C'era una volta una madre piranha che aveva un figlio di nome Squartino. 

Nonostante l’aspetto ed il nome spaventosi, Squartino era un pesce come tutti gli altri.

Purtroppo le persone, quando gli animali hanno facce da cattivi o sono astuti cacciatori, li considerano dei mostri, senza considerare che i predatori uccidono perché non possono mangiare cose diverse dagli animali che vivono nel loro ambiente.

Un giorno nel fiume, si sentirono delle strane vibrazioni, ed i banchi di piranha si riunirono, sia per essere più forti in caso di pericolo, sia per catturare un'eventuale preda gigante. Ma accadde una strana cosa, nell’acqua comparvero dei retini che rapirono molti piranha. Fra questi anche la madre di Squartino.

Il piccolo piranha si sentiva solo e spaventato, iniziò a nuotare in tutte le direzioni per cercare sua madre.

Dopo diversi giorni fortunatamente la trovò, era in un punto nascosto del fiume, intrappolata dentro ad una gabbia. “Mi porteranno lontano e dovrò stare per sempre in una gabbia di vetro! Non stare lì impalato come un baccalà, tirami fuori da qui” disse la mamma.

Squartino nuotò più veloce che poté, spiegò la faccenda agli amici, poi tutti, tranne i più fifoni,  andarono in aiuto dei piranha intrappolati.

Adottarono la strategia dell’ombra. Rimasero compatti, nascosti intorno alle gabbie, come ombre. Appena videro una mano con un bastone avvicinarsi alla superficie dell’acqua saltarono mordendo l’uomo, che dovette scappare lasciando le gabbie aperte, così tutti i pesci fuggirono liberi.

 

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