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Immagina... |
A
cura del |
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Immagina che un attivista per i diritti degli animali incontri per strada il “suo Sindaco”. Immagina che, con sarcasmo, lo ringrazi per quanto ha fatto al fine di ostacolare la lotta contro la vivisezione; e poi lo ringrazi per quanto ha collaborato alla soppressione di diritti sanciti dalla Costituzione rispetto alla libertà di pensiero e alla sua libera manifestazione. Immagina che l’attivista gli ricordi la lista di divieti e limitazioni imposte dal Comune che hanno reso più difficile il suo lavoro; e anche le presunte (ma certe) relazioni sotterranee nei confronti di altre “istituzioni” perbeniste tutte protese a salvaguardare un “ordine pubblico” che non si cura della violenza sugli inermi perché non è suo compito. Immagina che il sindaco risponda ridacchiando, come accadrebbe nella miglior tradizione di un bar di periferia, che ci sono problemi più importanti a cui dare ascolto. Immagina l’attivista ribattere che un problema etico non è mai poco importante. Immagina infine che il sindaco estragga l’asso dalla manica e concluda che c’è molto poco di etico nello scassare le macchine altrui. Ora che hai immaginato tutto questo, o lettore, sospendi la lettura. Rifletti bene su quanto precede e trai le tue conclusioni. Confrontale poi con quanto segue, ma soltanto dopo aver ben ponderato (occhio, lettore, perché implicitamente verrà dato un giudizio anche su di te)
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Allora… - Se sei un qualunquista privo della più piccola frazione di senso critico concluderai che il sindaco ha ragione punto e basta. - Se sei un animalista tradizionale, un po’ babbeo e un po’ cialtrone dirai, pure a malincuore, che il sindaco ha ragione perché fino a che ci sono le leggi eccetera eccetera... - Se sei un animalista nuovo, emergente e liberazionista penserai: affanculo le auto… gli animali sono sensibili e il sindaco pensa a oggetti inanimati come le auto. Ebbene, caro amico. In tutti i tre casi ti sarà sfuggito l’Essenziale. L’Essenziale non sta nella protervia di chi ridacchia di fronte ad una persona in pena. L’Essenziale non sta nella sfrontatezza del Potere che si manifesta nella sostanziale incapacità di ascolto di chi è portatore di idee troppo lontane. L’Essenziale non sta neanche nella conferma implicita dei rapporti sotterranei che intossicano la Democrazia e che il sindaco non si è nemmeno premurato di smentire. No, l’Essenziale sta altrove. L’Essenziale sta tutto in quell’inciampo linguistico che, contraddicendo le (ridicole) aspirazioni bicentenarie della società liberaldemocratica, precipita un animo olimpico (quello del sindaco) nel “Diritto Inquisitorio” in cui l’accusato è colpevole fino a che non dimostri di essere innocente: “Siccome qualcuno, che non so chi sia ma presumo che siate voi, scassa le macchine, allora è giusto che voi non possiate manifestare”. Bello, no? il principio piace tanto che, sulla questione in corso, è stato frequentemente adottato anche da sindacalisti, dignitari di corte e giornalisti. Ogni volta che un ragionamento come questo viene esibito con convinzione, una cellula della società liberale volge in metastasi e prepara piegature istituzionali verso approdi reazionari. Il che suggerisce che forse il fascismo è già rinato. Solo che non si vede perché agito verso minoranze critiche col sostegno di maggioranze decerebrate.
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Data: 30/05/04 |
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