Il mio nome è Tom, vi racconto di quando avevo poche settimane e vivevo in un bosco nei pressi di Berna. La nostra tana era piccola ma elegante, divisa in due zone, una per dormire, l'altra per immagazzinare il cibo; camera e cucina insomma.

La vita in campagna era faticosa, ma mi piaceva; la mamma era sempre premurosa ed io mi divertivo ad andare insieme ai miei fratelli in cerca di semi, radici e granaglie da mangiare.

Arrivò ottobre e ci ritirammo tutti nelle tane per il letargo. Fui il primo della famiglia a risvegliarmi dopo cinque mesi di sonno profondo. Ero affamato, mi stiracchai ed uscii subito in cerca di cibo. Evidentemente sbagliai strada, perché mi ritrovai in una scatoletta con le sbarre, forse ero troppo addormentato per trovare la giusta uscita della tana. Poco dopo arrivarono anche mia madre e due dei miei fratelli. Ci ritrovammo nella stessa gabbia e fummo portati in un posto puzzolente, rumoroso e pieno di altri animali, lì ci scambiarono con una manciata di monete.

Il mattino seguente io, mia madre ed i miei due fratelli fummo messi in una scatola con la ruota, e Gimmi, il più giovane della famiglia, non sopportando più di stare fermo, cominciò a correre all'impazzata su quello strano aggeggio.

Il pomeriggio di quello stesso giorno, una famiglia di umani mi vide e decise di adottarmi, io in realtà una famiglia l'avevo già e non avevo bisogno di essere adottato. 

Naturalmente non ho più rivisto i miei famigliari, ma sono riuscito a svignarmela da quella noiosissima gabbia ed ora vivo con nuovi amici ai margini del fiume in città.

 

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