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Dicono che l'ordine scaturisca sempre dal disordine. Dunque forse non dovrebbe sussistere motivo di rammarico se ultimamente in vari ambienti della Grande Rete si sono registrate incomprensioni e difficoltà di ascolto. Peggio sarebbe se la tranquillità malsana che ha ammorbato l'animalismo degli ultimi anni continuasse a sussistere impedendo riflessioni e scambi di idee. La strada della liberazione animale è sicuramente lunga e difficile ed è complicata dalla disomogeneità (tutt'altro che una “ricchezza”) di coloro che si battono per raggiungerla. Entrano i gioco diversità di esperienze, di provenienza culturale, di visione delle cose, di collocazione rispetto ad altri soggetti. Questo fa sì che diventi difficile non solo il confronto, ma anche l'ascolto. Del resto è così in ogni manifestazione della cultura umana, considerando che i momenti di accordo sono infimi e rari, mentre invece il conflitto e la rissa attecchiscono come le piante più invasive. Talvolta si esce frastornati e svuotati di energia e, se non ci fossero in gioco delle potentissime esigenze etiche, verrebbe voglia di abbandonare ogni cosa e chiudersi in sé stessi. Ma la presenza di vittime innocenti nel “nostro mondo” continua a tormentare e a disturbare i sonni di chi non vuole rinunciare a battere le strade della loro liberazione costringendo a seguire un percorso obbligato. Se il lavoro di ricerca è improbo, nondimeno è necessario, e impone a noi tutti quello sforzo di elaborazione che prepari interventi più efficaci di quelli prodotti finora. Per questo salutiamo la nascita del Laboratorio Politico Antispecista (antispecista@yahoogroups.com) nella speranza che non sia un esempio del consueto lavoro di sisifo cui siamo abituati da tanti anni. O che, almeno, costituisca il punto di partenza per sviluppi effettivi della prassi liberazionista. Analogamente guardiamo alla seconda edizione dell' Incontro per la liberazione animale (1-2-3 luglio 2005, info: incontro_2005@yahoo.it) sperando che il programma annunciato sia portatore di novità e successi. Infine segnaliamo, con colpevole ritardo, una iniziativa che si inquadra nella variegata ripresa della riflessione sulle cose da fare che ha trovato ospitalità nell'Osservatorio Politico (www.osservatoriopolitico.org/opinioni). Probabilmente il critico metterà il dito sulla estrema varietà di idee e intenzioni, ma, come già annotato, i primi veri successi non possono che scaturire da una effervescenza di proposte. Compito di tutti, partendo dalle differenze, è di convergere verso quella prassi che si dimostri capace di dare al movimento la visibilità che ancora manca e i successi che tutti aspettiamo da tempo.
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Data: 22/05/05 |
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