IL NUOVO RISVEGLIO

Giornale Murale Indipendente iscritto al n.154 R.S. del Tribunale Patti

Direttore Responsabile: Giuseppe Restifo

Redazione: Via Gramsci, 12 - 98067 RACCUJA

 Giornale Murale n.9 chiuso il 31.08.2002

La situazione

Dopo la pausa estiva, caratterizzata da temporali ed alluvioni, in Italia, in centro Europa e in Cina, causati in parte per colpa dell’uomo, riprendiamo la pubblicazione di questo modestissimo giornale che tanti –bontà loro- hanno sollecitato.

A Johannesburg, in Sud Africa, si sta svolgendo il "summit" delle nazioni del mondo, convocato dall’ONU, per discutere e trovare un accordo per soluzioni positive su uno "SVILUPPO SOSTENIBILE", contro l’inquinamento, contro la fame, contro le malattie, contro l’enorme divario esistente tra ricchi e poveri e tra nord e sud, per uno sfruttamento equilibrato delle risorse energetiche ed economiche, per sollevare le sorti dei paesi più poveri e, in definitiva, per andare incontro ai bisogni delle generazioni attuali, senza però precludere la vita e l’ambiente di quelle future.

Si mira cioè ad un piano d’azione comune, graduale, sui principali problemi della terra per risolverli con il concorso di tutti, per migliorare con equilibrio il presente e senza danneggiare il futuro.

Vi partecipano rappresentanze di circa duecento Stati del pianeta.

Le speranze sono grandi, ma non mancano sospetti di insuccesso perché vi sono vedute differenti tra i partecipanti ed anche tra l’Europa e gli Stati Uniti (Bush non partecipa al summit), pur se è alquanto urgente provvedere unitariamente per migliorare il clima, per salvare le foreste e le varie specie animali, per ridurre la concentrazione di gas venefici nell’aria che rendono, tra l’altro, invivibili le città, per ridurre l’effetto serra che provoca l’aumento della temperatura del globo e scioglie i ghiacciai.

Secondo gli scienziati non c’è tempo da perdere per proteggere la natura.

Gli Stati più ricchi che dovrebbero essere in prima fila per salvare il mondo, purtroppo, sono i più restii ad accettare modifiche migliorative da apportare alle loro fonti inquinanti.

Gli accordi di Kyoto del 1997 che prevedono la riduzione di emissione di anidride carbonica nell’aria che provoca il buco nell’ozono, sono stati firmati finora solo da 84 Stati (gli Stati Uniti hanno ritirato la firma, la Cina e l’Australia non hanno firmato affatto).

Giorno sette settembre leggeremo i risultati dell’incontro di Johannesburg.

Naturalmente, ci auguriamo che siano buoni.

 

Per la situazione italiana, merita forte rilievo il mese di luglio, per quanto di nuovo si è verificato nel campo politico e che preannunzia un autunno abbastanza travagliato.

La cosiddetta "riforma del lavoro" portata avanti dal ministro leghista Maroni e dal Governo, conclusasi con il cosiddetto "Patto Italia", sottoscritto solo da CISL e UIL, - che ha fatto esclamare FINALMENTE! al padronato - oltretutto, abolisce l’Art.18 dello Statuto dei lavoratori. (Come è noto questo articolo vietava il licenziamento del lavoratore, senza una giusta causa).

Sul proposito di abolire tale articolo il Governo che si era impegnato in tal senso col padronato durante la campagna elettorale, non ha mollato; hanno mollato, invece, la CISL e la UIL, pur se avevano partecipato allo sciopero generale indetto dalla CGIL per difenderlo.

Il più felice e contento, ovviamente. è stato il Presidente degli industriali, D’Amato.

E a ben ragione, perché porterà grande beneficio a chi NON dovrà più applicarlo e che, per qualsiasi motivo, anche sindacale o politico, potrà sbarazzarsi del lavoratore che non gli "garbizza" e tenere sotto controllo e intimiditi gli altri.

