IL NUOVO RISVEGLIO

Giornale Murale Indipendente iscritto al n.154 R.S. del Tribunale Patti

Direttore Responsabile: Giuseppe Restifo

Redazione: Via Gramsci, 12 - 98067 RACCUJA

 Giornale Murale n.10 chiuso il 17.09.2002

LA SITUAZIONE

 

    L’11 settembre, l’anniversario dell’attacco terroristico alle Torri gemelle di New York, è stato ricordato in gran parte del mondo, con grande commozione.

    Sul luogo dell’orrore sono stati letti ad alta voce i nomi delle 2801 vittime.

    Vittime innocenti! O eroiche, come i pompieri che erano corsi a portare aiuto.

    Quella tragedia ha sconvolto il mondo e, purtroppo, continuano le gravi conseguenze, mietendo tante altre vittime innocenti.

    Ci chiediamo: quante ne potrà ancora causare?

    E noi vogliamo ricordare un altro 11 settembre, quasi dimenticato: quello del golpe cileno, con il sacrificio di Allende e l’avvento dell’era infausta di Pinochet. Quante vittime innocenti, anche allora?

    A Johannesburg, il 4 settembre si è chiuso il summit ONU sulla Terra per lo Sviluppo sostenibile.

    E’ stato approvato da quasi 200 Paesi di tutto il Mondo un accordo sul Piano d’azione, con allegati 562 progetti operativi in dodici aree di intervento.

    Il più riottoso a tale accordo è stato il segretario di Stato del Presidente Bush, Colin Powell, ma contestato da un gruppo di ecologisti americani e dalla protesta di diverse delegazioni africane.

    L’accordo, apprezzabile per quanto riguarda l’analisi sui mali del Mondo, non soddisfa molto perché non indica scadenze e sanzioni per gli Stati inadempienti.

    Molto positiva è stata la ratifica, da parte della Cina, del Protocollo di Kyoto, circa l’ambiente e il clima.

    Peraltro, sono stati riproposti obiettivi stabiliti in passato e non ancora raggiunti, oltre ai nuovi propositi circa la necessità di aumentare la possibilità di accesso ai servizi igienici, bloccare lo sfruttamento eccessivo della pesca, ridurre l’uso di sostanze chimiche nocive, incrementare la produzione di energie rinnovabili, creare parchi marini internazionali.

    La "fissazione" di Bush contro l’iracheno Saddam Hussein cresce di giorno in giorno.

    Il despota americano cerca alleati e vuole essere coperto dall’ONU per attaccare guerra contro l’Iraq; ma comunque, afferma che anche da solo, lo farà.

    Con la guerra ed il tema patriottico vuole rialzare la sua credibilità in forte discesa, risollevare l’economia e vincere le elezioni di novembre.

    Da un lato. Dall’altro, pensa alle riserve petrolifere irachene.

    Altro che lotta al terrorismo! Che è solo un alibi.

    Questa situazione ci tiene in continuo allarme e Berlusconi, baldanzoso, senza interrogare nessuno, se ne va a Camp David per farsi dire da Bush che "è un amico autentico, mio personale e degli Stati Uniti" e allinea l’Italia alle scelte americane sulla questione irachena.

    La preoccupazione per l’annunciata guerra di Bush è presente in tutta l’Europa, in Russia, in Cina oltre che in tutti i Paesi arabi.

    E, tuttavia, Bush insiste e sferzando persino l’ONU poiché sa che con la sua copertura diversi governi abboccheranno.

    Queste settimane sono cruciali.

    Al Consiglio di sicurezza dell’ONU, sarà posto un veto alla guerra da parte della Cina o della Russia o della Francia, ovvero si baratterà sulle sicure, molte, future vittime del conflitto??

    La voce della pace si dovrebbe fare sentire di più, specialmente in Europa, ove non basta il no della Germania.

    L’Unione Europea, purtroppo, non è autonoma, è troppo divisa, non ha una sua politica estera, e non può fare granché.

    Spetta ai popoli sollevarsi contro la guerra.

