LO SPETTRO
Uno spettro si aggira per la "grande città", lo temono
affaristi, politici, integralisti: il suo nome è Bar Abbà.
Lui ci insegna che ribellarsi è possibile, loro lo preferiscono
in catene. I sacerdoti del mattone (SI o NO) raccontano la loro "verità",
ma Bar Abbà la smaschera: per questo lo odiano.
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LA POESIA
Quando davo
da mangiare ai poveri,
mi chiamavano santo.
Quando chiedevo
come mai i poveri non
avevano da mangiare,
mi chiamavano comunista
Dom Helder Camara
Possono tagliare
tutti i fiori,
ma non potranno
fermare la primavera.
Pablo Neruda
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ANNULLAMENTO
PIANI BAZZANE: UNO SPECCHIO PER LE ALLODOLE?
Nel Consiglio Comunale del 28 ottobre si votavano due proposte
di annullamento dei Piani attuativi Bazzana Inferiore (146.000 mc) e S.
Ilario (39.000 mc). La prima, presentata dai consiglieri Franco Papetti
del PRC e Valerio Bianchi del Comitato Fermiamoli, proponeva l'annullamento
delle delibere, precedentemente approvate dalla Giunta Musella, per vizi
di illegittimità dovuti alla mancata previsione di opere pubbliche
nel comparto edificatorio e per lo scomputo di oneri, a favore del privato
lottizzante, su opere (S.P. n. 184) non di proprietà del Comune
di Assago. Inoltre, si proponeva l'annullamento della Variante per
le "anomalie non irrilevanti" evidenziate nella relazione redatta
dai tecnici incaricati dalla Giunta Raimondo. Questi due provvedimenti
sono necessari se si vuole fermare la colata di cemento di 185.000 mc
- circa 600 appartamenti, pari a 1.850 abitanti - nel Parco Sud.
La seconda delibera, presentata dalla Giunta
Raimondo (CL/Forza Italia, DS, Margherita, Verdi), si limitava, in
modo parziale e non risolutivo, a prevedere l'annullamento delle sole
illegittimità inerenti alle opere pubbliche, senza affrontare l'impatto
edificatorio nel Parco Sud. Risultato finale delle votazioni: la
delibera proposta dai consiglieri Papetti e Bianchi veniva respinta, mentre
la maggioranza approvava la sua proposta.
La Lista Uniti per Assago si era impegnata, nel programma, a soddisfare
le esigenze abitative dei ceti più bisognosi e a ridurre, sull'area
Bazzana, le volumetrie edilizie e la speculazione nel parco. Ma la
Giunta Raimondo, ancora una volta, tradisce le promesse elettorali:
avviene solo per inettitudine amministrativa o c'è dell'altro?
Alcuni politici sostengono, maliziosamente, che il vero obiettivo dell'annullamento
dei Piani non è tanto la sanatoria di alcune illegittimità,
facilmente rimediabili, (vedasi a questo proposito il diverso trattamento
riservato ai Cabassi nella trattativa sulla D4!), bensì quello
di portare la proprietà a più miti consigli, in particolare
"raccomandando" l'allargamento della platea degli operatori
economici interessati al "business". In questo caso può
forse valere il vecchio adagio andreottiano: "A pensar male si fa
peccato, ma spesso ci si azzecca"? La risposta certa l'avremo nei
prossimi mesi: basterà vedere chi
ci inonderà di cemento.
N.B. L'Assessore Codegoni, sul numero "NoidiAssago"
di novembre 2005, fa lievitare le volumetrie residenziali del Piano Bazzana
Inferiore portandole da 146.00 a 185.000 mc.
È' un errore, oppure la sua lingua batte dove il nostro dente duole?
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TAV:
NIENTE LAVORI SENZA IL CONSENSO DELLA POPOLAZIONE
La
mobilitazione popolare avvenuta in questi ultimi tempi in Val di Susa
a difesa dell'ambiente, a tutela della salute e contro l'impatto ambientale
che l'inutile Tav arrecherebbe, ha portato scompiglio fra le fila di quasi
tutta la sinistra italiana. Nella vicenda Tav, i Sindaci dei Comuni della
valle sono uniti contro l'opera; ad essi si contrappongono il Governo,
la Regione e il Sindaco di Torino. Il PRC locale e nazionale, condividendo
tutte le istanze dei movimenti della valle, ha partecipato all'iniziativa
popolare unitamente a Verdi, PdCI, Centri sociali, No Global, dissidenti
di partiti e sindacati, ribadendo che non si può fare spallucce
davanti a una così grande partecipazione. Ne è nato così
un movimento trasversale. Per contro, il presidente della regione
Piemonte Bresso, il sindaco di Torino Chiamparino, Fassino e Rutelli,
appoggiano la Grande Opera, difesa a randellate dal Governo!! Ma, allora,
a questi ultimi premono i bisogni della popolazione o ne fanno solo argomento
di campagna elettorale? Per ultimo, anche Ciampi si è aggregato
al carrozzone, riutilizzando l'usuale, trito argomento: l'Europa (come
Dio) lo esige!