E non solo per questo, l’accordo Governo-CISL-UIL è stato contestato dalla CGIL. Infatti nel "Patto" vi sono altri punti da respingere perché non fanno gli interessi del mondo del lavoro.

L’approvazione del "Patto" è avvenuta al Senato. La discussione, ora passa alla Camera dei Deputati, ove il governo dà per scontata l’approvazione contando su una larga maggioranza.

Perciò, per settembre, la CGIL ha lanciato l’appello per una imponente manifestazione nazionale a favore dell’Art.18 ed, inoltre, si è proposta la raccolta di firme per indire sull’argomento un referendum popolare.

Una richiesta di referendum per estendere la validità dell’Art.18 anche alle Aziende con meno di quindici dipendenti e su altri importanti argomenti è stata già presentata da Rifondazione Comunista e Verdi.

 

Altro scottante argomento discusso al Senato riguarda la giustizia.

Si tratta della proposta di legge presentata dal senatore, purtroppo siciliano, Cirami che prevede che un imputato possa chiedere il trasferimento ad altro Tribunale per "legittimo sospetto" nei confronti dei Giudici, proposta che, tra tanti clamori nell’aula e all’esterno, è stata approvata e ora passa all’esame della Camera.

E’ noto che presso il Tribunale di Milano, considerato nemico dalla Casa delle libertà, è agli sgoccioli un processo contro Berlusconi e Previti, imputati per corruzione di Giudici e che la richiesta di trasferimento a Brescia è stata respinta.

Ecco perché è venuta fuori la proposta di legge Cirami e perché la gran premura di poterla applicare a favore dei due politici. Addirittura si voleva che la Camera, con apposita convocazione, la approvasse in agosto, prima che a Milano cominciasse la requisitoria del Pubblico Ministero.

E’ evidente che si tratta di una legge ad hoc, per fare gli interessi di Berlusconi e Previti che, evidentemente, temono una condanna.

 

Nel paese vi è una ferma opposizione contro una tale legge per interessi personali e, oltre alla battaglia alla Camera che condurranno i partiti del centro-sinistra, si terrà a Roma, nei primi di dicembre, promosso dal regista Nanni Moretti un "girotondo", manifestazione pacifica e civile, con la partecipazione di migliaia e migliaia di cittadini.

 

Non meno importante è la situazione dei conti dello Stato perché cresce l’inflazione, sono diminuite le entrate e si va verso un consistente aumento del deficit, malgrado i tagli agli stanziamenti, soprattutto, per la sanità e per la scuola.

 

La preoccupazione ha investito la maggioranza ed in particolare il Ministro Tremonti che ostenta ottimismo, ma farebbe meglio ad andarsene essendosi rivelata negativa la sua politica di gestione delle finanze.

Altro che "buco" che avrebbero lasciato gli altri e che, invece, era solo frutto della sua malevola fantasia.

Questa situazione, abbastanza grave, pregiudica l’appartenenza dell’Italia alla Unione europea che impone un limite al deficit con il Patto di stabilità di cui si vorrebbe chiedere la modifica, che, però, non si otterrà essendo contrari tutti gli altri Stati.

Perciò, si vocifera che, per fare soldi, si vuole, da parte del Governo Berlusconi, concedere una sanatoria edilizia o fiscale e previdenziale, oppure l’applicazione ai cittadini di una tassa "una tantum".

Ma su queste voci si è già aperto uno scontro tra i partiti della maggioranza.

Quindi, anche questo argomento sarà di attualità in settembre, come lo sarà quello posto da Buttiglione su una verifica o meglio su un rimpasto governativo, dati i risultati negativi di questo ultimo anno.

A tutto ciò si aggiunge l’aumento dei prezzi e delle tariffe.

Come tutti sappiamo e constatiamo il costo della vita è alquanto aumentato in questi ultimi mesi e, purtroppo, continuerà ad aumentare.

Taluni danno la colpa all’Euro. Fatto sta che l’Associazione dei consumatori calcola che gli aumenti sono stati del 10%, mentre la stima, per la verità molto criticata, dell’ISTAT li limita al 2,3%, nelle città campione.

