Contributi esterni

Lettera di Martin Balluch. Austria, 9 giugno 2008










Ritengo interessante la pubblicazione di questa lettera di Martin Balluch, attivista austriaco che, insieme con altri nove compagni, è stato arrestato dalla polizia, in assenza di prove a carico, su mandato della magistratura del suo paese. La lettera mostra come gli spazi di libertà nella “illuministica” Europa si stiano restringendo fino a diventare pallidi simulacri di quelli esaltati dai suoi ridicoli cantori. E’ sperabile che questa ondata repressiva nel nostro Continente rivolta contro varie formazioni animaliste, e di cui l’esempio austriaco è tra i più eclatanti, si smorzi. La battaglia per i diritti animali richiede ampi spazi di democrazia e il movimento si impegna, giustamente, non soltanto nei suoi obiettivi diretti, ma anche nella battaglia per tenere aperti tali spazi.

Prima di dare la parola a Martin a cui, insieme agli altri, va la simpatia e la solidarietà di tutti gli attivisti per i diritti animali, invito il lettore a notare l’impiego che nella lettera è stato fatto della parola “criminale” e dei suoi derivati.

Non ho garanzie che la traduzione sia perfetta. Sappiamo tutti come nelle traduzioni contino le sfumature legate ai sinonimi. Ma immaginiamo che tale testo sia stato redatto da un parlante in lingua italiana nella nostra lingua. Ebbene il termine è impiegato in tre campi semantici. Nel primo tale parlante descrive come determinate istituzioni vedono le associazioni animaliste in oggetto. Nel secondo indica un’attribuzione che parrebbe riconosciuta dall'estensore del testo a certi ambienti animalisti (liberazionisti). Il terzo indica un giudizio su alcune frange della politica istituzionale.

Niente da obiettare rispetto al primo uso, visto che appartiene ad un sistema di descrizioni e di valori incompatibile con quello antispecista da noi non condiviso, ma nemmeno condizionabile. Insomma, non posso scegliere i termini con i quali sono descritto da coloro ai quali sono inviso. Invece occorre ragionare sui due usi successivi, se è vero che le parole costruiscono la nostra visione del mondo ed attivano in noi stessi dei riflessi che una volta messi in moto, governano i nostri giudizi, spesso oltre la nostra volontà. In questo senso penso che l’uso dei derivati della parola “crimine” per indicare pratiche animaliste non dovrebbe essere impiegato (neanche aggiungendo che si tratta di crimini a basso livello), rischiando di offrire una sponda pericolosa al nemico. 

Infine, per quanto riguarda l’attribuzione di “criminali” alle istituzioni speciste, vorrei evitare di esprimermi anche se la tentazione è forte. In presenza di attacchi sconsiderati, persino a pratiche welfariste, sarebbe consigliata prudenza, almeno nelle comunicazioni pubbliche. (a.s.)


La lettera di Martin Balluch
(da Agireora 14/06/2008)


Mercoledì 21 maggio 2008 la mia vita doveva cambiare drasticamente. Avevamo preparato una nuova campagna sulla modifica delle Costituzione a favore degli animali, che avrebbe dovuto essere votata in parlamento all'inizio di luglio. Per questa campagna eravamo riusciti ad unire praticamente l'intero movimento in Austria. Chi di voi mi conosce lo sa, questo è uno dei miei obiettivi principali, unificare il movimento per raddoppiarne la forza.

Ma la campagna non è mai partita. Nelle prime ore di mercoledì mattina, la polizia ha lanciato il più violento attacco mai esistito nella storia dell'Austria contro un movimento di giustizia sociale e contro delle organizzazioni non governative. Centinaia di agenti armati hanno sfondato la porta di 21 case private, 6 uffici di 6 diverse associazioni e di magazzini di materiali informativi. 25 persone sono state arrestate e interrogate dalla polizia. 10 sono state trattenute da allora, e io ero tra quelle.

Per "prendermi", la polizia non solo ha fatto irruzione in casa mia, ma anche a casa di due miei fratelli e della mia ragazza.

Poliziotti mascherati hanno fatto irruzione in casa sfondando la porta e sono corsi verso i nostri letti con le pistole spianate. Mi hanno puntato la pistola alla testa e mi hanno tirato fuori dal letto, nudo. Mio fratello è stato sbattuto contro un muro e gli è stata puntata la pistola al collo.

Una delle 10 persone che la polizia intendeva arrestare non era a casa. Così le hanno telefonato, e, indovinate? Fiducioso, l'attivista è andato alla stazione di polizia, senza sospettare niente di male. E adesso è ancora a marcire in una cella, senza sapere perché. Tra l'altro, è il direttore delle campagne del ben noto gruppo protezionista "Four Paws" (Quattro zampe), che ha uffici in 6 nazioni diverse.