Travolti dagli avvenimenti troviamo anche gli organi centrali di CGIL
CISL UIL che, non aderendo alla grande mobilitazione, difendono uno
sviluppo nonostante tutto. Nascondendosi dietro la difesa dell'occupazione,
relegano in secondo piano la SALUTE della popolazione e la tutela ambientale,
rinunciando a possibili lotte contro industrie e imprese che nulla fanno
(Marghera insegna) per garantire questi due fondamentali principi. È,
peraltro, palese che la tanto acclamata concertazione nasconde la tutela
degli interessi del capitale a scapito del lavoro, nonché la salvaguardia
del potere egemonico (talvolta lobbistico) sindacale, escludendo la base
da qualsiasi dibattito. Uniche voci fuori dal coro: FIOM E SINDACATI
DI BASE.
Questa vicenda piemontese va, del resto, inquadrata in un ambito nazionale
in cui le decisioni vengono sempre più spesso prese a livello centrale,
creando un vuoto di democrazia che viene costantemente denunciato
dalla popolazione.
In realtà, scendendo dalla Val di Susa giù giù fino
alla bassa assaghese emerge una certa analogia fra le vicende
piemontesi e quelle nostrane. Viene da chiedersi: i lavori che a breve
avranno inizio nel nostro Comune saranno accettati passivamente dalla
popolazione? L'impatto ambientale negativo, minimizzato da questa Amministrazione,
stravolgerà progressivamente l'equilibrio di Assago e di tutta
la zona, in omaggio a uno scriteriato e megalomane sviluppismo che dà
risorse solo alle grandi opere, inutili per i cittadini del territorio,
e non si occupa della salvaguardia ambientale. Dalla nostra assemblea
pubblica del 12 novembre è nata la richiesta, da parte della popolazione
attiva, di una forte presa di posizione sugli argomenti in itinere
e di una maggiore partecipazione alle attività. Chi detiene
il potere politico e il capitale deve sapere che gli assaghesi chiedono
una migliore vivibilità ambientale ed uno sviluppo sostenibile
e non taceranno di fronte alle manovre che questa Amministrazione
vuole far accettare passivamente.
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ASSALTO
A LIQUIDAZIONI (TFR) E PENSIONI
L'argomento
principale usato dal governo Berlusconi è "la previdenza
pubblica crollerà".
Viene adottato questo messaggio per convincere i lavoratori ad optare
per i fondi pensione, finanziandoli con le proprie liquidazioni e quindi
rinunciando ad esse. Da anni il mercato finanziario in Italia cerca
liquidità; il bisogno di liquidità oggi è enorme,
perché questo mercato deve sostenere le proprie operazioni e da
anni il governo propone fondi pensione (il primo fu istituito da Amato
con il D.Lgs. del 21 aprile 1993); però nessun sindacato ha mai
spiegato che i fondi pensione non sono a prestazione definita, ma sono
a contribuzione definita: cioè, sai quanto versi, ma non sai
se e quanto incasserai. Questi fondi a contribuzione definita sono
di due tipi: fondi aperti gestiti da finanziarie e banche e fondi
chiusi di categoria o aziendali, cogestiti da sindacati e rappresentanti
padronali. Quindi, imboccare la strada di trasportare il Tfr nei fondi
pensione comporta rischi per una vecchiaia dignitosa. Le liquidazioni
rappresentano una cospicua massa finanziaria, teoricamente disponibile,
su cui governo, confindustria e sindacati vogliono allungare le mani.
