Bloc Notes

Prima agli “itagliani”, poi se avanza agli altri (...e poi, consigli per fare soldi)

di
Frunze





Il teorema è noto e ben dimostrato. Da noi (come ovunque), le risorse non sono mica infinite e allora bisogna scegliere a chi destinarle. A chi? Ma agli italiani... è ovvio.

Il teorema vale per tutti, anche per i cani. Qualche anno fa un signore appassionato ha escogitato un nuovo standard canino. Non si creda però che sia stato uno standard come tutti gli altri. No, assolutamente! Sono stati mobilitati il fior fiore dei biologi e dei genetisti del Bel Paese per individuare i caratteri espliciti e inequivocabili di una speciale razza nostrana di cane lupo. E... oplà: ecco il Lupo Italiano. Facitore dell'impresa, l'ETLI (Ente Tutela Lupo Italiano).

Il bello è che, in quanto espressione della fierezza nazionale, tale razza merita un particolare riconoscimento. Infatti apprendiamo dal Giornale che la nuova legge finanziaria prevede l'erogazione di 500 milioni all'anno per tre anni (1.500 milioni) quale contributo al lupo italiano. Come non bastasse si è espresso in tal senso anche il Consiglio Regionale Piemontese che avrebbe deliberato a favore dell'allevatore una cifra ancora più congrua di quella inizialmente stabilita se un gruppo di antinazionalisti annidatisi come serpi nel Consiglio Regionale non avesse prodotto una fastidiosa azione di disturbo.

Uno di questi, il consigliere regionale Enrico Moriconi, ha dichiarato in una protesta pubblica indirizzata a varie figure istituzionali :..."1.500 milioni per 35 cani, quando migliaia di randagi sono abbandonati a loro stessi, quando migliaia di volontari in tutta Italia mettono a disposizione tempo e risorse per poterli curare ed assistere, quando non vengono erogati contributi per le sterilizzazioni ecc. ...". Ma si sa, il consigliere regionale in questione è sicuramente fazioso, come dimostrano le sue insensate parole.

E' vero che anche altri hanno sollevato problemi, dubbi, perplessità affermando che tutti quei soldi siano un'assurdità per un allevatore molto particolare. Si tratta di calunniatori, di invidiosi come minimo. Ma potremmo essere anche di fronte ad agenti politici al soldo dello straniero.

Certo che le decine di migliaia di randagi che intasano i canili o sono dispersi nel territorio da una popolazione un po' troppo distratta non godono dell'attenzione del Parlamento... ma che discorsi, non sono mica autoctoni, italiani... Anzi, spesso sono bastardoni e quindi esseri da abbandonare anche tra le grinfie di personaggi che, per qualche biglietto da mille pro capite canino, giustamente provvedono - almeno in parte - a ritirarli dalla circolazione e a farli sparire come si fa con le banconote usurate.

Ah... dimenticavamo i consigli per fare i soldi. Se qualche intraprendente provasse a selezionare il "lombrico italiano", o il "panda gigante italiano" o qualsiasi ospite di un trattato di zoologia, purché "italiano" potrebbe forse accedere ai contributi statali e regionali destinati a diffondere l'Italian Style nel mondo.

Repubblica, sei grande!! W l'Italia.




Data: 20/01/01

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