati commessi, l'avrebbe
detto, ormai. Ma l'ordine di arresto dice qualcos'altro. Siamo
stati tutti arrestati per "aver formato una grossa
organizzazione criminale con una struttura gerarchica come
un'azienda". E i reati che questa organizzazione avrebbe
commesso sotto il nome ALF sono TUTTI i reati in qualche modo
legati ai diritti animali che siano mai accaduti in Austria!
Sembra uno scherzo, ma non lo è. Ogni singolo reato
commesso finora, ogni lucchetto incollato, ogni copertone bucato,
ogni finestra rotta e così via, ma anche - credeteci o no
- ogni presidio di fronte alle case dei torturatori di animali,
ogni investigazione sotto copertura che non aveva alcun aspetto
illegale, su ogni argomento immaginabile, dalla vivisezione alle
pellicce, allevamenti intensivi, circo, tutto, ogni cosa
successa, si suppone sia stata fatta dalla "nostra"
associazione per delinquere!
Vi aspettereste che se la polizia e il Pubblico
Ministero vi sospettassero di crimini così atroci,
venissero da voi dopo l'arresto e vi interrogassero. Ma no,
sbagliato di nuovo! Fin da quando sono stato messo in cella, non
mi è mai stata rivolta una sola domanda su questo caso. Il
mio avvocato ha chiesto di vedere le prove in possesso della
polizia, e finora abbiamo visto 2500 pagine. E in tutte quelle
pagine, sono analizzati alcuni crimini legati al movimento
animalista degli ultimi 2 anni, anche sotto l'aspetto della
medicina legale. Perfino un lucchetto su una porta era stato
esaminato per cercare tracce di DNA. E non è stata trovata
nessuna prova contro i 10 arrestati.
Inoltre, la polizia ha ascoltato le nostre
telefonate, ci ha messi sotto sorveglianza, ha installato
telecamere che puntavano sulla nostra porta di casa, ha fatto
entrare infiltrati nei nostri gruppi, ha letto le nostre mail.
Per 2 anni! Eppure non hanno trovato alcuna prova. Così
hanno iniziato questa operazione di polizia, alla ricerca
disperata di qualcosa da usare contro di noi, fosse anche frode
fiscale.
Il mio arresto e incarcerazione sono "giustificati"
così. C'è una, anche se relativamente piccola,
attività criminale legata all'attivismo animalista.
Quindi, deve esserci una grossa organizzazione gerarchica gestita
come un'azienda, che ne è responsabile. Inoltre, dato che
io sono attivo nel movimento da decenni, dato che ho contatti
internazionali e dato che ho una certa influenza nel movimento e
ho organizzato molte campagne, io devo essere il capo di questa
organizzazione. Punto. Questo è quanto. Queste sono le
prove. Ci credete? Io no, ma per quel che vedo, questa è
la realtà.
Come è possibile che io venga trattenuto per
questi risibili "sospetti"? Buona domanda. Per 2
settimane non mi è stata spiegata la ragione del mio
arresto. Poi ho potuto esaminare le "prove" e sono
stato portato davanti a un giudice venerdì 6 giugno. Il
Pubblico Ministero ha letto una lista di tutti i reati legati
all'attivismo animalista degli ultimi 11 anni, il che ha
richiesto un bel po' di tempo. Poi ha detto che io sono
sospettato di essere a capo di una organizzazione criminale che è
responsabile di tutti questi reati. Al che il mio avvocato ha
detto che non c'erano prove. Poi io volevo fare una
dichiarazione, ma la giudice non me l'ha consentito. Mi ha solo
dato un verdetto già pronto, che diceva che dovevo essere
trattenuto per altre 4 settimane, e che poi lei avrebbe rivisto
il mio caso. E lo stesso ha fatto con gli altri 10 arrestati,
compreso il direttore delle campagne di Four Paws International.
Allora, cosa c'è dietro? Penso che dietro a
tutto questo ci sia il più profondo attacco al movimento
animalista mai avvenuto nella storia del movimento in tutto il
mondo. Mi spiego. Circa 11 anni fa ci siamo imbarcati in un nuovo
approccio per portare avanti le campagne, in Austria. Abbiamo
usato la classica tattica delle campagne con la partecipazione di
attivisti sul campo, rapporti coi media e azioni di disobbedienza
civile per ottenere delle riforme legislative. E abbiamo avuto
davvero successo.
