IL NUOVO RISVEGLIO

Giornale Murale Indipendente iscritto al n.154 R.S. del Tribunale Patti

Direttore Responsabile: Giuseppe Restifo

Redazione: Via Gramsci, 12 - 98067 RACCUJA

 Giornale Murale n.2 del 25 Febbraio 1999

LA SITUAZIONE

In vista delle elezioni europee e del Presidente della Repubblica dei prossimi mesi, tutta la classe politica si è messa in subbuglio e, nel subbuglio, gioca anche la necessità, da tutti riconosciuta, di una nuova legge elettorale, aldilà del referendum.

Perciò, nelle passate settimane, vi sono stati scontri e polemiche senza risparmio di colpi anche sul piano personale tra i vari schieramenti politici.

Chi ha sconvolto per primo le acque è stato Prodi, che ha dichiarato di voler fare una lista per le europee assieme al movimento dei Sindaci, ‘’Cento Città’’, e a quello di Di Pietro, ‘’l’Italia dei valori’’, con la conclusione, alla fine, di costituire un nuovo partito, ‘’I Democratici’’, avente per l’emblema un asino

Ciò ha scatenato la paura che una tale lista strapperebbe voti al Partito popolare e ai Democratici di sinistra.

Anche se i fautori di questo nuovo partito, dichiarano che intendono rafforzare il centro-sinistra.

Eppure, proprio nel centro-sinistra le polemiche, gli scontri e gli insulti, come ‘’guerra di bottega’’, hanno raggiunto grandi dimensioni con artefici principali i DS che non tollerano che Prodi e compagni si mettano in proprio non intendendo più stare al loro gioco, cioè : al gioco del più forte.

(E’,purtroppo, il ‘’vizio antico’’ degli ex comunisti che si manifesta contro gli alleati tutte le volte che questi si rendono autonomi e non vogliono più sottostare alla loro egemonia; in piccolo, ne sappiamo qualcosa anche a Raccuja.)

Nell’altro campo, del centro-destra, spunta Segni col nuovo partito dell’ elefante; ma, qui, non c’è scontro, perché l’obiettivo è quello di attirare quanti più ex democristiani è possibile verso il centro, allontanandoli dal centro-sinistra.

Questa situazione interna, però, -unitamente a tanti altri problemi ed, in primo luogo, a quello della disoccupazione-, è stata offuscata dalla guerra, ‘’non dichiarata’’, ma in corso nei Balcani.

Chiamando accordo una imposizione unilaterale preparata dalla Nato -e quando diciamo Nato vogliamo dire Stati Uniti o meglio Clinton- si è dato un ultimatum alla Iugoslavia perché l’accettasse.

L’ accettazione non c’è stata e, a dire di Dini non poteva esserci, si è chiusa la trattativa e si è scatenata una guerra che si sa come è cominciata, ma non si sa come potrà finire.

Le ondate di bombardamento (sperimentando diversi tipi di aerei), a ripetizione continua, giorno e notte, contro la Iugoslavia (con partenza degli aerei dalle basi italiane), hanno prodotto solo distruzione e morte; hanno aggravato la situazione ed hanno provocato il terribile esodo dal Kossovo, esodo che è diventato il cavallo di battaglia dell’informazione occidentale ed, ora, anche l’alibi dei bombardamenti.

Diciamo ora, perché prima dei bombardamenti non c’era alcun esodo. Anzi, nel Kossovo stanziavano uomini dell’ONU che avevano il compito di sorvegliare e proteggere, soprattutto, l’etnia albanese; uomini che sono stati ritirati qualche giorno prima dei bombardamenti, abbandonando così la zona abbastanza calda, anche per la presenza dell’esercito filo-albanese dell’UCK, e privando il mondo di poter sapere quello che li sta succedendo e di cui siamo all’oscuro. Infatti, sappiamo solo quello che ci propina la propaganda della Nato e l’informazione interessata che non trovano alcun riscontro.

La controversia, prima dei bombardamenti, non era l’esodo, ma l’autonomia o meno del Kossovo e l’invio di truppe di sorveglianza della Nato, condizione quest’ultima contestata dalla Iugoslavia.

Comunque, chi sta soffrendo, come in tutte le guerre, è la povera gente, sia serba che albanese, perché viene colpita dai bombardamenti e perché fugge dalla zona di guerra e di guerriglia del Kossovo: paga sempre chi non ha colpa e che dalla guerra non usufruisce mai nulla, ne quando si vince, ne quando si perde.

Vi è, in sostanza, una tragedia, e non la prima in quelle zone, che va combattuta, non certo con le armi che causano solo distruzione, ma con la trattativa, sia essa pure lunga, e con la ragione.

In questo secolo che sta per chiudere, l’ umanità ne ha subito tante di tragedie; bisogna dire: BASTA!

