Bloc Notes

Una modesta proposta

di
A.S.



 

"Ogni cosa biodegradabile deve essere riciclata: 
sepoltura e cremazione sono un terribile spreco"

Lord Averbury,  Camera Alta di Londra



Recentemente è apparso sul web un articolo secondo cui gli svedesi avrebbero scoperto un nuovo modo di eliminare una fastidiosa sovrappopolazione di conigli selvatici – dannosi soprattutto per la vegetazione dei parchi – ricavandone persino ulteriore giovamento. Infatti nell’anno passato sono stati uccisi ben 6000 conigli e le loro carcasse sono state congelate e inviate ad un impianto speciale per riscaldare le case della gente a Karlskoga, nella Svezia centrale. Ora, l’azienda elettrica sta pensando di trasformare quella che è stata una “soluzione” momentanea di un problema in una possibile metodologia di impiego di una risorsa ecologica e sostenibile. Bruciare l’erba non è conveniente perché possiede una scarsa concentrazione di carbonio. Ma aspettare che i conigli convoglino il carbonio nei loro corpi, delegando loro un bel po’ di lavoro e, infine, ucciderli e bruciarli non è una brutta idea.

Tuttavia gli animalisti locali non ci stanno. Ciò che li infastidisce consiste nel fatto che i conigli in questione sono fondamentalmente animali domestici che poi vengono abbandonati nei parchi (toh! Il randagismo esiste anche nella civilissima Svezia) e si moltiplicano secondo la legge geometrica malthusiana. E allora gli animalisti danno grande prova di sensibilità protestando e pretendendo soluzioni alternative.

Beh, sì… i conigli sono esseri viventi e le soluzioni vanno cercate e trovate. Magari incominciando a vietarne la vendita. Ma questa storia mi ha suggerito una modesta proposta che vorrei sottoporre all’attenzione collettiva. Il ragionamento che propongo prende a riferimento il mio Paese, ma per la sua natura, come si vedrà, potrebbe essere esteso in ogni dove senza alcuna controindicazione.

Dunque, in Italia, solo nel 2008 ci sono stati 585 mila e 126 decessi. Un bel numero. La maggior parte dei cadaveri sono stati sotterrati o cremati con grave dispendio di risorse. Infatti si presume che siano state costruite altrettante bare esercitando una pressione veramente eccessiva sul mondo vegetale. Provate ad accatastare con l’immaginazione 585 mila e rotte bare e vi renderete conto di quanto mostruoso sia questo spreco. E non solo legno! anche chiodi, vernici, tessuti per gli interni, rifasci di zinco… E l’occupazione dello spazio dove lo mettiamo? Per cosa, poi? Per ex individui (quindi è giusto esprimersi dicendo “per cosa” e non “per chi”) che, in quanto ex, non possono più usufruire di alcun oggetto, e dunque nemmeno delle bare. Orbene. Un cadavere di un essere umano ha una massa decisamente superiore a quella di un coniglio. Se si dà per scontato che un numero relativamente basso di conigli possa essere utilizzato per integrare il calore di una cittadina, ne consegue che più di mezzo milione di cadaveri può costituire veramente una imponente risorsa capace di dar vita a una vera e propria industria ecologica che, mentre non consuma legno, produce di converso un notevole vantaggio energetico. Ora si capisce perché anche la cremazione sia un vero e proprio spreco; infatti il calore della combustione non viene recuperato. Con la mia proposta, sì. La realizzazione di questo piano richiederebbe soltanto l’avvertenza di togliere dai cadaveri quelle protesi che, bruciate, possono influenzare negativamente l’ambiente. Ricordo infatti che una ricerca inglese ha evidenziato il pericolo della cremazione di cadaveri con denti otturati con leghe al mercurio. Ma insomma, questo non dovrebbe costituire un problema serio.

Se questa massa di corpi fosse eccessiva per la produzione di calore, si potrebbe destinarne una parte in altra direzione, pur essa interessante dal punto di vista economico (non dimentichiamoci che è dall’economia che scaturisce il benessere). Il 25 aprile 2007 la Repubblica aveva pubblicato a firma di Giovanni Gagliardi un articolo così titolato: “Diesel dal grasso di polli e maiali, arriva un nuovo biocombustibile”. In quella occasione si descriveva come una grande azienda americana del settore alimentare (la Tyson Foods) avesse raggiunto un accordo con la ConocoPhillips per produrre carburante diesel dal grasso di Polli, Maiali e Mucche macellati. Ora non credo che il grasso di quegli animali sia molto diverso da quello umano e se da quello si possono estrarre mediante l’industria chimica combustibili nobili, ne consegue una pari possibilità grazie a questa nuova prospettiva che mi onoro di indicare. La chimica, del resto fa miracoli, e li fa da lungo tempo. Ad esempio, mi risulta che la la margarina sia stata ricavata per la prima volta utilizzando i cadaveri dei cavalli durante la groriosa resistenza della Comune di Parigi. Con questo mi guardo bene dal proporre l’estensione dell’uso dei cadaveri umani per la produzione di margarina, per più ragioni. In primis, perché ormai si impiegano rigorosamente grassi vegetali che sono migliori. Poi perché sarebbe una cattiva propaganda per il vegetarismo rigoroso di cui sono fiero promotore. Infine perché, insomma, anche i tabù vogliono la loro parte.

Riassumendo. Sembrerebbe che dalla modesta proposta che ho formulato derivino soltanto vantaggi. Ma non vi sarebbero soltanto i vantaggi descritti, cioè una quantità colossale di legno, vernici, chiodi risparmiata e l’impiego produttivo di una importante risorsa da sempre sprecata. Il vero grande vantaggio starebbe tutto altrove. Nell’insegnamento che la vita di un coniglio vivo è immensamente più preziosa di un corpo inanimato. Forse la realizzazione di questa proposta andrebbe a scapito del culto dei morti (ma ne siamo sicuri?). Sono certo però che ne guadagnerebbe l’umanità che si ritroverebbe in una relazione più stretta con la natura da cui dipende e di cui da tanto tempo ha perso le tracce.



 




Data: 16/11/09

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