    In Italia, folla immensa al "girotondo" di Piazza S.Giovanni, in Roma. La manifestazione autoconvocata del 14 settembre ha radunato centinaia di migliaia di persone, con delegazioni venute da tutta la penisola, per protestare contro la legge sul "legittimo sospetto", per la libertà dell’informazione, per la difesa della libertà e della Costituzione Repubblicana e per svegliare e sostenere l’opposizione democratica dentro e fuori il Parlamento.

    Al di là dei Partiti, ma NON contro i Partiti - come si vuol fare credere da certa stampa e dal centrodestra - spontaneamente, ha aderito ed è intervenuta gente di tutti i colori etnici e politici, soprattutto giovani, per ammonire il governo Berlusconi a non continuare a fare leggi per interessi privati, a non impedire pluralità e libertà nell’informazione, a rispettare i diritti dei lavoratori (Art.18), a smetterla di attaccare la magistratura al fine di sottometterla, a rispettare la legalità e la Costituzione.

    E’ stata una grande "festa della democrazia" che ha fatto dire a Moretti:

    Ora che ci siamo ritrovati, rimaniamo in contatto.

    C’erano sul palco ed hanno parlato, anche: Don Ciotti, Rita Borsellino, Gino Strada, Furio Colombo, Francesco Pardi. Ha chiuso i discorsi Vittorio Foa con un appello all’unità: RESTATE UNITI.

    Poi, hanno cantato: Francesco De Gregori, Fiorella Mannoia, Luca Barbarossa, Roberto Vecchioni, gli Avion Travel.

    Tra la folla, applaudissimo, Cofferati. E’ stata la più grande manifestazione spontanea mai fatta in Europa.

    Il pubblico si teneva per mano e cantava, soprattutto "Bella Ciao".

    Contemporaneamente, anche a Londra, Parigi, Madrid, gruppi di italiani cantavano Bella Ciao e lanciavano slogan contro il governo Berlusconi e la legge Cirami, attorno alle ambasciate italiane.

    Nei TG della televisione, di tutto ciò, si è fatto solo un accenno: e’ ormai abbastanza evidente che la TV si è asservita a Berlusconi e company.

    (Che ne pensano i diessini di Raccuja, che hanno scelto come alleati Forza Italia, craxiani ed ex dc astoniani?)

    Contro la legge Cirami sul "legittimo sospetto" avrà inizio lo scontro alla Camera.

    Il governo preme e sollecita a tutta forza: teme che la legge non arrivi in tempo per bloccare la sentenza dei Giudici nei confronti di Previti e di Berlusconi.

    L’opposizione è decisa a contrastarla perché è una legge piuttosto incostituzionale che ci porta indietro di cinquant’anni, che non è uguale per tutti, che non può privilegiare i potenti, che è fatta apposta per Previti e Berlusconi.

    Che è equivoca, lo riconosce anche la maggioranza, tanto che dicono si possa modificare in tre punti.

    L’altro problema italiano abbastanza scottante è quello dei conti pubblici che non quadrano e dell’economia che va male.

    Tremonti non può più dire, adesso, che ha trovato il "buco"; infatti, riconosce che l’economia va male e, però, addossa la colpa alla "contingenza internazionale" dopo l’11 settembre.

    Intanto è molto evidente l’aumento dei prezzi al consumo e delle tariffe ed è in continua diminuzione il potere di acquisto della gente che lavora.

    Il governo vorrebbe tranquillizzarci, ma prepara una "manovra economica" con sanatoria fiscale, di 20 miliardi di euro, (dice per ora).

    Secondo gli esperti, 20 miliardi sono pochi. Ce ne vorrebbero 60, forse, per ridurre le tasse e il deficit e per realizzare - solo in parte - quanto la Casa delle Libertà ha promesso agli italiani.

    Nei primi otto mesi del 2002 il deficit è peggiorato del 60%, quasi tredici miliardi di euro, rispetto allo stesso periodo del 2001.

    Solo per attuare il "Patto per l’Italia" ce ne vogliono 9,2 milioni, di euro.

    Dove prenderli per non aggravare ancora di più questo pesante deficit ??

