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La
Cattedrale di Trani, dedicata a S. Nicola Pellegrino, è la regina
delle chiese di Puglia. La vicinanza al mare, nel quale si riflette,
l'aria austera e leggera, la luminosa pietra che ne fa anche una
splendida architettura di luce, rendono questo luogo di fede tappa fra
le più richieste dei tour in Puglia.
Progettata in ideale posizione scenografica, testimonia lo splendore
della Trani medievale.
La vicenda dell'edificio ha inizio nel 1099, quando l'Arcivescovo
di Bisanzio, dopo aver proclamato santo il giovinetto pellegrino
Nicola, cominciò a costruire una chiesa in suo onore. In seguito
visse varie fasi costruttive, ma la spinta maggiore alla costruzione
fu data tra il 1159 e il 1186.
Solo nel quarto decennio del XIII sec. iniziarono i lavori di
costruzione del bellissimo campanile (alto m. 58,90) che si
protrassero per più di un secolo.
Se l'impatto con la costruzione si ha venendo dal mare, non si può
non rimanere colpiti dal corpo absidale. Dalla poderosa struttura del
transetto si staccano i semicilindri delle tre absidi altissime, da
cui emerge prepotentemente quella centrale arricchita da un
monumentale finestrone quale la struttura dell'abside richiedeva.
All'esterno il corredo plastico aumenta man mano che la costruzione si
eleva in altezza.
A oriente campeggia il finestrone absidale, a sud un rosone
monumentale. Conclude tale progressione il cornicione a mensole,
popolato di fantastici animali alternati ad un repertorio di figure
umane tra le quali spicca l'antico cavaspina.
La facciata, di minore altezza rispetto alle altre parti della chiesa,
spicca per la sua luminosità dovuta all'uso di una pietra
bianco-rosata di cui sono ricche le cave locali (marmo di Trani).
Nella parte inferiore il bellissimo portale è chiuso dalla stupenda
porta bronzea opera di Barisano da Trani (1175). Il rilievo bassissimo
delle formelle della porta non contrasta con gli intagli del portale.
L'accesso all'interno della chiesa è possibile attraverso una porta
aperta nella fiancata sud. Da qui si accede alla chiesa di S. Maria:
una lunga aula divisa in tre navate da ventidue colonne di spoglio.
Continui scavi hanno portato alla luce vasti tratti di pavimentazione
musiva, visibili attraverso botole aperte sul pavimento della cripta.
Una scala permette l'accesso al sacello di S. Leucio.
Sempre dalla chiesa di S. Maria, scendendo alcuni scalini si accede
alla cripta di S. Nicola Pellegrino. Qui colpisce la presenza di
colonne di marmo greco alte e sottili che conferiscono un'impressione
di levità veramente bizantina. Tra le due cripte due scalinate
conducono alla chiesa superiore: una vasta aula divisa in tre navate
da un doppio filare di sei colonne binate.
L'impressione generale è di un accentuato sviluppo in altezza della
navata centrale. L'arredo attuale tenta invano di sostituire la
suppellettile antica. Unica testimonianza dell'antico splendore è ciò
che resta del pavimento musivo nell'area dell'altare maggiore,
sufficiente a far immaginare una chiesa sontuosamente addobbata e
ricca di colore, come lo furono tutte le cattedrali pugliesi.
Il campanile si alza su un imponente passaggio ogivale. La sua
superficie è scandita da finestre progressivamente a più luci e
culmina in una cuspide ottagonale e piramide.
Tra il 1950 e il 1960 la Cattedrale fu interessata da una serie di
radicali interventi volti soprattutto a recuperare l'originale
struttura architettonica. In particolare: si ottiene lo splendido
isolamento del monumento con la demolizione del settecentesco
cappellone del Santissimo e della sacrestia; delle numerose cappelle
interne della chiesa superiore; con il ripristino dell'interno,
mediante rimozione dello strato di stucco lucido.
Si "smonta" ab imis il campanile, e lo si ricostruisce con
l'impiego degli stessi conci. Si eliminano i soffitti settecenteschi e
si ripristinano le tettoie a capriate.
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Cattedrale
Cattedrale, vista notturna
Cattedrale, portale
Cattedrale,facciata e campanile
Cattedrale,formelle portale
Cattedrale,bassorilievo
Cattedrale,facciata particolare
Cattedrale
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