La convivenza e la solidarietà dovrebbero salutare il nuovo secolo, non le bombe ed il razzismo.


AGGIRATA LA MOZIONE DI SFIDUCIA ?

Pare che, con una manovra da prima repubblica, sia stata aggirata dal Sindaco l’ipotesi di una mozione di sfiducia nei suoi confronti.

E’ convinzione e constatazione di tutti che questa Amministrazione comunale è ‘’la peggiore di questi ultimi quarant’anni’’ , come qualcuno ha scritto.

A parte le beghe, le incomprensioni e, soprattutto, le incompatibilità all’interno della maggioranza (che sostanzialmente tale non sembra più), sulla scia del malcontento popolare per il nullismo amministrativo e l’ incapacità -mal nascosta da un verbalismo smodato farcito da imbroglionerie e stupide vanterie-, era in via di maturazione l’ipotesi della presentazione di una mozione di sfiducia contro l’attuale Sindaco, dopo il convincimento che ogni speranza di condurlo su una ‘’buona strada’’ (secondo loro) era fallita e che... così, non si poteva più andare avanti.

Ebbene, l’ipotesi pare che sia momentaneamente svanita. E’ stata aggirata dalle voci che il Sindaco ed il suo ‘’collaboratore’’ stavano per passare ai DS.

Ciò, si dice, ha ‘’rabbonito’’ i DS che non avrebbero condiviso la mozione di sfiducia.

In verità qualche incontro fuori Raccuja vi è stato, ma, ovviamente, si sconosce l’oggetto delle conversazioni.

Comunque, resta la inutilità dell’Amministrazione comunale che, purtroppo, i cittadini devono continuare a subire e aumenta, giorno dopo giorno, la DESOLAZIONE del paese.


IN DIFESA DEL PATRIMONIO

COMUNALE DI CASTAGNIRAZZA

Pubblichiamo l’interrogazione in merito presentata al Sindaco dal Consigliere comunale Lincoln Rosaria.

’La sottoscritta Lincoln Rosaria nella sua qualità di consigliere comunale CHIEDE di sapere se è stata avviata una pratica per il taglio dei castagni ammalati di cancro nel bosco comunale di Castagnirazza ,taglio indispensabile se si vuole salvaguardare la piantagione per il futuro poiché consente il processo di eliminazione delle piante già ammalate e la crescita di nuovi polloni e, inoltre, perché il processo di insecchimento delle piante ammalate, ovviamente, contribuisce alla formazione di legno combustibile alquanto pericoloso in caso di incendio. Se la pratica è stata avviata chiede di sapere a che punto è e perché non è stato ancora investito il Consiglio Comunale.

Chiede inoltre di sapere quali iniziative sono state prese per acquisire al Comune terreni da rimboschire.

Ritenendo urgente la questione chiede risposta scritta.

Raccuja lì 05/02/99

f.to Lincoln Rosaria

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la risposta del Sindaco:

‘’In risposta alla sua interrogazione ,si comunica che, una pratica per il taglio dei castagni del bosco comunale di Castagnirazza, era stata avviata nel 1995 dalla precedente Amministrazione; all’epoca l’ IRF (Ispettorato Ripartimentale Foreste) informava l’Amministrazione che l’autorizzazione al taglio avrebbe comportato automaticamente la restituzione dei terreni.

Il Comune non possedeva allora e non possiede oggi le risorse necessarie a garantire l’ordinaria cura del suddetto bosco.

15/02/99                                                                                                   Il Sindaco

                                                                                                (Prof. Severino MERENDINO)

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Osservazione Al Sindaco di RACCUJA

La sottoscritta Lincoln Rosaria , consigliere comunale di Raccuja, in merito alla Sua risposta del 15.02.99, prot. n. 1249, relativa alla interrogazione del 5.2.99, prot. 1004, OSSERVA quanto segue:

1) non si fa alcun accenno alla richiesta di sapere ‘’quali iniziative sono state prese per acquisire al Comune terreni da rimboschire’’;

2) viene contraddetto in merito al taglio dei castagni quanto da Lei affermato nella relazione semestrale rassegnata ai sensi delle legge nella seduta del Consiglio Comunale il che qui fedelmente si riporta: ‘’

Da quanto sopra si può dedurre che era campata in aria l’affermazione contenuta nella relazione semestrale o è campata in aria la risposta all’interrogazione, tanto più che la competenza a stabilire se il Comune ha o meno le risorse per garantire l’ordinaria cura del bosco, ove fosse così, spetta, semmai, al Consiglio Comunale che non è stato mai investito dell’argomento.