    Sicuramente si cercherà di farli pagare ai pensionati e ai lavoratori.

    Perciò, cominciano le battaglie sindacali per avere contratti basati sull’inflazione vera e non su quella fasulla prevista dal governo, dall’ISTAT e dal padronato.

    Quindi, questo autunno non potrà affatto essere tranquillo, perché, tra l’altro, il governo non sarà neanche in grado di rispettare il "Patto per l’Italia", sottoscritto con CISL e UIL.

    A Palermo continua lo stress terremoto. Fortunatamente, la maggior parte delle scosse sono state leggere, di scarsa intensità; vi è stato qualche crollo e molte opere d’arte sono rimaste danneggiate.

    Le scuole in Sicilia si apriranno in ordine sparso, malgrado l’Assessore regionale Granata abbia detto: qui comando io, si apriranno il 30 settembre.

    Si era dimenticato che ormai le scuole sono autonome e che la data di apertura può essere determinata dai Consigli d’Istituto che, in molti posti, non hanno aderito alla sua decisione.

    Dopo il ritiro della circolare del Ministro Lunardi che li aveva sospesi, forse, si salvano gli appalti in Sicilia per i lavori di completamento di invasi, ferrovie e autostrade (Palermo-Messina; Siracusa-Gela; Agrigento-Caltanissetta; Palermo-Agrigento).

    Si tratta di opere importanti, progettate ed attese da molti anni, per cui, alla notizia, si è "tirato" un sospiro di speranza.

    A Raccuja, l’unica più recente novità è la "Festa del Pane" che si è tenuta l’altra sera in Piazza del Popolo, piuttosto al semibuio.

    L’hanno gestita gli amministratori comunali della maggioranza.

    Altro, che non fare niente! Ogni razione costava un euro e mezzo.

    C’era, però, poca gente.

    E, così, è finita l’estate Raccujese.

 

16 settembre 2002                                                                                                  Francesco Barone


RESTITUITI I TERRENI COMUNALI RIMBOSCHITI

 

        Giorno quattro di questo mese, l’Azienda Forestale ha restituito al Comune di Raccuja i terreni comunali rimboschiti. Erano stati occupati tanti anni fa allo scopo di rimboschimento e ora ritornano al proprietario.

        Purtroppo, però, non sono stati rimboschiti interamente, né sono stati completamente recintati. E neanche ben curati, come si doveva, specialmente quelli di Castagnirazza ove il "cancro" ha quasi distrutto le piante di castagno e nessun intervento si è fatto per salvare, in qualche modo, la piantagione tagliando le piante ammalate e curando la crescita dei polloni.

        L’Amministrazione comunale di Raccuja era stata informata, in agosto, che sarebbe avvenuta tale restituzione, ma nessuno ne ha parlato, nessuno è stato informato, neanche il Consiglio comunale.

        Solo qualche giorno prima si è sparsa la notizia, destando molta preoccupazione tra i cittadini.

        Perché la preoccupazione?

        Oltretutto, la gestione di questo tipo di rimboschimenti non può essere affidata ad un piccolo Comune che non ha alcuna risorsa, né alcuna competenza, ponendogli addosso anche l’onere finanziario, ma deve restare affidata all’Ente preposto al rimboschimento, che è l’Azienda Forestale, e a carico della Regione.

        Solo per risparmiare spese, tanto necessarie, la Regione non può sottrarsi all’obbligo che le compete.

        Per risparmiare bisogna evitare lo sperpero per altre cose meno utili e non caricare di ulteriori oneri i piccoli Comuni ai quali, peraltro, sono già stati tagliati, per centinaia di milioni, i trasferimenti regionali.

        Il patrimonio boschivo ha un'importanza che va oltre gli interessi di un piccolo e dissestato Comune. Lo sappiamo tutti.

        Perciò, l’ordine di restituzione al Comune di Raccuja dei terreni rimboschiti, va revocato.

        Bisogna chiederlo con forza, anche da parte dei braccianti agricoli e degli operai forestali.

