Comunicati

Alla prossima...!

cura del
Collettivo




Sono passati cinque anni da quando introducemmo una nuova idea per stabilire rapporti con il potere politico, un’idea che ora, alla vigilia delle elezioni, riconfermiamo. Infatti, in quell’occasione (25 aprile 2001) decidemmo di non votare nessun partito perché il mercato della politica non presentava alcuna figura singola o collettiva capace di sostenere seriamente i “diritti animali”.

Riconoscendo nel meccanismo delle promesse quel malcostume della politica che applicato agli animalisti diventa una ignobile strumentalizzazione della loro buona fede, avevamo sostenuto che avremmo votato soltanto a posteriori, qualora il quinquennio 2001/2006 avesse presentato almeno un flebile segno di vita da parte di qualche personaggio o gruppo parlamentare.

Invece è trascorso un lustro in cui abbiamo misurato inutili attese. Siamo costretti a registrare, non soltanto un rifiuto aprioristico a qualsiasi miglioramento della condizione degli animali, ma addirittura un grave regresso su quei pochi ambiti in cui l’ipocrisia della società borghese avrebbe potuto esercitarsi per abbindolare le “anime belle”.

E’ inutile ricordare la scandalosa 189/04 che ha irritato più di 50 associazioni animaliste; il recente provvedimento con cui si modifica in peggio il già immorale Dlgs 146/2001 (recante le "Norme per la protezione degli animali negli allevamenti"); il Pdl 5442 per “rinnovare” i criteri della sperimentazione animale; la raffica dei Pdl per peggiorare le già aberranti regole di quella ingiustificabile attività che prende il nome di “caccia”. Queste iniziative devono essere addebitate alla maggioranza, ma si sono sviluppate nel vuoto totale dell’opposizione, quando non in clima bipartisan.

Ora, con l’approssimarsi della nuova tornata elettorale, riemergono le Sirene per raccattare i “voti marginali”. Così dobbiamo interpretare le lettere di Bertinotti che si concludono con “pugno e zampa chiusi”, i movimenti dei verdi che ritentano di mostrare l’animalismo come una propria componente, le esternazioni di Ministri e sottosegretari malamente supportati da finti animalisti.

Noi siamo sempre più convinti dell’insanabilità degli interessi umani con la politica di partiti corrotti o autocentrati. A maggior ragione sospettiamo che gli animali non possano attendersi nulla da istituzioni speciste. In attesa di verifiche sostanziali e necessari approfondimenti, ribadiamo l’intenzione di “pagare soltanto alla consegna” di prove di buona volontà dichiarando fin d’ora che non non ci faremo irretire dalla teoria del male minore. Se l’anomalia patologica dell’Italia sarà sanata non ci affliggeremo di certo, ma non possiamo contribuire per nessuna ragione a sostenere un sistema politico che, a prescindere dai colori d’appartenenza, irride al destino di milioni di esseri violentati dall’insensibilità umana.

Nel contempo invitiamo le associazioni animaliste e i singoli attivisti a valutare azioni efficaci e esercitare in modo organizzato tutta la pressione necessaria sul terreno sociale affinché il mondo della politica sia costretto a prendere iniziative per risanare quei problemi che a tutt’oggi considera niente di più di ossessioni di persone frustrate.

Rinascita Animalista

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Data: 28/03/06

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