C'è
stato un momento in cui la lungimirante classe politica italiana
ha accarezzato l'idea di costruire un altro pezzo di "stato
sociale" assolutamente inedito: La MUTUA PER GLI ANIMALI
D'AFFEZIONE! (divertente, no?).
Dobbiamo
pensare che, nel frattempo sia sorto qualche problema, se tale
idea si è lentamente sopita. Tuttavia, a riprova che le
buone idee non muoiono mai, anzi, figliano copiosamente, ecco la
novità: per la prima volta, nella storia del nostro Paese
sarà possibile detrarre dall'imponibile spese veterinarie
fino a 500 mila lire.
Lo
prevede un emendamento, approvato il 5 luglio dall'assemblea di
palazzo Madama in sede di esame del collegato fiscale presentato
dal senatore Albertini dei Comunisti Italiani e sottoscritto dai
rappresentanti di tutti i gruppi parlamentari.
Che
siano stati i Comunisti Italiani in combutta con i Verdi non
stupisce. Le ragioni saranno presto chiare. Ma quel che è
importante è che una misura di così ampia portata
civile sia stato sottoscritta dai "rappresentanti di tutti i
gruppi parlamentari". Ci mancherebbe altro che qualcuno si
tiri fuori col rischio di essere additato come la Bestia Nera che
non ama gli animali.
Secondo
Albertini, la misura rendera' possibile, l'emersione di attivita'
in nero''e cio' consentira' allo Stato di compensare le minori
entrate, dovute alla detrazione, con il recupero di base
imponibile''. Fanno eco i Verdi che, come è noto, sono
assai vicini agli animali. Essi hanno dichiarato che si è
compiuto un risultato a lungo perseguito a favore dei pensionati
che hanno come unica compagnia un cane o un gatto.
Allora
le ragioni sono chiare: guerra all'evasione, cui i "comunisti"
son tanto sensibili, e attenzione ai pensionati che amano tanto
il loro compagno.
E'
permessa qualche obiezione?
Che
la guerra all'evasione venga portata innanzi con questi metodi è
assolutamente la riprova della debolezza dello Stato e
l'ammissione esplicita che i veterinari hanno al loro interno una
componente di persone non proprio perbene. L'Ordine non ha nulla
da dire? Che fa, tace? Dunque ammette!
Ma
l'aspetto più risibile è quello evocato dai Verdi.
Ci sono moltissimi pensionati che hanno l'animaletto da accudire,
poverini, e pensioni da fame. In tal modo si alleggerisce la loro
vita grama. Poco importa se la grande maggioranza delle persone
alleggerite da questo provvidenziale intervento dello Stato
destineranno i soldi risparmiati in consumi privati e superflui.
Di fatto la misura non fa altro che trasferire denaro dallo Stato
alle tasche di cittadini abbienti! Bravi verdi e "comunisti",
congratulazioni. In questo seguono le tendenze generali che ormai
vedono nello Stato un intruso al quale lasciare soltanto Polizia,
Esercito e Magistratura.
Qualche
"anima bella" potrà osservare che, comunque, il
problema dei pensionati che amano il loro cane e hanno problemi a
tirare avanti è reale. Sicuro. Ma questo è il modo
più assurdo di affrontare la questione da parte dei
pubblici poteri. Perché allora sono mille le necessità
di intervento per alleggerire la vita grama degli anziani
indigenti: dal cono gelato, alle vacanze estive, all'affitto. Si
deve creare un doppio regime di prezzi? E ogni volta prevedere un
intervento legislativo ad hoc? Non sarebbe logico
invece rendere decente la vita alle persone più deboli
della società? Se ci sono persone per le quali cento mila
lire all'anno sono un problema, questo dovrebbe essere visto come
una vergogna nazionale alla quale rimediare in modo ben diverso
da questa demagogica trovata. E anche in modo più
semplice! Per esempio portando le pensioni più basse a un
livello di decenza.
Tuttavia
ci rendiamo conto che stiamo sconfinando su un terreno non nostro
perché in questa sede non parliamo come cittadini, ma come
animalisti. Allora, anche se quanto precede fosse solo una nostra
allucinazione, permarrebbe un fatto incontrovertibile: questo
Stato che fa morire i cani in terribili luoghi di pena; questo
Stato che ha fatto una legge quale la l.n.281/91 e si è
dimenticato di verificarne gli effetti; questo Stato che, dopo
aver promesso sterilizzazioni di massa delle colonie feline, ne
ha realizzate pochissime; questo Stato che non riesce a evitare
l'importazione di animali da parte di zoomafie; questo Stato, che
non fa nulla di tutto questo trincerandosi dietro una strutturale
mancanza di risorse, si permette non solo di evitare una tassa
sugli animali d'affezione per intervenire in tutti quei casi, ma
addirittura si priva di risorse da destinare agli animali
sfortunati e randagizzati per trasformarli in pizze, videogiochi
e altre amenità per i suoi cittadini spreconi!
Ributtante!
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