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C'erano una volta due fratelli africani, Said e Mahmud, che un giorno decisero di andare in Italia perché pensavano che almeno là si potesse guadagnare qualcosa.
Appena arrivati a Roma, si misero a cercare lavoro. Said fu assunto come muratore e Mahmud come uomo delle pulizie.
I primi giorni i due fratelli dormirono per strada, poi un ragazzo italiano, chiamato Leonardo, vedendoli tutte le sere sotto i portici, decise di ospitarli a dormire a casa sua.
Tutte le mattine i tre andavano a lavoro e la vita trascorreva
serenamente. Un pomeriggio, però, mentre i due fratelli rincasavano, furono fermati da un gruppo di ragazzi che iniziarono ad insultarli. Said e Mahmud cercarono di scappare ma i ragazzi li inseguirono e
li picchiarono.
Leonardo, non vedendoli tornare, andò a cercarli e trovò Said ferito e Mahmud sdraiato a terra. L'amico italiano li portò a casa e spiegò loro che erano stati aggrediti da un gruppo di
giovani convinti di appartenere ad una "razza" superiore alle altre.
Qualche sera dopo, tornando da lavoro, i fratelli africani videro sul ciglio della strada uno dei loro aggressori, gravemente ferito, che chiedeva aiuto. Senza esitare Said e Mahmud lo soccorsero e chiamarono
l'autoambulanza, salvandogli così la vita.
In seguito a questo episodio il gruppo di teppisti si pentì di aver discriminato i giovani africani e si scusò con loro. Said, Mahmud ed il gruppo di ragazzi italiani diventarono
così amici.
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