A settembre, comunque, pagheremo di più la luce, il telefono, le polizze auto, la benzina, il gas e i biglietti ferroviari, come già annunciato.

La CONFINDUSTRIA dice che la corsa agli aumenti non esiste e che si tratta solo di psicosi collettiva. Berlusconi è ottimista, ma non è lui che va a fare la spesa; sono le massaie italiane che ogni giorno trovano sul mercato aumentati i prezzi dei vari generi, dal pane alla verdura.

In autunno si dovranno rinnovare i contratti salariali e la promessa di Berlusconi di bloccare le tariffe non ci convince, anzi è un inganno perché bloccare gli aumenti prima dei contratti per aumentarli dopo, danneggia i lavoratori i cui salari saranno calcolati sulla base degli indici dei prezzi dettati dall’ISTAT al momento della stipula

Pertanto, avremo certamente un autunno abbastanza "caldo".

 

PERALTRO, la riforma scolastica non parte, perché mancherebbero i soldi e il Ministro Moratti è stata sul punto di dimettersi.

Non parte neanche il campionato di calcio, rinviato al 15 settembre, stante la diatriba scatenatasi tra la RAI e la Lega Calcio, arenatasi sulla quantità dei miliardi negati e pretesi, ovvero, forse, per favorire le reti televisive di Berlusconi.

 

Ma quello che ci angoscia molto è la minaccia di Bush di attaccare l’IRAQ.

La fa ogni giorno a voce sempre più alta, dichiarando che bisogna in qualunque modo eliminare Saddam. Certo, non parla degli interessi petroliferi.

La preparazione alla guerra in Medio Oriente da parte degli Stati Uniti è costante, militarmente ed anche politicamente assoldando i fuoriusciti per una rivolta interna.

Pur se il piano di Bush non è condiviso dai suoi alleati, è contestato dalla Germania, dalla Russia e vede schierati contro tutti i popoli arabi (l’Arabia Saudita gli ha negato di usare le sue basi) e diminuisce sempre più la fiducia degli americani nei suoi confronti.

Berlusconi, invece, si dichiara soddisfatto perché Bush gli ha promesso che "prima lo contatterà". Cioè, l’informerà.. E’ ridicolo e grave.

Il Presidente americano che si considera il padrone del mondo, prende tempo, ma riteniamo che, prima o dopo, anche da solo, attaccherà.

Dunque, la lotta dei popoli per la pace deve restare al primo posto, quanto meno per isolare il guerrafondaio e impedire il coinvolgimento diretto o indiretto del nostro Stato.

 

A Palermo l’Assessore regionale Granata, è in questi giorni l’attore principale.

Ha decretato che la scuola in Sicilia avrà inizio quindici giorni dopo rispetto alle altre regioni, il 30 settembre perché "qui, in Sicilia, decido io; fa caldo e ci sono le condizioni anche climatiche per rispettare le tradizioni di quando si andava a scuola il 1° ottobre".

Questo rinvio dell’inizio delle lezioni non è stato condiviso dal Ministro alla Pubblica Istruzione Moratti ed ha suscitato forti polemiche nell’ambito della Scuola, del centro-destra, della politica, dei sindacati e dei cittadini.

Diversi Presidi hanno dichiarato che non si atterrano al decreto Granata.

Ed è tutto da vedere.

Sul fronte della lotta alla mafia, il 4 settembre si celebrerà il 20° anniversario dell’assassinio del generale Dalla Chiesa, della moglie e della scorta, avvenuto il 3 settembre 1982.

Dopo vent’anni, ancora non si conoscono i mandanti di quell’atroce delitto e, forse, non si conosceranno mai. Non c’è dubbio che la mafia ha agito per conto di politici.

Allora, il figlio ha parlato di cinque democristiani, ma non si è scoperto niente, se non che Nicolosi si è suicidato, forse perché incolpato ingiustamente.

 

Siamo solidali con le celebrazioni, ma con esse non si sana nulla.


A RACCUJA

Di nuovo, c’è l’Amministrazione comunale eletta il 26 e 27 maggio.

