Il Mercadante
Saverio Mercadante
   
  Saverio Mercadante, musicista di vaglia, è certamente il figlio più illustre della città di Altamura ove nacque nel 1795. Appena quattro anni dopo la nascita, nel 1799, sfuggì alla morte grazie alla madre che, durante il saccheggio della città ad opera delle truppe sanfediste del cardinale Ruffo, si dette provvidenzialmente alla fuga.

Fu allievo di Furno, di Tritto e Zingarelli a Napoli ove esordì come compositore teatrale nel 1819, a soli ventiquattro anni,  con L’apoteosi d’Ercole.

Si affermò due anni dopo, nel 1821, alla Scala di Milano con Elisa e Claudio e, successivamente, le sue opere furono rappresentate nei maggiori centri italiani ed europei, in particolare a Vienna.

Dopo aver soggiornato, dal 1827 al 1829, in Spagna e Portogallo, fu nominato, nel 1833, maestro di cappella presso la cattedrale di Novara.

Nel 1836, su invito di Rossini, si recò a Parigi ove, presso il Théatre des Italiens, fece rappresentare l’opera  I briganti. Per trent’anni, dal 1840 fino alla morte avvenuta nel 1870, diresse il conservatorio di Napoli.

Tratti caratteristici dello stile operistico del compositore altamurano, al quale non fu estraneo l’influsso di Rossini, sono la particolare elaborazione del linguaggio armonico, l’interessante e nuova tecnica di orchestrazione, la spiccata evidenza drammatica dei personaggi.

Fu autore molto prolifico ed alla sua produzione appartengono oltre sessanta opere teatrali tra cui emergono Il giuramento (1837), La vestale (1840),  Orazi e Curiazi (1846) e Virginia (1866); quattro balletti ed Omaggi , sinfonie commemorative dedicate a Bellini, Donizetti, Rossini e Pacini. Produsse, inoltre, altre composizioni per orchestra, cantate, inni nonché musica sacra e da camera.

 

Mercadante, busto