Prima abbiamo abolito gli allevamenti di animali "da
pelliccia", poi abbiamo bandito gli animali selvatici dai
circhi, poi gli allevamenti in batteria e la vivisezione sui
primati, e alla fine l'allevamento di conigli in gabbia. Questi
successi hanno creato molta preoccupazione in alcuni gruppi
potenti della nostra società. Dopo l'abolizione
dell'allevamento in batteria delle galline nel 2004 abbiamo
iniziato a sentire la sempre crescente repressione della polizia.
Il dipartimento anti-terrorismo della polizia ha
iniziato a tenerci d'occhio e a screditarci rilasciando
dichiarazioni in cui dicevano di sospettarci di attività
criminale. Inoltre, la polizia ha ristretto il nostro diritto
alla protesta. Poi il Ministero dell'Interno ci ha definiti
pubblicamente un gruppo violento. Abbiamo cercato di querelarlo
per questo, ma come ministro godeva dell'immunità. Ma ha
poi ammesso in Parlamento, interrogato su questo, che la sua
dichiarazione era basata su ipotesi sbagliate. Noi l'abbiamo
pubblicamente definito un bugiardo, e lui non ha reagito, un
comportamento rivelatore...
O così pensavamo. Più o meno allo
stesso tempo, è stata formata una squadra speciale della
polizia per iniziare una grossa operazione di sorveglianza su di
noi, cioè su vari gruppi animalisti, associazioni e
singoli individui. Il resto lo sapete.
Dato che, dopo anni di sorveglianza intensiva, la
polizia non è riuscita a trovare prove di nessun atto
criminoso, si sono dovuti inventare un'ipotesi di reato che non
avesse bisogno di prove concrete. Per questo hanno usato una
legge da poco introdotta contro i gruppi terroristici e la mafia.
Questa legge dice che è illegale formare una grossa
organizzazione (cioè con più di 10 persone) che sia
gerarchica e gestita come un'azienda, che abbia lo scopo di
influenzare la politica e l'economia e che commetta a questo
scopo almeno occasionalmente, degli atti criminali. Dato che noi
organizziamo campagne per influenzare la politica e l'economia e
dato che c'è una specie di attività criminale
legata all'attivismo animalista, anche se non correlata a noi, a
un livello molto basso e di un tipo non grave, ma c'è, il
Pubblico Ministero sta usando ora questa legge - per la prima
volta nella storia - contro una associazione.
E non dimenticate: alcuni di questi "crimini"
elencati dal Pubblico Ministero comprendono affissioni illegali,
blocchi stradali, investigazioni sotto copertura in allevamenti
intensivi. Questo è uno sviluppo molto preoccupante. La
polizia sta usando una legge anti-terrorismo contro una campagna
legittima e non criminale di pressione politica. Amnesty
International ha espresso le sue preoccupazioni. Un deputato mi è
venuto a trovare in prigione e ha fatto delle interrogazioni
critiche al Ministro dell'Interno in Parlamento. Ma il Ministro
ha rifiutato di commentare. Invece il Pubblico Ministero ha
rilasciato delle dichiarazioni ai media secondo cui siamo
sospettati di avere commesso attacchi col gas e incendi, per
screditarci.
Questo è un processo politico, un attacco su
larga scala alle campagne legittime e legali di riforma
legislativa che finora hanno avuto successo. Per favore,
protestate contro questi criminali, che stanno dietro a questo
attacco contro di noi, e che sono probabilmente ad alti livelli
nel governo.
Io sostengo questa protesta più che posso.
Subito dopo il mio arresto, ho iniziato lo sciopero della fame. A
parte poco prima della mia udienza presso la corte, per avere la
forza di andarci, non ho mai più mangiato da allora. E' il
19esimo giorno oggi. Nell'ultima settimana sono stato
nell'ospedale della prigione, ho la vista sfuocata e sono già
svenuto una volta. Mi hanno detto che presto mi nutriranno a
forza.
Ho bisogno del vostro aiuto. Conto su di voi. Grazie
per tutto il sostegno che ci avete già dato. Credetemi,
non c'è davvero nessuna prova di qualsiasi attività
criminale, contro di me. Non ce n'è ora, non ce ne sarà
mai.
Dr. Martin Balluch Associazione Contro gli
Allevamenti di Animali dall'ospedale della prigione, Vienna,
Austria Lunedì, 9 giugno 2008 Contributi esterni
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