Oggetto: Dimissioni
da Vice Sindaco del Comune di Raccuja.
Signor Sindaco, non senza una
certa amarezza, rassegno le dimissioni da Vice Sindaco del Comune di
Raccuja.
Il Suo punto di vista sulla
crisi, che - nella migliore delle ipotesi - può qualificarsi come “pilatesco”,
sfociato nella decisione di non decidere nulla così da mantenere, in
giunta, chi sta affossando l’Amministrazione Comunale, i tentennamenti di
fronte all’indispensabile sistemazione degli uffici comunali – con
particolare riferimento all’ufficio tecnico - ed il limite di non aver
ricercato, pervicacemente, il necessario consenso, soprattutto all’interno
del Consiglio Comunale, non mi consentono di continuare il lavoro per il
mio paese.
L’aver liquidato le dimissioni
dell’Assessore Martella come un fatto “burocratico”, senza prendere in
seria considerazione le argomentazioni poste a suo tempo dal predetto
Assessore e dal Consigliere Bertilone, non ha giovato a favore della
risoluzione della crisi così come non ha giovato il Suo rifiuto ad un
incontro chiarificatore.
Con questo non voglio
addossare alla Sua Persona tutta la responsabilità che, invece, è in
larghissima parte ascrivibile a chi intende utilizzare la cosa pubblica
come mezzo finalizzato a portare avanti interessi di parte e di famiglie o
azioni di tutela nei confronti dei protetti.
Va a Lei riconosciuto il merito per
l’importante lavoro fin qui fatto e per l’impegno profuso, ma così, a mio
avviso, non è più possibile andare avanti.
Ritengo che senza una squadra coesa, senza
un ufficio tecnico efficiente e senza la ricerca ad ogni costo del
consenso dei gruppi e di ogni altro soggetto coinvolto
nell’amministrazione della cosa pubblica, è impossibile porre in essere
una seria programmazione futura che possa attingere ai fondi europei,
disponibili ancora per poco.
Chi ha voluto e vuole a tutti
i costi mantenere la poltrona, dopo aver rappresentato nell’esecutivo,
ripeto, solo ed esclusivamente interessi di parte e di famiglie e preteso,
senza alcun successo, l’approvazione di proposte illegittime, è
indifendibile e non merita di amministrare la cosa pubblica.
La variegata coalizione che ha sostenuto
la lista “Uniti per il risveglio di Raccuja” e la Sua elezione a Sindaco,
oltre ad un programma, si era data, per iscritto, delle regole che avrebbero dovuto assicurare
una gestione collegiale, nell’esclusivo interesse dei cittadini,
scongiurare la pratica del clientelismo e del favoritismo, garantire la
cosa pubblica dagli interessi di partito o di famiglia, evitare
persecuzioni contro chicchessìa.
Quelle regole sono state
infrante tante volte e ne siamo tutti consapevoli; ricordo che Lei,
durante la riunione con gli assessori dell’08/01/2008, appositamente
convocata, ha sentito l’esigenza di fornire ulteriore copia del decalogo a
tutti i presenti.
Ma se è vero che errare è
umano mentre perseverare è diabolico, non si può non prendere atto che, in
quanto a perseveranza, l’esponente in giunta degli ex Dc è imbattibile.
Riguardo all’attività
amministrativa, penso, e spero di sbagliarmi, che ciò che resta
dell’originaria coalizione, per i motivi già citati, non sarà in grado di
programmare alcunché per il futuro, ma mi auguro possa almeno completare e
rendere definitivamente fruibili quelle opere che, assieme, abbiamo
iniziato e che sono in corso di realizzazione, evitando di perdere i
finanziamenti già ottenuti.
In particolare mi riferisco
alle “Tholos”, alla Chiesa del Carmine, agli arredi del Castello ed alla
pubblicazione del volume sulla famiglia Branciforte, al Belvedere, alla
strada San Marco – Castagnirazza, ai sentieri naturalistici, al rifugio di
Sulipani, al rifugio di Buculica, all’iniziativa Paese Albergo, al parco
giochi per bambini, alla sistemazione dell’archivio storico presso il
Castello, al campo sportivo e da tennis ed a tutte le altre opere
programmate e finanziate.
Spero che vengano, finalmente,
assegnati ulteriori fondi a chi ha realmente riparato le abitazioni
danneggiate dal terremoto del 1978, stornando la quota non utilizzata dai
privati per programmare il ripristino di opere pubbliche danneggiate dal
sisma, come già fatto in altri comuni; spero, inoltre, che, dopo tanto
tempo, vengano definite le sanatorie edilizie.
Mi aspetto, soprattutto, che
venga rispettato il principio di
separazione tra sfera politica e sfera gestionale e, quindi, tra attività
di indirizzo e controllo ed attività di gestione, come previsto dagli
ordinamenti italiano e comunitario. Ciò in quanto le intromissioni della
classe politica nelle procedure, anche in quelle più minute, violano la
legge ed il principio d’imparzialità, oltre a produrre danno all’Ente ed
ai Cittadini. Purtroppo i segnali, in questo senso, non sono rassicuranti.
Ringrazio i Compagni e gli
Amici che hanno sostenuto la mia candidatura, le Associazioni locali - per
il prezioso ed insostituibile contributo - e le Forze dell’ordine, i
Consiglieri Comunali ed in particolare la Capogruppo, Consigliera Rosaria
Lincoln e quanti, tra i dipendenti comunali ed i componenti l’Esecutivo,
hanno collaborato per la realizzazione del programma amministrativo.