Dopo che la polizia ci ha arrestati, hanno perquisito le nostre case, comprese quelle dei miei fratelli, che non erano per niente coinvolti nel movimento animalista. La polizia ha portato via soprattutto computer, ma anche materiali informativi, libri, video, e cellulari.

Verrebbe da pensare che questa massiccia operazione di polizia fosse la reazione dello stato a un alto livello di attività criminale legata ai diritti animali. Ma invece, sta di fatto che le attività dell'ALF in Austria sono su scala molto più piccola rispetto a tutti gli altri paesi con un movimento animalista molto attivo.

Allora si potrebbe pensare che la polizia fosse stata informata di qualche attacco pericoloso dell'ALF che stesse per avvenire, o che volessero trovare bombe o materiale terroristico. Ma, di nuovo, niente di più sbagliato. Non avevano informazioni di questo genere, non hanno nemmeno cercato materiale di questo tipo. Erano interessati solo ai computer, libri, video, cioè materiali che dicessero qualcosa del comportamento delle persone che avevano arrestato. Solo questo: il comportamento delle persone, non dei reati specifici.

Se la polizia avesse avuto delle prove contro chiunque degli arrestati, relative a reati commessi, l'avrebbe detto, ormai. Ma l'ordine di arresto dice qualcos'altro. Siamo stati tutti arrestati per "aver formato una grossa organizzazione criminale con una struttura gerarchica come un'azienda". E i reati che questa organizzazione avrebbe commesso sotto il nome ALF sono TUTTI i reati in qualche modo legati ai diritti animali che siano mai accaduti in Austria! Sembra uno scherzo, ma non lo è. Ogni singolo reato commesso finora, ogni lucchetto incollato, ogni copertone bucato, ogni finestra rotta e così via, ma anche - credeteci o no - ogni presidio di fronte alle case dei torturatori di animali, ogni investigazione sotto copertura che non aveva alcun aspetto illegale, su ogni argomento immaginabile, dalla vivisezione alle pellicce, allevamenti intensivi, circo, tutto, ogni cosa successa, si suppone sia stata fatta dalla "nostra" associazione per delinquere!

Vi aspettereste che se la polizia e il Pubblico Ministero vi sospettassero di crimini così atroci, venissero da voi dopo l'arresto e vi interrogassero. Ma no, sbagliato di nuovo! Fin da quando sono stato messo in cella, non mi è mai stata rivolta una sola domanda su questo caso. Il mio avvocato ha chiesto di vedere le prove in possesso della polizia, e finora abbiamo visto 2500 pagine. E in tutte quelle pagine, sono analizzati alcuni crimini legati al movimento animalista degli ultimi 2 anni, anche sotto l'aspetto della medicina legale. Perfino un lucchetto su una porta era stato esaminato per cercare tracce di DNA. E non è stata trovata nessuna prova contro i 10 arrestati.

Inoltre, la polizia ha ascoltato le nostre telefonate, ci ha messi sotto sorveglianza, ha installato telecamere che puntavano sulla nostra porta di casa, ha fatto entrare infiltrati nei nostri gruppi, ha letto le nostre mail. Per 2 anni! Eppure non hanno trovato alcuna prova. Così hanno iniziato questa operazione di polizia, alla ricerca disperata di qualcosa da usare contro di noi, fosse anche frode fiscale.

Il mio arresto e incarcerazione sono "giustificati" così. C'è una, anche se relativamente piccola, attività criminale legata all'attivismo animalista. Quindi, deve esserci una grossa organizzazione gerarchica gestita come un'azienda, che ne è responsabile. Inoltre, dato che io sono attivo nel movimento da decenni, dato che ho contatti internazionali e dato che ho una certa influenza nel movimento e ho organizzato molte campagne, io devo essere il capo di questa organizzazione. Punto. Questo è quanto. Queste sono le prove. Ci credete? Io no, ma per quel che vedo, questa è la realtà.

Come è possibile che io venga trattenuto per questi risibili "sospetti"? Buona domanda. Per 2 settimane non mi è stata spiegata la ragione del mio arresto. Poi ho potuto esaminare le "prove" e sono stato portato davanti a un giudice venerdì 6 giugno. Il Pubblico Ministero ha letto una lista di tutti i reati legati all'attivismo animalista degli ultimi 11 anni, il che ha richiesto un bel po' di tempo. Poi ha detto che io sono sospettato di essere a capo di una organizzazione criminale che è responsabile di tutti questi reati. Al che il mio avvocato ha detto che non c'erano prove. Poi io volevo fare una dichiarazione, ma la giudice non me l'ha consentito. Mi ha solo dato un verdetto già pronto, che diceva che dovevo essere trattenuto per altre 4 settimane, e che poi lei avrebbe rivisto il mio caso. E lo stesso ha fatto con gli altri 10 arrestati, compreso il direttore delle campagne di Four Paws International.

