Bloc Notes

Evviva... arriva il vaccino

di
Frunze





I giornali informano che è in arrivo un vaccino contro l’influenza dei polli, quella bella influenza aviaria che ha contagiato più di cento persone uccidendone oltre la metà. Quella bella influenza che, nel tentativo umano di arginarla, ha visto lo sterminio di decine di milioni di individui non umani. Quella influenza che se riuscisse a diffondersi da una persona all’altra, anziché per “consumo” di polli infetti, potrebbe dare luogo a una catastrofica pandemia.

Ma ora dagli Stati Uniti informano che il vaccino è stato sperimentato su adulti sotto 65 anni e  ha fornito risultati incoraggianti. Perciò si potrà continuare a confidare in quei begli allevamenti intensivi capaci di fornire carne a poco prezzo nei quali, la vicinanza – meglio sarebbe dire: la compressione – forzata in “gabbie da tortura” accelera la formazione di ceppi virali sempre più aggressivi e pericolosi.

Per fortuna c’è la scienza che consente sempre rimedi. Ora c’è il vaccino. E’ vero che già qualche anno fa un antidoto era stato messo a punto dagli scienziati, ma poi quel virus infame era mutato rendendolo perfettamente inutile. Ma può l’Uomo perdere la sfida con un banale virus? Certo che non può. E infatti ecco l’ulteriore rimedio somministrato a alcune centinaia di volontari i quali, dopo quattro somministrazioni, hanno rivelato una produzione di anticorpi adeguata per combattere l’influenza.

Bene! Virus... tiè. Impara! Prova a mutare e vedrai che metteremo a punto un altro rimedio. Con noi non-ce-la-fa-i.

Solo che c’e’ un piccolo problema. Di vaccino non ce n’è tanto. Insomma non ci sono dosi per tutti. Il vaccino è fornito dalle uova di gallina e gli allevatori sostengono che le uova non le producono (o meglio, non le fanno produrre...) per farci i vaccini, ma le frittate e le brioches. Così ecco che ci sono dosi soltanto per alcuni milioni di persone. Peccato. Ma a pensarci bene, sarà mica un problema! L’importante è disporne abbastanza per mettere al sicuro la parte dell’umanità che conta. Anzi, un po’ di sfoltimento non sarebbe male. Non c’è la sovrappopolazione (soprattutto in Asia)?

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Questa è la logica di un sistema impazzito. Non riconosce il diritto di vivere liberi a esseri sensibili fatti nascere a forza e torturati lungo tutta la loro vita e così facendo rapina la terra, squilibra gli ambienti e li impoverisce, calpesta il senso stesso dell’etica. Come se non bastasse mette in movimento nuovi ceppi di virus, potenzialmente micidiali. Poi delega a un suo sottosistema chiamato “scienza” la messa a punto di rimedi sempre più complessi la cui complessità richiede risorse sempre maggiori e che saranno fruiti da classi sempre più ristrette di persone.

Forse il discorso dovrebbe essere esteso. Non solo alla messa a punto di sistemi d’arma, dove il giudizio sarebbe ovvio, ma anche a ambiti apparentemente più neutrali nei quali si misura il progresso sulla base del superamento dei fattori limitanti con i quali l’umanità ha avuto sempre a che fare. Secondo certi la Scienza insieme con la Ricerca e la Tecnica (la Dea e le sue ancelle) sono entità neutrali e se hanno qualche ombra, lo si deve all’uso capitalistico che ne deforma natura e scopi. Sarebbe ora che questa visione ottimistica venisse sottoposta a un controllo capace di chiarire per sempre la questione. E’ viva l’impressione che in proposito non ci siano più certezze da spendere.

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Data: 16/08/05

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