        In merito al comportamento dell’Amministrazione comunale di Raccuja che si è tenuta nel cassetto la comunicazione dell’Azienda Forestale, giunta qualche mese prima, di volere restituire i terreni rimboschiti; c’è da restare sbalorditi per la noncuranza e la superficialità con le quali essa opera.

        Tutt’ora, non risulta che sia stato convocato il Consiglio Comunale per trattare l’importante argomento ed assumere le necessarie determinazioni.

16 settembre 2002


QUALE SPERANZA PER RACCUJA ?

 

    Purtroppo, NESSUNA, in vista.

    Questa è la risposta immediata che possiamo darci. E, certamente, non per essere pessimisti.

    All’orizzonte non c’è NIENTE: sia in merito alla politica nazionale per il Sud, che a quella regionale per la Sicilia e a quella provinciale e locale.

    Proprio oggi, sulla politica nazionale per il Sud, si è pronunziato, a Pistoia, il Presidente della Repubblica Ciampi, facendo un appello per "innovare il meridionalismo", che, oltretutto, "rappresenta una fonte di convenienza per l’intero Paese".

    Questo appello dimostra che la politica governativa per le nostre Regioni è molto carente, anzi negativa.

    Questa politica negativa, ovviamente, si ripercuote in tutto il Mezzogiorno e nella Sicilia e, a maggior ragione, e direi soprattutto, nei piccoli Comuni, come il nostro, che restano nell’abbandono, tagliati fuori dal mondo.

    A questo si aggiungono le gravi colpe e le responsabilità degli Enti locali: Regioni, Province, Comuni.

    La Regione Siciliana, malgrado la sua Autonomia, anziché fare passi avanti, ha fatto passi indietro.

    I governi che si sono succeduti, tranne qualche sparuta episodica eccezione, hanno creato un disastro economico, vicino al fallimento.

    L’attuale, presieduto da Cuffaro, ha contrapposto allo sperpero il taglio dei trasferimenti a favore dei Comuni, ha reintrodotto il ticket sui medicinali e inventato la tassa sul pronto soccorso. Ha fatto la solita politica clientelare senza risolvere alcun problema nell’interesse dei siciliani, come tutti sappiamo.

    Non riesce neanche a spendere i fondi europei di Agenda 2000 che, in buona parte, saranno restituiti all’Unione Europea, fregandosene, quindi, delle grandi esigenze dei cittadini e dei Comuni.

    In merito alla politica della Provincia di Messina, la testimonianza della sua completa inefficienza è dimostrata dalle condizioni pietose in cui si trovano le nostre strade di collegamento. (abbandono e pericolosità, buche e dissesto del fondo stradale, mancanza di protezioni, mancanza di interventi di riparazione e manutenzione e quant’altro tutti sappiamo).

    Invece, il Comune di Raccuja,…….. peggio di peggio!

    Nella campagna elettorale della primavera scorsa si è fatto un gran vociare di buone intenzioni e di promesse.

    Certo, il Comune non può supplire alle gravi manchevolezze degli Enti superiori e del Governo, ma qualche cosa potrebbe farla.

    E potrebbe farla l’attuale Amministrazione essendo favorita dal fatto che buona parte degli esponenti sono appartenenti ai partiti del governo nazionale, del governo regionale e della Giunta provinciale.

    Ma non ha le idee chiare e, soprattutto, non è all’altezza.

    Da quando si è insediata, ora sono passati circa quattro mesi, questa Amministrazione equivoca di berlusconiani, astoniani e diessini, non ha dato alcun segno di novità positive.

    In effetti, alle elezioni, al di là della rappresentanza politica, "ha vinto" la pseudo-albagia personale che distingue soprattutto il Presidente del Consiglio, che si è arrogato il privilegio di leggersi la posta del Comune "insediandosi" nella stanza del Sindaco col telefono a disposizione, un gruppo di giovani, troppo giovani, e un paio di inesperti, tra cui il Sindaco.

    E’ vero, non c’era da aspettarsi molto da una tale compagine.

    Ma le previsioni non erano così scoraggianti come si sono dimostrate nei fatti.

