ASSOCIAZIONE INDIPENDENTE RINASCERE

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documenti d'archivio


C O M U N E DI R A C C U J A

Provincia di Messina

Piano triennale d'attività per la valorizzazione dei beni culturali, ambientali e paesaggistici, la promozione turistica ed agro-turistica, di manifestazioni ed iniziative promozionali, di festività d'interesse locale.

 

        Premessa

    La Legge Regionale n.6 del 7/3/97, al comma 5 dell'art.21, prevede che i Comuni e le Province Regionali predispongano ed approvino un piano triennale d'attività, come sopra descritto.

    Tale incombenza è necessaria al fine di potere utilizzare le somme che la Regione assegna per le predette finalità.

    Il piano deve essere approvato dai rispettivi Consigli e, per l'anno 1997, entro il 30 giugno.

    Da parte nostra, riteniamo che l'obbligo di cui sopra debba essere dettato non dalla necessità di poter usufruire dei fondi regionali (ove ve ne fossero), ma dalla necessità di avviare, da parte di tutte le Amministrazioni, un'attenta e seria programmazione nel settore al fine di consentire uno sviluppo turistico delle zone interne.

    I piani dovrebbero consentire la creazione di nuovi posti di lavoro senza tralasciare il bisogno d'arricchimento culturale che è alla base dello sviluppo economico di un popolo.

    Per questo riteniamo che un piano triennale - così come previsto dalla legge - "scollegato" dai piani dei Comuni vicini, della Provincia, delle Aziende Autonome per l'incremento Turistico e di altri Enti, sia destinato a restare solo un piano di spesa e non d'investimento per il futuro.

    Forse la Regione, nell'emanazione della legge, è stata sollecitata da Sindacati Confederali e Legambiente che, nel 1996, hanno siglato un patto per "il lavoro e l'ambiente" nel quale si legge: "da uno sforzo straordinario per il recupero, la valorizzazione, la promozione dei beni culturali e ambientali, possono venire risposte concrete ed efficaci a molti nostri bisogni: quello del lavoro prima di tutto, e di uno sviluppo forte e nuovo in particolare nel Mezzogiorno dove si concentra una parte significativa di questa ricchezza".

    Ma non basta scrivere una legge da parte di una Regione che non si è mai preoccupata di tutelare l'ambiente e di valorizzare il territorio e i beni culturali che contiene; non è sufficiente svegliarsi, all'improvviso, imponendo l'approvazione di un mero piano di spesa quando, d'altro canto, non si mettono i Comuni in condizione di smaltire i rifiuti, di salvaguardare i boschi - e non parliamo dell'inefficienza dell'Ispettorato Forestale - e di prevenire le frane che si verificano nei periodi invernali.

    Importanti Cattedrali "cadono", nel disinteresse generale; riserve naturali di valore inestimabile, come "Lo  Zingaro", bruciano; aree Archeologiche vengono invase da costruzioni abusive.

    Sembra quasi che tutto avvenga per un preciso disegno politico perverso che prevede la distruzione di quanto rimane di quest'Isola; Ma no, non ci possiamo credere.

    Forse ciò avviene soltanto per "l'incultura" che esiste e che deve essere combattuta.

    Certo è che non basta avere buoni propositi; occorre creare le condizioni affinché ciò che si è scritto si realizzi ed è indispensabile che tutta una serie di forze convergano sinergicamente per l'attuazione del progetto che s'intende portare avanti.

    Occorre poi che la Regione faciliti l'iniziativa dei privati attuando forme di credito agevolato da concedere sulla base di progetti concreti e restituibile nel medio-lungo termine.

    Ciò, oltre a servire da sprone, consentirebbe di offrire servizi a prezzi competitivi.

    Occorre che si creino strutture operative tra Comuni interni e Comuni ad alto flusso turistico al fine di realizzare una serie di circuiti integrativi al turismo balneare ed è indispensabile che la Regione e le Province si attivino per realizzare o ammodernare le necessarie infrastrutture viarie e di collegamento.

        Piano Triennale d'Attività'

    Il nostro territorio, oltre a contenere beni culturali di pregio, è sicuramente tra i più belli e suggestivi della Sicilia.

    Foreste incontaminate, fiumi, laghetti di montagna, ampie vedute, aria pulita, costituiscono un formidabile patrimonio da conservare e, nel contempo utilizzare.

    Non meno importanti sono la storia e le tradizioni delle genti che hanno popolato questi luoghi.