Si è insediata, ha già tenuto tre sedute di consiglio comunale trattando argomenti di scarsa importanza, più che altro di ordinaria amministrazione.

Al Comune, sostanzialmente, non è cambiato NULLA, se non l’atteggiamento di alcuni impiegati nullafacenti che si aggirano con alterigia, come se fossero loro i padroni del Municipio.

Il Sindaco ha fatto due o tre ordinanze, in tutto e, per quella riguardante la chiusura domenicale degli esercizi, purtroppo, non ha ritenuto di consultare o contattare gli interessati. Avrà pensato che non ce ne fosse bisogno. All’esterno non si nota altro.

La Giunta, pare che si riunisca solo di sabato, dato che quasi tutti gli Assessori e il Sindaco abitano fuori. E’, dunque, una Giunta "festiva".

La stanza del Sindaco resta chiusa a chiave (chissà quali segreti nasconde) ad eccezione di quando vi entra qualche impiegato amico o qualche Consigliere di fiducia, (non tutti).

Di solito, una nuova Amministrazione porta "un vento" nuovo, avvia qualche iniziativa, mette un po’ d’ordine negli Uffici (non solo il licenziamento del Segretario, più o meno opportuno), comincia da subito ad attuare il programma presentato agli elettori.

Qui non è successo NULLA, malgrado le promesse elettorali, e NULLA si profila. Anzi……..peggio di prima, più di prima.

Tra gli impiegati manca la cordialità e tra alcuni non c’è colloquio; c’è chi vuole prevaricare e chi dovrebbe subire; c’è chi non riesce ad assolvere il proprio compito come si deve, con evidente danno dei cittadini, essendo oltremodo oberato di incarichi e responsabilità, come, per esempio, il dirigente dell’Ufficio Tecnico al quale viene affidato TUTTO e da cui dipende TUTTO e chi, invece non fa niente.

Manca un Assessore al personale.

Dall’incompetenza e presunzione, di quasi tutti gli Amministratori della maggioranza, non c’era nulla da aspettarsi.

Perciò, subentra gradualmente la delusione e la sfiducia tra la gente; naturalmente, con esclusione degli esagitati, di coloro che hanno "grinta", di coloro che hanno perso la loro identità politica e il senso della coerenza, e sono bianchi bianchi di problemi comunali.

Raccuja 30 agosto 2002                                                                                  Francesco Barone


Spigolature:

 

- L’On. Bossi ha dichiarato:

"lavora troppo il Cavaliere, è bene che lasci il Ministero degli Esteri".

Quanta diplomazia! Quello manco ci pensa.

- Incredibile:

Il Presidente Bush, per evitare gli incendi dei boschi, ha proposto che gli

alberi vengano tagliati. Tale proposta, ovviamente, ha suscitato polemiche,

proteste e pubbliche manifestazioni contrarie.

 

- Dimostrazione di buona volontà:

Il Vice Sindaco di Raccuja, entrando negli Uffici comunali, rivolgendosi

agli impiegati, chiede: Sono qua, cosa devo fare questa mattina?

- Nel Consiglio comunale di Raccuja, il consigliere più "vispo" della maggioranza, quando interviene uno dell’opposizione, esclama (naturalmente a sproposito): Ora basta! Bisogna finirla con questo ostruzionismo. E poi: elogio al Sindaco e alla Giunta. Hanno scelto la strada giusta!

Elogia, pure, un dipendente per "l’assiduità e l’impegno serio e fattivo nel lavoro", ma poi gli vota contro la liquidazione delle spettanze.


Notizie

 

RISULTATI ELEZIONI COMUNALI DI RACCUJA

RICORSO AL T.A.R. DI CATANIA

Contro il risultato elettorale, ufficiale, delle elezioni amministrative di Raccuja del maggio scorso, un gruppo di elettori, candidati della lista numero UNO -Uniti per Raccuja-, hanno presentato ricorso al TAR di Catania contestando la proclamazione a Sindaco dell’Avv. Catena Mastrantonio e dei sette Consiglieri ad essa collegati.

