Contributi esterni

Movimento per gli animali:
unito o diviso?

Di
Massimo Tettamanti




Da anni vivevo, sentivo, vedevo il movimento per gli animali in Italia spesso diviso e, di conseguenza, debole.

Sentivo sempre dire, e credevo, che i cacciatori litigassero fra loro in privato ma “apparissero” uniti in pubblico, mentre gli animalisti litigassero fra loro sia in privato che in pubblico.

Da settembre 2002 ho creato e coordinato un progetto (www.vitadatopi.net), inserito nelle attività dell’associazione VitaDaCani che, al momento, ha avuto un discreto successo.

Il progetto, attivo nel centro nord italiano, è strutturato su vari livelli (richiesta nuove leggi, attacco ai negozianti di animali, blocco di sperimentazioni su animali, ecc.) e, nel momento in cui venivano salvati animali, spesso difficili da dare in affido o in condizioni psico-fisiche devastanti, ho avuto bisogno di persone disposte a curare e successivamente adottare questi animali.

Benché il progetto non sia nato per fare adottare animali, nel momento il cui un negozio lager chiudeva (magari con piu’ di cento animali di varie specie) o veniva bloccata una sperimentazione (magari con 39 conigli new zealand negli stabulari), la priorità diventava la cura, la riabilitazione e la sistemazione di questi animali.

Dopo meno di un anno e quasi 400 animali curati e sistemati posso dire di aver cambiato idea sulla “compattezza” o “divisione” degli animalisti.

Nel momento in cui ho richiesto aiuto per salvare animali in difficoltà, nel momento in cui non c’era tempo per discussioni filosofiche o protagonismi, ho vissuto direttamente una eccellente e incredibile compattezza.

Alcune grosse associazioni (UNA nazionale e la svizzera ATRA), il Coordinamento Mucca103, piccole associazioni che si occupano direttamente degli animali (VitaDaCani, SOS Animali, Oasi Angels), gruppi studenteschi organizzati nel progetto GAASS, gruppi AgireOra, negozianti che vendono articoli per animali ma NON animali, gestori di mailing list che facevano girare in tempi rapidi le mie “richieste d’aiuto”, il Notiziario Animalista, attivisti di varie associazioni che non sono legati solo alla propria bandiera, e tante, tantissime persone hanno dato una seconda possibilità a questi sfortunati.

Il massimo della compattezza si raggiunge quando sia sostenitori dell’azione diretta illegale dell’Animal Liberation Front che agenti di polizia sostengono lo stesso progetto! :-)

Ringrazio tutti di cuore, da chi ha adottato anche solo un bellissimo topino a chi è ora a rischio di precedente penale.

Un movimento per gli animali compatto, disponibile a prendersi responsabilità e ad offrire una mano nel più completo altruismo.

400 animali spesso difficili, spesso malati, spesso traumatizzati, sempre maltrattati … in meno di un anno.

Animali destinati a sofferenza, vivisezione, morte.

Salvati solo grazie alla compattezza di un movimento.

In passato ho collaborato a tentativi di compattare le associazioni, tentativi sempre falliti e di cui non mi occuperò più.

Ritengo impossibile che le grosse associazioni inizino a collaborare, totalmente impossibile, ma non me ne frega più niente.

Non ora che so, che ho vissuto, quanto le persone possano unirsi e collaborare senza bandiere, gerarchie, tessere quando gli animali sono in difficoltà.

Recentemente, per una nuova proposta di legge contro la vivisezione, ho spudoratamente e dittatorialmente “usato” e “presentato” questa compattezza a livello politico e ho notato ho grosso interesse.

Interesse che mi ha permesso di poter partecipare ai lavori nella preparazione di questa nuova normativa.

Non so se si otterrà qualcosa, forse niente, ma la “lobby” animalista esiste già.

Senza bandiere.

Solo che forse non lo sapevamo.

O almeno io non lo sapevo.

Non sarà mai possibile far collaborare le grosse associazioni ma, tutto sommato, ritengo che questo non sia importante.

Personalmente credo che il movimento per gli animali sia invece già molto compatto.

Per me è facile pensarlo perché l’ho vissuto direttamente.

Spero, con questa mia testimonianza, di aver anche dato una piccola buona notizia a tutti coloro che, a livello locale e in maniera isolata, dedicano tutto quello che hanno per gli animali, in mezzo al dolore, alla derisione, all’indifferenza.

Sono sicuro che, come me, molti di coloro che hanno frequenti contatti con persone non animaliste, che si occupano direttamente delle brutture umane a danno degli animali, sanno, nel profondo del cuore, che saremo sempre pochi, che saremo sempre una esigua minoranza.

Ma c’è ora una grossa differenza: abbiamo iniziato a fare paura, a rovinare la qualità della vita degli aguzzini, a creare danni ai centri di tortura.

Spero che questo sia solo l’inizio di un percorso che porterà a una sempre maggiore compattezza ed efficacia.

Grazie a tutti

Buon lavoro

massimo tettamanti



Data: 29/07/03

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