    Non risulta che sia stata presa qualche iniziativa concreta per promuovere sviluppo, per dare impulso all’attività amministrativa, per attuare qualcuna delle promesse. Avverrà qualcosa quando acquisteranno esperienza?

    Ma dal nulla non può derivare alcuna esperienza.

    E, poi, il buon giorno si vede dal mattino.

    La speranza, rinviamola ancora una volta.

    Raccuja 15 settembre 2002                                                                        F. Barone


Spigolature

 

- Su due striscioni della "Festa della Democrazia" - girotondo di Roma - del 14.9.2002, c’era scritto: "Sei un criminale? Hai un milionetto? Puoi farla franca con il legittimo sospetto."

"Pecoroni una volta. Minchioni mai più!"

E su uno siciliano: "Iddu pensa a iddu".

-La rivista MICROMEGA aveva scritto:

"Berlusconi è più un imputato che un deputato, portato al governo da italiani pecoroni o minchioni".

-Dal discorso di Nanni Moretti riguardo al governo Berlusconi:

"Dopo le elezioni del maggio 2001, mi ero rassegnato a cinque anni di terribile e tranquillo governo di centrodestra, perché li pensavo meno peggio: e invece sono più arroganti, più incapaci, più sfacciati del previsto…. Molti lo hanno votato inseguendo un sogno e si sono ritrovati in un INCUBO".

E, rivolto al centrosinistra ha detto: "Una preghiera ai dirigenti. Discutiamo, discutete, ma di politica, di pace e di guerra, dei diritti dei lavoratori e di come vincere le prossime elezioni. E smettetela , ecco, di fare i capricci…la nostra delega, sappiatelo, non è in bianco".

 

-Enzo Biagi, su Castelli, Ministro della Giustizia che ha affermato che "la sinistra fomenta la rivolta nelle carceri":

"Lui si vanta di dire quello che pensa; peccato scarseggi la materia prima."

-Il Presidente Bush:

"I terroristi possono colpire anche in Italia".

Berlusconi di rimando: " Nessun allarme".

-Gino Strada:

"L’11 settembre fu un atto di terrorismo, ma lo furono pure il bombardamento dell’Afganistan e l’embargo contro l’Iraq: per tanta gente è l’11 settembre tutti i giorni".

-Rita Borsellino: "Grazie per avere rotto il silenzio. C’era troppo silenzio. Silenzio offensivo. Con troppa gente che omaggiava i morti per oltraggiare i vivi".

-D’Ambrosio, procuratore capo di Milano: "Vanno alla velocità della luce per favorire i loro processi. Abbiamo 750 processi già pronti che salteranno per l’impossibilità delle notifiche causata dalla carenza di ufficiali giudiziari,…..ci mancano cento impiegati amministrativi, ho 16 pm meno di quelli previsti in organico, la Procura è senza Cancelliere capo da un anno…No basta, non mi sento più in grado di rendere giustizia alla gente…".

 

 

"Ti amo America, resisti alla paura……Non sei sola nel dolore, i tuoi morti non sono gli unici che contano sul pianeta……M’hai dato la libertà, m’hai insegnato la tolleranza…… Non aspettare che tornino in Patria 50mila sacchi mortuari per ascoltare le voci di pace e dissenso…..Non dimenticare il Cile democratico che aiutasti a morire, non dimenticare ciò che accadde in Vietnam……I vietnamiti ti sussurrano all’orecchio che ricordano, eppure non ti odiano…."

 

-Lo scrittore americano GORE VIDAL, in una intervista, "Un anno dopo l’11 settembre", pubblicata dal Corriere della Sera di giorno 3 settembre scorso, tra l’altro, ha detto:

"America, stai pagando la tua guerra perpetua"….In mezzo secolo abbiamo compiuto 250 interventi e i governi hanno sfruttato l’ignoranza della gente…….Non siamo andati in Afganistan per prendere Osama ma perché i talebani mettevano in pericolo la costruzione di un oleodotto che avrebbe trasportato il petrolio del Caspio. E’ il momento di ritirare il nostro Impero: ci è costato miliardi di dollari e non serve a nessuno".

                                                                                                   La redazione


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