LA LEGGE DI FELHAM di Michael Tobias

(Nuova Etica)



Con questo romanzo l’autore ci propone un viaggio realistico nella triste condizione animale portando il lettore alla consapevolezza degli obblighi etici dell’umanità.

Il protagonista, attraverso le sue vicende personali, acquista coscienza di sé, si considera alla pari con tutte le altre creature e sente come proprie le loro sofferenze. Spinto da una fortissima empatia con tutti gli esseri viventi, vede la violenza ed il terrorismo come unica arma efficace per porre rimedio alla guerra perpetrata senza sosta dal genere umano a tutti gli animali indifesi. Formula cioè la Legge di Felham: chi non agisce per il cambiamento diviene complice di questi crimini. Egli si annulla completamente nel suo smisurato amore per gli animali e risponde alla violenza con la violenza cercando di agire per loro conto e infliggendo la meritata punizione ai colpevoli.

Tobias con descrizioni crude e particolareggiate di ciò che succede realmente nei laboratori di ricerca o nei macelli lascia il lettore con un peso nel cuore; vuole scuotere le coscienze, far riflettere, affinché tutti agiscano per fare la differenza.

E’ un avvincente romanzo d’azione e di fantasia dove immaginarie sono le azioni rocambolesche portate all’esasperazione dei personaggi, ma non le motivazioni dalle quali sono spinti.


Note di Claudia Vitrani



Tenero “rambismo”



Con l'estare del 2002, i lettori italiani possono disporre di un secondo romanzo, "La Legge di Felham", che tratta di assassini etici animalisti. La letteratura e il cinema presentano spesso personaggi che uccidono in nome di qualche principio etico, ma fino ad oggi nessuno si era spinto a immaginare delitti legati così strettamente alle tematiche liberazioniste.

Una strana concomitanza (questo secondo romanzo è stato concepito nello stesso periodo in cui veniva composto L'Assassino Cherubico), induce a pensare che forse i tempi siano maturi per una riflessione seria e che si stia facendo strada l'idea di una risposta più adeguata alla violenza della società antropocentrica. Ovviamente non occorre che le tenebrose avventure raccontate trovino uno sbocco nella realtà: non occorre questo per suggerire al movimento animalista un indurimento delle posizioni verso istituzioni umane completamente sorde al nuovo senso di giustizia che si sta faticosamente diffondendo.

Ma veniamo al libro. Esso è costruito con la voce narrante di Jason, il fratello del protagonista (Dirkinson Felham), e può essere letto anche come processo di illuminazione di un individuo che, a partire da una iniziale nevrosi da “doppio legame”, giunge infine a condividere la scelta radicale del guerrigliero Felham. Nevrosi da doppio legame! Infatti, nella prima parte del romanzo, si registra la sofferenza psicologica di Jason, combattuto dal desiderio di abbandonare Felham al suo destino di guerrigliero vendicatore di cui non condivide concetti, metodi, azioni, e dall'impossibilità di farlo per un legame intenso e non comune anche tra fratelli. Un conflitto interiore fortissimo e devastante, se tra i suoi pensieri si trovano persino immaginarie denunce per salvare sé stesso e la famiglia dal baratro di un'accusa di complicità con un pericolosissimo assassino. Ma con lo svolgersi della trama, Jason entra poco a poco nella psicologia di Dirk e alla fine condividerà talmente la sua esperienza da azzardare persino una grottesca imitazione “mignon” delle azioni di Felham. Con la conquista dell'ineluttabile solidarietà con il mondo interiore del fratello, si misurerà tutto il percorso creativo di un uomo che all'inizio, più che mediocre, si mostra piuttosto succube delle convenzioni sociali.

La Legge di Felham non è tuttavia un libro intimista, se non in alcuni segmenti del filo narrativo di Jason. Si rivela piuttosto come un libro costruito come un film d'avventura: azioni paradossali, abnormi, mai raccontate prima in contesto animalista. Felham conduce le sue azioni in perfetta simbiosi con Muppet, un amico di lunga data che condivide fraternamente i segreti e il destino del protagonista. Insieme, e con qualche labile supporto esterno, essi mettono in atto una serie di operazioni devastanti. Ad una prima azione avvenuta in Brasile che ha il potere di infrangere un tabù – per difendere gli animali si possono uccidere gli uomini – seguono azioni in Asia e negli States .

Ma il romanzo raggiunge il suo cuore quando, attraverso un impianto narrativo che sfrutta mirabilmente il flash-back, si scopre che, proprio nei boschi del Maine, una morte particolare diventa la giustificazione di un altro motivo conduttore del romanzo: l'inesorabile e infinito duello intentato dal poliziotto di turno – un certo Jerrasi tratteggiato molto bene nei tratti psicologici – che si traduce in una ricerca ossessiva. A partire da tracce apparentemente insignificanti si sviluppa l'inseguimento dei due killer animalisti; un inseguimento ottimamente architettato in onore agli schemi ben collaudati del giallo. Alla fine il lettore potrà valutare tutto il portato paradossale del romanzo attraverso l'incredibile scontro finale

Naturalmente, tra le pieghe delle avventure si annidano tutte le tematiche classiche animaliste raccontate attraverso un completo ventaglio di registri...