Nel ricorso si chiede la revisione delle schede che indicavano chiaramente il voto a favore del candidato a Sindaco, prof. Salpietro Damiano Cono, collegato con la lista numero Uno, e annullate, illegittimamente, dai Presidenti dei Seggi e, quindi, l’attribuzione allo stesso di ulteriori 11 voti che sommati ai 447 fanno 458.

Si chiede, ancora, l’annullamento di 13 voti assegnati, illegittimamente, alla candidata Mastrantonio (sottraendoli ai 455 gliene resterebbero 442).

Conseguentemente, il risultato corretto, Salpietro 458 voti e Mastrantonio 442 voti, ribalterebbe l’esito delle elezioni.

L’Avv. Mastrantonio, unitamente ad altri elettori, ha presentato un controricorso.

Il TAR ha già fissato la causa all’udienza del 22 ottobre 2002.

Come si ricorderà, in quella votazione si sono verificate diverse irregolarità, tra cui, nella prima sezione, l’accantonamento di 24 schede, forse non perfettamente votate, schede che alla fine dello scrutinio -quando si conoscevano già i risultati delle altre tre Sezioni elettorali del Comune- sono state dal Presidente ANNULLATE, senza una plausibile motivazione.

La legge prescrive che ogni scheda va definita appena estratta dall’urna, prima che se ne estragga un’altra, e che non venga accantonata per la fine dello scrutinio.

Questa norma è stata apertamente violata, come quella che lo scrutinio di dette schede non va fatto a porte chiuse .

E, a proposito di porte chiuse, nella prima Sezione si è verificato più volte che gli elettori sono stati fatti sgombrare dall’aula e non si sa perché.

Nel verbale, ove bisognava registrare, con motivazione, come prescrive la legge, il provvedimento di allontanamento degli elettori dalla sala e la chiusura della porta d’ingresso, non c’è una parola; il perché dello sgombero degli elettori non si è potuto conoscere nemmeno chiedendo ai membri del seggio in quanto -non si sa perché- non hanno voluto dare alcuna spiegazione.

Bisogna aggiungere che delle tante irregolarità verificatesi nei Seggi elettorali sono state informate le Autorità, ma, finora, non è successo NULLA.

Per cui, ribadiamo che la legge non è uguale per tutti.

Comunque, a questo punto, non c’è che aspettare l’esito della causa.


COMPOSIZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE DI RACCUJA

La Giunta comunale di Raccuja è così composta:

1) Martella Giuseppa; attribuzioni delegate:

PUBBLICA ISTRUZIONE –SERVIZI SOCIALI - ASSISTENZA–POLITICA GIOVANILE –VALORIZZAZIONE BENI CULTURALE E AMBIENTALI.

2) Di Perna Marcello; attribuzioni delegate:

INDUSTRIA, COMMERCIO, ARTIGIANATO – SPORT, TURISMO E SPETTACOLO –OCCUPAZIONE.

3) Lenzo Antonio; attribuzioni delegate:

TERRITORIO –URBANISTICA –VIABILITA’ – FRAZIONI –CIMITERO –AGRICOLTURA – VIGILI URBANI.

4) Tripoli F.Palmiro; attribuzioni delegate:

INFRASTRUTTURE E OPERE IN MATERIA DI LAVORI PUBBLICI – BENI CULTURALI.


IMMIGRAZIONE

E’ stata definitivamente approvata dal Parlamento una nuova legge sugli immigrati. La legge, Bossi-Fini. Basta questo nome per capire che è una legge "contro" gli immigrati. La stampa italiana la presenta come una legge "severa" che rende più difficile l’ingresso in Italia degli immigrati, aumenta i controlli e detta norme abbastanza severe. I vescovi hanno dichiarato: disattese le nostre aspettative. Il centro-sinistra la critica aspramente e dichiara la sua contrarietà, definendola legge razzista.

