RUVO DI PUGLIA

   
   
Posto all'apice di una strategica collina a controllo del vasto e fertile territorio e delle vie di collegamento con il mare, Ruvo fu certamente tra i centri più importanti dell'antica Apulia.

Intorno al VI sec. a.C. la città gravita nell'orbita culturale e commerciale daunia come attestato dalla tipica ceramica geometrica rinvenuta nei sepolcri insieme a prodotti di importazione indigeni, etruschi e corinzi.

Lo splendore raggiunto nel V secolo è testimoniato dai ricchissimi corredi tombali: la città, ormai definitivamente partecipe della cultura peucezia, importa vasi di pregio oltre che dagli evoluti centri magno-greci, anche dalla Grecia classica.

Le fonti e gli itinerari romani annoverano RUBI tra le mansiones (stazioni per il cambio dei cavalli e per l'alloggio) collocate lungo la consolare Traiana che da Roma menava a Brindisi. La città munita di torri e mura di difesa, ebbe anche i collegi dei decurioni e degli augustali come ricorda l'iscrizione con dedica a Gordiano III (239 d.C.) ora murata sul basamento della civica Torre dell'Orologio.

Feudo a sé sotto gli svevi, conobbe una certa rinascita culturale ed economica. In questo periodo fu ultimata la ricostruzione della Cattedrale.

Oppressione e sfruttamento connotarono la presenza aragonese .

Dal 1458 divenne feudo dei del Balzo Orsini. Bisognerà attendere infatti il 1806 e le leggi eversive della feudalità perché la città, liberata dall'arbitrio dei duchi di Andria e conti di Ruvo, possa definitivamente riscattarsi e avviarsi alla rinascita economica e culturale.

Attualmente Ruvo, che conta 25.000 abitanti, è interessata da una crescita artigianale ed industriale che affianca il tradizionale settore agricolo.

 

 

 

 

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Cattedrale

Cattedrale

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