    E a questo proposito, due anni fa, insieme al Circolo Arci "13 Ottobre" di Raccuja, abbiamo organizzato un apposito convegno sulle "Tholos" - i Casotti dei pastori - a cui ha partecipato il Prof. Imbornone, dell'Università di Palermo, il quale ha pubblicato un apposito studio (che viene qui allegato).

    Le Tholos sono costruzioni di modeste dimensioni, a forma circolare, che si chiudono a cupola.

    Ne sono state rintracciate un centinaio nei territori Comunali di Raccuja, Floresta, Ucria e Montalbano Elicona.

    La loro denominazione deriva dalla somiglianza nella concezione strutturale e nella tecnica costruttiva, con antiche costruzioni simili che si trovano nella civiltà micenea.

    La particolarità di queste costruzioni sta nella composizione della copertura realizzata con pietre stratificate di eguale natura, disposte a formare anelli sovrapposti tra loro.

    Dallo studio fatto è emerso che non possono essere frutto dell'improvvisazione ma sono il frutto di prolungate sperimentazioni e di solide radici culturali, per cui, si pensa che abitanti dei nostri territori siano entrati in contatto con costruttori giunti da altre regioni che introdussero qui queste costruzioni.

    Ed un riferimento preciso può essere fatto alla civiltà minoica.

    Si ritiene inoltre legittimo ubicare queste costruzioni ad un periodo antecedente all'età' classica ed ellenistica, nel periodo pre-greco.

    Si prevede di intervenire vincolando provvisoriamente le Tholos con ordinanza Sindacale e, poi, definitivamente, con l'approvazione del P.R.G..

    Si richiederà, inoltre, alla Sovrintendenza, di effettuare degli scavi per verificare l'esistenza, all'interno di queste costruzioni, di vere e proprie tombe, come richiestoci dalla Curia di Palermo.

    Le Tholos possono e debbono diventare meta di un turismo che guarda, oltre che allo svago, anche all'approfondimento storico-architettonico-culturale. Nella scheda allegata, contraddistinta dalla lettera "A" vengono indicati alcuni interventi atti a valorizzare i Beni Culturali, Ambientali e Paesaggistici e le fonti di finanziamento.

    Non si può parlare di promozione turistica senza tenere conto del Parco dei Nebrodi.

    Di parco si è già parlato tanto visto che il Comune di Raccuja, già escluso, ha chiesto di rientrarvi.

    Purtroppo, da parte di alcuni, il parco viene visto come una cappa sulla testa della gente e non invece come una possibile fonte di ricchezza.

    In altre Regioni d'Italia, dopo un primo impatto, i parchi si sono sviluppati e sono diventati fonte di lavoro e benessere non solo per i Comuni che ne fanno parte ma anche per quelli che ne restano ai margini; infatti, questi ultimi (ove ricomprendiamo anche il nostro), hanno buone prospettive di sviluppo ma solo a patto che realizzino aree attrezzate, luoghi di ristoro, rifugi montani e che siano in grado di offrire ospitalità, prodotti genuini, tranquillità, momenti di svago.

    Bisogna studiare degli itinerari che si pongano come "integrativi" al turismo balneare, occorre riscoprire e restaurare vecchi casolari di campagna rendendoli abitabili, è necessario recuperare e mantenere i centri storici e pensare addirittura alla possibilità di realizzare i "paesi albergo", occorre far conoscere i prodotti dell'artigianato locale, della pastorizia e dell'agricoltura con la partecipazione all'Expò dei Nebrodi e ad altre iniziative simili e con l'organizzazione di Sagre ed altre attività promozionali, occorre far decollare i Patti Territoriali e ogni altra iniziativa che veda impegnata una vasta area in un serio progetto di sviluppo. Infine, vanno sostenute le festività di interesse locale che, tradizionalmente, si svolgono in determinati periodi dell'anno, siano esse a carattere religioso che non.

    Non minore importanza riveste il bisogno di formare adeguate professionalità ed in questo senso va fatto uno sforzo chiedendo l'istituzione di corsi specifici che potrebbero essere finanziati dallo Stato, dalla Comunità Europea o dalla Regione in cui sia prevista una parte di stage.

    Nella scheda allegata, contraddistinta dalla lettera "B", vengono indicate le manifestazioni, le iniziative promozionali, le festività di interesse locale, l'importo di spesa, le fonti di finanziamento.

Raccuja, 9 Giugno 1997

                                                                            L'Assessore al Turismo

                                                                                  (Giuseppe Barone)

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