MERITEVOLE DI CENSURA

Nella RELAZIONE SEMESTRALE SULLO STATO DI ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA E SULL’ATTIVITÀ’ SVOLTA, presentata dal Sindaco di Raccuja al Consiglio Comunale l’8 settembre 1998 ai sensi dell’ art.17 della legge regionale n.7/92, a pag.6 si affermava : ‘’....inoltre si sta studiando la possibilità dell’ acquisto di terreni da rimboschire , mediante l’accensione di mutuo con la C.DD.PP., in modo d’aumentare le giornate lavorative dei braccianti forestali, e in sinergia con il gruppo forestale si vuole procedere al taglio del bosco della Castagnirazza, se il Consiglio Comunale darà l’assenso, e successivamente il Comune potrà vendere il legname ricavando un introito in denaro per le casse comunali’’.

Conseguentemente, il consigliere Lincoln Rosaria, con interrogazione del 5.2.99, diretta al Sindaco, chiedeva : ‘’ se è stata avviata una pratica per il taglio dei castagni ammalati di cancro nel bosco comunale di Castagnirazza, taglio indispensabile se si vuole salvaguardare la piantagione per il futuro, poiché consente il processo di eliminazione delle piante già ammalate e la crescita di nuovi polloni ed, inoltre, perché il processo di insecchimento delle piante ammalate, ovviamente, contribuisce alla formazione di legno combustibile alquanto pericoloso in caso di incendio. Se la pratica è stata avviata chiede di sapere a che punto è e perché non è stato ancora investito il Consiglio Comunale. Chiedeva , inoltre, di sapere quali iniziative sono state prese per acquisire al Comune terreni da rimboschire.’’

Alla suddetta interrogazione, il 15.2.99, il Sindaco ha risposto quanto segue: ‘’In risposta alla Sua interrogazione, si comunica che, una pratica per il taglio dei castagni del bosco comunale Castagnirazza, era stata avviata nel 1995 dalla precedente Amministrazione; all’epoca l’ IRF informava l’Amministrazione che l’autorizzazione al taglio avrebbe comportato automaticamente la restituzione dei terreni. Il Comune non possedeva allora e non possiede oggi le risorse necessarie a garantire l’ordinaria cura del suddetto bosco.

Firmato: Il Sindaco (Prof.Severino Merendino).’’

Cioè: ha risposto di non avere fatto NULLA.

Tale risposta del Sindaco è ufficialmente riprovevole perché contraddice quanto affermato nella Relazione presentata al Consiglio Comunale l’8.9.98 (relazione prescritta dalla legge e non mezzo di semplice propaganda), e addirittura smentisce il dichiarato proposito di volere procedere al taglio del bosco; oltre al fatto che in tale risposta non si fa alcun cenno relativamente all’acquisizione di terreni da rimboschire, perché, evidentemente, non è stata avviata alcuna pratica.

Quindi, prova lampante che non si mantengono gli impegni e si fanno solo chiacchiere inutili che certamente offendono il Consiglio Comunale.


V A N D A L I S M O

Il nostro paese è piccolo; siamo in pochi, e, purtroppo, alla desolazione si aggiunge il vandalismo o, forse, è meglio dire l’abbandono.

Vengono fracassati gli specchi della segnaletica stradale, vengono fracassate le vetrate della palestra comunale -che è stata gravemente danneggiata anche all’interno, (come se fosse di nessuno)-, vengono rotti i lampioni e viene, persino, danneggiato qualche alberello in Piazza del Popolo.

Non c’è bisogno di indicare tutti gli altri danni; c’è, invece, da dire che ormai il vandalismo è insopportabile.

E’ possibile che non vi sia alcuna sorveglianza da parte del Comune ?? Ed è possibile che i padri non sappiano ben educare i figli ?? E che la Scuola non faccia niente per una giusta educazione in proposito??

Ed è possibile che da parte dei cittadini non vi siano una adeguata vigilanza ed un altrettanto rigoroso richiamo??


DESOLAZIONE

DESOLAZIONE, significa : ‘’abbandono’’, ‘’squallore’’, ‘’solitudine’’, ‘’profonda tristezza’’, come spiegano tutti i vocabolari.

E questo è il vocabolo giusto per descrivere le condizioni in cui si è ridotto il nostro paese: il Comune di RACCUJA.

Con questo giudizio, condiviso da tutti, non si vuole, certamente, essere detrattori, ma semplicemente constatare una amara realtà che pure ci offende e fa paura.

Rientra, forse, nei ‘cicli’ della storia degli uomini.

Ma come ci si può rassegnare ??

Fino a pochi anni fa, Raccuja si distingueva come un paese avanzato, evoluto, tra quelli interni della zona: per servizi, per livello culturale, per qualità civili che ancora resistono, per l’economia agro-zootecnica, per numero di abitanti.

Ora, è in forte progressivo degrado o, meglio, decadimento: per tutto.

E la tendenza ‘’discendente’’ non si ferma. Anzi, si accelera.