-- eloquente:

Voi citate statistiche convincenti per arrivare alla conclusione che l'uso distruttivo della terra, l'effetto serra, i consumi di energia e di acqua, l'inquinamento delle falde acquifere, e il continuo uso di additivi indesiderati, sono il risultato dell'industria della carne. Ma dov'è la componente etica in questa litania di pensieri orientati alle risorse?

-- sdegnato:

Fingere di parlare di ambientalismo senza affrontare il nostro impegno verso gli obblighi etici dell'umanità, è come se durante la seconda guerra mondiale ci si fosse lamentati perché “il Terzo Reich si comporta in modo sospetto dal punto di vista ambientalista.”

-- sarcastico:

L'illogicità, il rancore e la futilità di questa diatriba ottundono la mente e offendono i sentimenti. Gente che ha ucciso animali per tutta la vita, quando glielo si fa notare, improvvisamente si erge con clamore a difendere i pomodori.

-- dolente:

La chiamavo Meg, come mia nonna, che avevo visto soffrire in una casa di cura, nel dolore, incapace di parlare, o leggere,o sentire; vittima di forze che non poteva controllare finché arrivò a pesare solo quaranta chili, e la morte fu la sua salvezza. Questa piccola Meg, che pesava cinque chili, che era stata strappata dalle pianure dell'Himalaya orientale un mattino di primavera, drogata, messa in gabbia e spedita a quindicimila chilometri di distanza, a Baltimora... dopo aver visto la sua famiglia spazzata via dai bracconieri che agivano secondo l'accordo USA-India per la cooperazione scientifica, morì tre giorni dopo il suo travaglio lungo un mese.

-- furente:

Non c'è niente di così penoso e inerme in tutto il mondo, quanto una mucca di cinquecento chili, terrorizzata, appesa a testa in giù, agganciata alla caviglia, che muggisce, annaspando goffamente per sopravvivere, tentando con tutti i suoi istinti, mai utilizzati, di trovare i suoi amici, di allontanare la sua morte che sa essere imminente. Un muro chiazzato di sangue alla sua destra, un piccolo assassino umano con una mente e un cuore irraggiungibili, alla sua sinistra; circondata da baionette, coltelli, doppiette, pistole pneumatiche, pungoli elettrici. Come diventare quella mucca? Spaventata, agonizzante, nessuno la può sentire, i garretti e le anche che si spezzano, le nocche e le giunture dei fianchi che si slogano, la pelle strappata via mentre lei si aggrappa ancora all'ultimo respiro...

-- tenero:

Viveva per sempre in quel pomeriggio ricordando la sensazione delle grosse labbra di mucca che succhiavano le sue scarpe da tennis, sfilandogli i calzini e leccandogli le dita dei piedi. Ah, farsi succhiare le dita dalle mucche...

-- poetico:

Muppet ricordò come stesse giocando sulla sua collina preferita e un gruppo di mucche da latte l'avessero raggiunto chiedendogli di essere grattate... E come finì per passare un pomeriggio delirante grattando le loro schiene, le loro orecchie, le loro mascelle, e guardando le madri e i vitellini giocare, giocare furiosamente, con tanti e tali balzi e salti nell'aria come cuccioli. E le mucche sorridevano, e parlavano e sospiravano di gioia...

-- antipattriottico, (cioè non patriottardo):

... e agli occhi del bambino, questo era più vero e importante della Minaccia Rossa, o dell'assassinio di Kennedy... Come poteva combattere in una guerra (quella del Vietnam) quando avrebbe combattuto in nome di persone che uccidevano le mucche?

-- evocativo:

L'Arcadia di Sannazzaro, forse l'evocazione poetica più profonda della tradizione pastorale durante il Rinascimento italiano, narrava di un panorama di mucche, delle mucche stesse, e dei pastori trovatori che passavano i giorni a struggersi sotto i gelsi e gli olivi. La mucca divenne l'ideale di amicizia, passiva e riservata, i loro prati e le colline trasformati nella classica cornice dei grandi sogni.

Insomma un libro da leggere per rinforzare lo spirito e combattere le tendenze naîve che, imperiose, emergono troppo frequentemente negli animalisti. Un libro da regalare per estendere consapevolezza.

Un piccolo neo: è legato alle difficoltà di traduzione da un inglese probabilmente piuttosto impuro. In effetti, al di là di qualche insignificante refuso, ogni tanto ci si scontra con frasi il cui senso, forse, non coincide proprio con l'originale, nonostante lo sforzo degli eroici traduttori.


Note di Mauro Rinaldi

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“La legge di Felham” e' scaricabile gratuitamente da: http://www.NuovaEtica.org