Allora, cosa c'è dietro? Penso che dietro a tutto questo ci sia il più profondo attacco al movimento animalista mai avvenuto nella storia del movimento in tutto il mondo. Mi spiego. Circa 11 anni fa ci siamo imbarcati in un nuovo approccio per portare avanti le campagne, in Austria. Abbiamo usato la classica tattica delle campagne con la partecipazione di attivisti sul campo, rapporti coi media e azioni di disobbedienza civile per ottenere delle riforme legislative. E abbiamo avuto davvero successo.

Prima abbiamo abolito gli allevamenti di animali "da pelliccia", poi abbiamo bandito gli animali selvatici dai circhi, poi gli allevamenti in batteria e la vivisezione sui primati, e alla fine l'allevamento di conigli in gabbia. Questi successi hanno creato molta preoccupazione in alcuni gruppi potenti della nostra società. Dopo l'abolizione dell'allevamento in batteria delle galline nel 2004 abbiamo iniziato a sentire la sempre crescente repressione della polizia.

Il dipartimento anti-terrorismo della polizia ha iniziato a tenerci d'occhio e a screditarci rilasciando dichiarazioni in cui dicevano di sospettarci di attività criminale. Inoltre, la polizia ha ristretto il nostro diritto alla protesta. Poi il Ministero dell'Interno ci ha definiti pubblicamente un gruppo violento. Abbiamo cercato di querelarlo per questo, ma come ministro godeva dell'immunità. Ma ha poi ammesso in Parlamento, interrogato su questo, che la sua dichiarazione era basata su ipotesi sbagliate. Noi l'abbiamo pubblicamente definito un bugiardo, e lui non ha reagito, un comportamento rivelatore...

O così pensavamo. Più o meno allo stesso tempo, è stata formata una squadra speciale della polizia per iniziare una grossa operazione di sorveglianza su di noi, cioè su vari gruppi animalisti, associazioni e singoli individui. Il resto lo sapete.

Dato che, dopo anni di sorveglianza intensiva, la polizia non è riuscita a trovare prove di nessun atto criminoso, si sono dovuti inventare un'ipotesi di reato che non avesse bisogno di prove concrete. Per questo hanno usato una legge da poco introdotta contro i gruppi terroristici e la mafia. Questa legge dice che è illegale formare una grossa organizzazione (cioè con più di 10 persone) che sia gerarchica e gestita come un'azienda, che abbia lo scopo di influenzare la politica e l'economia e che commetta a questo scopo almeno occasionalmente, degli atti criminali. Dato che noi organizziamo campagne per influenzare la politica e l'economia e dato che c'è una specie di attività criminale legata all'attivismo animalista, anche se non correlata a noi, a un livello molto basso e di un tipo non grave, ma c'è, il Pubblico Ministero sta usando ora questa legge - per la prima volta nella storia - contro una associazione.

E non dimenticate: alcuni di questi "crimini" elencati dal Pubblico Ministero comprendono affissioni illegali, blocchi stradali, investigazioni sotto copertura in allevamenti intensivi. Questo è uno sviluppo molto preoccupante. La polizia sta usando una legge anti-terrorismo contro una campagna legittima e non criminale di pressione politica. Amnesty International ha espresso le sue preoccupazioni. Un deputato mi è venuto a trovare in prigione e ha fatto delle interrogazioni critiche al Ministro dell'Interno in Parlamento. Ma il Ministro ha rifiutato di commentare. Invece il Pubblico Ministero ha rilasciato delle dichiarazioni ai media secondo cui siamo sospettati di avere commesso attacchi col gas e incendi, per screditarci.

Questo è un processo politico, un attacco su larga scala alle campagne legittime e legali di riforma legislativa che finora hanno avuto successo. Per favore, protestate contro questi criminali, che stanno dietro a questo attacco contro di noi, e che sono probabilmente ad alti livelli nel governo.

Io sostengo questa protesta più che posso. Subito dopo il mio arresto, ho iniziato lo sciopero della fame. A parte poco prima della mia udienza presso la corte, per avere la forza di andarci, non ho mai più mangiato da allora. E' il 19esimo giorno oggi. Nell'ultima settimana sono stato nell'ospedale della prigione, ho la vista sfuocata e sono già svenuto una volta. Mi hanno detto che presto mi nutriranno a forza.

Ho bisogno del vostro aiuto. Conto su di voi. Grazie per tutto il sostegno che ci avete già dato. Credetemi, non c'è davvero nessuna prova di qualsiasi attività criminale, contro di me. Non ce n'è ora, non ce ne sarà mai.

Dr. Martin Balluch
Associazione Contro gli Allevamenti di Animali
dall'ospedale della prigione, Vienna, Austria
Lunedì, 9 giugno 2008 Contributi esterni






Data: 24/06/08

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