Con questa legge viene istituito il controllo mediante il rilascio di impronte digitali presso gli Uffici di Polizia. Nessuno può entrare senza un contratto di lavoro e il permesso di soggiorno avrà la durata massima di soli due anni. Dunque, pressoché chiusura delle frontiere.

Solo per colf e badanti è prevista una sanatoria; cioè, solo per cameriere e assistenti di vecchi e ammalati. Tutti gli altri verranno rimpatriati, anche se hanno un lavoro.

E’ veramente una legge indegna che danneggia il nostro paese non solo per l’immagine, ma soprattutto perché priva le aziende di mano d’opera che scarseggia per certi tipi di lavoro che gli italiani non vogliono fare.


SPACCIATORE AL MINISTERO DEL TESORO

L’on.le Gianfranco Miccichè, deputato palermitano di Forza Italia, Vice Ministro dell’Economia, è coinvolto nella vicenda del presunto spacciatore Martello, arrestato dopo accertamenti della Finanza sul traffico di cocaina.

Il Martello, amico di Miccichè, aveva libero accesso al Ministero del Tesoro con l’accredito del Vice Ministro, e vi si recava spesso portando stupefacenti, come è dimostrato da un filmato dei Carabinieri. Miccichè, per difendersi, ha dichiarato che tra i carabinieri vi è qualche deviato.


ALTRO CHE…..PECORELLA

L’Avvocato Pecorella, deputato di Forza Italia, difensore di Berlusconi, Presidente della Commissione parlamentare della Giustizia è stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Brescia con l’accusa di favoreggiamento personale circa il presunto pagamento di mezzo milione di dollari per comprare un pentito affinché fornisse un falso alibi al fascista Zorzi, già condannato per la strage di Piazza Fontana.


ANCORA sul Castello Branciforti

L’argomento del Castello Branciforti è stato portato in Consiglio Comunale, nientemeno che, per "ratificare" l’operato dell’Amministrazione in seguito alla scoperta dell’avvallamento dei solai.

Così, questo Consiglio Comunale che ha votato a maggioranza la ratifica richiesta, automaticamente si è coinvolto nelle eventuali responsabilità che ne deriveranno.

Dalla Relazione dell’Ufficio Tecnico comunale si rileva che i danni riscontrati non sono dovuti a cause di forza maggiore sopravvenute dopo il collaudo.

Ovviamente, ne deriva che il danno è stato causato o dall’Impresa nell’esecuzione dei lavori, o dal Direttore dei lavori stessi o dal progettista.

Qualcuno, è certo, né è responsabile.

E, se i lavori sono stati collaudati perché eseguiti secondo il progetto, la responsabilità non può ricadere che sul progettista.

Perciò, occorreva incaricare dell’accertamento un tecnico esterno e non il progettista stesso, il quale con, sorprendente semplicità, addossa la colpa dell’ "ammaloramento" delle strutture in legno alla condensazione dell’umidità, considerata l’ubicazione e la esposizione dell’ edificio.

Ma all’atto della progettazione e della redazione delle varianti, perché non si è tenuto presente tutto questo?

Ora, secondo un accordo stipulato "in famiglia" con l’ex Sindaco, l’Impresa, che nessuno incolpa, si accolla l’onere della demolizione e del rifacimento dei solai con impiego di travi "lamellari" al posto di quelli d’abete e non si capisce perché si accolla quest’onere, mentre a carico del Comune graveranno le spese per le bocchette di presa d’aria, ( circa sedici milioni da chiedere in prestito alla Cassa Depositi e Prestiti).

Il progettista, invece, beato lui, se ne esce pulito, pulito.

Tutto ciò è davvero, almeno, curioso!

Comunque, peraltro, nessuno vuole ammettere che le oscillazioni dei solai hanno compromesso, secondo noi, la stabilità del muro esterno che presenta, a quel livello, un rigonfiamento longitudinale, rigonfiamento che tutti vedono, ma che affermano che c’era prima dei lavori.

Se c’era prima, perché progettando la ristrutturazione dell’edificio non se ne è tenuto conto? Chi garantisce la stabilità?