Lo notiamo giorno per giorno e non riteniamo che si possa uscire facilmente da questo stato: mancano le premesse e manca una adeguata, responsabile Amministrazione comunale.
Abbiamo più volte invitato le nuove generazioni, che certamente si rendono conto della grave situazione, ad uscire dall’abulia, a creare condizioni nuove di prospettiva e di speranza.

Continuiamo ad aspettare.


GAS METANO

Dalla risposta del Sindaco ad una interrogazione del Consigliere Lincoln Rosaria , in merito al progetto per il gas metano, apprendiamo:

- è prevista la rete di distribuzione SOLO per il centro abitato, S.Nicolò, Fossochiodo e Carrovetta;

- è prevista una spesa di L. 10.195.388.942.

Cosicché, se tutto va bene .............................


PERCHÉ’ VOTARE NO O, MEGLIO, NON VOTARE AFFATTO PER IL REFERENDUM.

Il 18 aprile si vota per il referendum sulla legge elettorale.

Con questo referendum, da parte dei promotori, si vogliono ridurre tutti gli schieramenti politici a due soltanto, con la scusa della ‘’stabilita’’, eliminando completamente l’ assegnazione proporzionale dei deputati al Parlamento.

Nel 1953, la Democrazia Cristiana ha tentato di abolire il sistema elettorale proporzionale proponendo una legge che fu chiamata ‘’legge truffa’’ e che fu bocciata dai cittadini. (C’è da ricordare, che, allora, i comunisti, ora ex, si sono battuti tenacemente per bocciare la proposta, contrariamente ad oggi. Vacci a capire).

Col referendum del 18 aprile (brutta data), si vuole introdurre un sistema elettorale ancora PEGGIORE di quello della ‘’legge truffa’’, perché ciò che voleva la legge truffa, il maggioritario, c’è già.

E parlano di ‘’democrazia’’.

Ma che cos’è la democrazia, se viene tolta a milioni di persone non allineati la possibilità di avere rappresentanti in Parlamento?

Il senso logico e comune della democrazia è che con le elezioni i cittadini possano eleggere i propri rappresentati, proporzionati ai voti riportati, e non che un voto non vale niente ed un altro vale per due.

La libertà di esprimere il proprio pensiero non può essere tolta perché, contrariamente, finisce la democrazia.

Semmai, si potrebbe capire che venga prescritto uno sbarramento, per impedire la formazione di piccoli gruppi politici che frammentino eccessivamente l’elettorato, ma non che i partiti si riducano a due soltanto.

In Europa tutti gli Stati votano con il sistema proporzionale, esclusa la Gran Bretagna, ed anche il Parlamento Europeo viene eletto con la proporzionale. In Italia si vuole fare, forse, la democrazia dei ricchi, imitando gli Stati Uniti ?

Questo, agli italiani non piace.

Piace solo agli interessati che vogliono costringere tutti ad assecondarli. Piace ai grossi gruppi di potere che vogliono sottomettere tutti.

Piace a chi non vuole che vi siano più opposizioni.

Votare SI significa : ‘’ingrassare’’ politicamente Segni; significa alimentare politicamente ‘’l’elefante’’, il nuovo partito di Segni e del centro-destra.

A conti fatti, per non fare vincere il Si conviene l’assenteismo dal voto e in tal senso c’è già un vasto orientamento tra i cittadini, perché non andare a votare è meglio di votare NO.


AUMENTATA DALLA GIUNTA COMUNALE

DI RACCUJA L’ I.C.I. , LA TASSA SULLA CASA

La Giunta Comunale di Raccuja, per fare soldi, ha aumentato del 20% l’ I.C.I., la tassa comunale sulla casa; al contrario di tanti altri Comuni che l’hanno diminuito.

Lo ha fatto illegalmente, perché l’aliquota ICI spetta al Consiglio Comunale determinarla e non al Consiglio. Ma, forse in Consiglio l’aumento non sarebbe passato.

E’ un aumento ingiusto e sproporzionato perché eccessivo e perché le tariffe catastali di Raccuja, come tutti sappiamo, sono molto alte rispetto a quelle dei Comuni litoranei della Zona e della stessa Taormina.

Parlare di ‘’esigenza del bilancio’’ è un luogo comune che non convince nessuno.

Piuttosto, non bisognava fare ben cinque dirigenti la cui spesa ammonta a circa cento milioni. Ed anche altre spese andrebbero diminuite.

Soprattutto , però, c’è il fatto che all’economia del paese, l’Amministrazione comunale, non rivolge neanche lo sguardo e le conseguenze sono abbastanza tristi.

Con ciò, non vogliamo dire che si possono fare miracoli, ma il non fare nulla è veramente troppo, com'è troppo aumentare le tasse.


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