E la struttura portante del tetto costruita in legno di abete, ancora non ha subito danni? E quanto potrà resistere?

Non vogliamo essere pessimisti, ma siamo certi che questo problema del Castello, purtroppo, resta sempre aperto.

        30.8.2002                                                                                                             F. Barone


NOTE SUL CONSIGLIO COMUNALE di Raccuja

 

Giorno sei luglio si è tenuta la prima riunione del Consiglio comunale, dopo l’insediamento del 12 giugno.

Questa seduta doveva tenersi, per legge, entro dieci giorni dall’insediamento, per la comunicazione del Sindaco sulla nomina degli Assessori. Invece, si è fatto slittare il termine e questa è stata una delle prime inosservanze di questa nuova amministrazione.

Si è cominciato a sbagliare, da subito.

Ad oggi, se ne sono tenute tre di sedute e si è continuato a fare sbagli.

Addirittura è stata portata all’ordine del giorno una proposta del Sindaco uscente, ritirata, come altre poste male, dopo le osservazioni dell’opposizione.

La seduta urgente chiesta dall’opposizione per discutere del Castello e dell’utilizzo dell’avanzo di amministrazione dell’anno passato, non è stata convocata urgentemente, come vuole la legge e ai due argomenti proposti, replicandoli per conto della maggioranza, ne sono stati aggiunti altri.

Tuttavia, il Consiglio è stato invitato a votare per riconoscere o meno l’urgenza.

Per la liquidazione di un debito fuori bilancio -costato caro al Comune-, all’o.d.g., prima era stato posto il pagamento e dopo il riconoscimento.

Ma vi sono state diverse altre inosservanze e irregolarità di procedura.

Tutto questo è da addebitare al Presidente che merita un discorso a parte.

Dall’opposizione, per il suo comportamento, viene giudicato incapace, presuntuoso, arrogante e partigiano accanito.

Infatti, come tutti sappiamo, un Presidente ha il dovere di condurre ordinatamente la seduta, di essere obiettivo, rispettoso delle norme e di tutti i membri del Consiglio, appartenenti alla maggioranza o alla minoranza, in eguale misura; non deve assumere atteggiamenti di parte e deve restare fuori e al di sopra dello scontro politico; mentre, questo Presidente, esorbita e malamente, dalla funzione che dovrebbe svolgere.

Interrompe e rimbecca gli oratori dell’opposizione, controbatte le loro posizioni (spesso senza neanche entrare nel merito) sostituendosi al capogruppo della maggioranza; minaccia di togliere la parola (e lo ha fatto anche con un Assessore); relaziona sugli argomenti all’o.d.g.; replica ad ogni intervento elogiando o condannando l’oratore, a secondo di chi si tratta; svolge anche le parti del Sindaco o dell’Assessore.

Fa tutto lui, insomma, per conto della maggioranza, impedendo qualsiasi confronto e dibattito tra i consiglieri.

Talvolta assume le funzioni del professore di scuola, talvolta si agita e grida come uno scalmanato; talvolta si irrita come punto dalle vespe.

Ha sempre premura, ma prima di ogni votazione sospende la seduta per riunirsi con i suoi, onde prevenire qualche sorpresa.

Il Sindaco, ascolta e resta impassibile. Del resto, in sua vece parla il Presidente.

I consiglieri dell’opposizione intervengo spesso con discussioni, dati di fatto e proposte concrete, secondo il loro punto di vista, ma è come se parlassero ad un muro, perché quelli della maggioranza stanno zitti zitti, ad eccezione di chi, qualche volta, legge un foglietto scritto prima, o sa solo lanciare, sempre fuori luogo, accuse di ostruzionismo.

Questo, possiamo dire del nuovo Consiglio comunale.

In quanto ai problemi trattati, sono stati tutti di ordinaria amministrazione.

I temi politici ed economici generali, regionali, provinciali e del Comune stesso, non sono stati mai proposti e, nelle discussioni, neanche sfiorati.

E riteniamo che sarà cosi, anche in futuro.

        Raccuja, 31.8.2002          F. Barone


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