Giorni fa la stampa comunicava che il governo ha rimandato la manovra
finanziaria sul Tfr all'anno 2008: si riscontra comunque una scarsa ed
esigua informazione, se si considera l'importanza dell'argomento. Qui
di seguito l'elenco di una campagna politica (ricattatoria) per convincere
i lavoratori a dirottare il proprio Tfr nei fondi pensione:
a) verranno detassati i soldi versati nei fondi pensione;
b) solo ai lavoratori che aderiranno ai fondi chiusi verranno concordate
elargizioni padronali;
c) chi ritira in un'unica soluzione la somma del Tfr se lo trova decurtato
dalle tasse.
Nel 2001 il centrosinistra ha introdotto la tassazione dell'11% sulla
rivalutazione annuale del Tfr e Berlusconi non ha applicato la no tax
area (da "il sole 24 ore" del 27 gennaio 2005). In conclusione,
vogliono scippare il Tfr cercando con più manovre di convincere
i lavoratori, tramite il veicolo portante del SILENZIO ASSENSO,
mirando così alla definitiva distruzione della previdenza pubblica.
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TRAFFICO E URBANISTICA AD ASSAGO:
I CITTADINI FANNO DOMANDE SCOMODE?
L'Assemblea Pubblica del 12 novembre sul tema ha segnato
un momento importante. Al tavolo erano presenti: PdCI Sezione C. Manelli,
Associazione Vivere Assago, Rifondazione Comunista e l'arch. Paolo Zoccarato.
La sala era colma di persone, non solo addetti ai lavori, ma anche semplici
cittadini e associazioni, tra le quali Fermiamoli, Le Rosse di Eva,
la Rete dei Comitati di Milano, il Comitato La Barona, gli Amici di Buccinasco.
Gli interventi di apertura hanno illustrato gli eventi che interesseranno
il territorio assaghese. In particolare con l'arch. Zoccarato (che
si dimise nel dicembre 2004 da consulente tecnico sulla D4 per contrarietà
con le scelte urbanistiche della Giunta) abbiamo capito quali programmi
urbanistici e di viabilità questa Giunta stia varando e quali saranno
le ricadute sul territorio sotto il profilo urbanistico, ambientale
e sociale.
Nel corso dell'Assemblea si sono voluti evitare toni inutilmente polemici.
Lo scopo dell'incontro non era quello di alimentare tensioni, bensì
di capire ed essere presenti nelle vicende urbanistiche che ci coinvolgono.
Proprio per questo è risultato incomprensibile l'intervento polemico
dell'esponente della Giunta, in particolare quando ha rivolto commenti
di carattere personale all'arch. Zoccarato.
I presenti all'assemblea hanno partecipato fattivamente ponendo domande
per avere i chiarimenti più volte invano richiesti alla Giunta.
Questo rappresenta il miglior risultato: far comprendere ai cittadini
che il nostro compito non si esaurisce in una cabina elettorale, ma continua
con un'attiva partecipazione alle scelte della Giunta: un dovere e un
diritto.
Gli altri temi affrontati: il nuovo cimitero monumentale, l'inceneritore
e la strada parco al confine con Assago e la metropolitana, in
relazione alla quale si è avuta conferma che non ne conseguirà
alcun concreto vantaggio per i cittadini di Assago, ma ne beneficeranno
i futuri insediamenti che verranno costruiti sull'area D4, il Forum e
i Centri Commerciali limitrofi. Non solo, Assago si vedrà gravata
da una viabilità che non può strutturalmente gestire, come
già l'ampliamento del Carrefour dimostra. A questo si aggiungerà
un notevole degrado ambientale, che l'arch. Zoccarato così ha descritto:
"se volete vedere come sarà Assago tra qualche anno, andate
il sabato e la domenica all'uscita della tangenziale di Carugate".
Il PdCI sezione Corsico-Assago accoglie l'appello lanciato nel
corso della serata da un cittadino, il quale si sente abbandonato da questa
Giunta: attivarci per fermare la speculazione e il saccheggio del nostro
territorio.
PdCI Corsico-Assago:
e-mail comunisti_corsico@virgilio.it
Luigi Autunno, tel. 338.8034230
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IL
PROCESSO BOLIVARIANO DEL VENEZUELA
(una reale alternativa per l'America
Latina?)
Ridotto da: Stuart Piper, Socialist Outlook
Per
i movimenti progressisti ed anti-neoliberali in America Latina l'esperienza
chavista in Venezuela è il punto di riferimento più importante:
sembra indicare che ci sia realmente un'alternativa.
Questo processo-anticapitalistico ed anti neoliberistico, che Chàvez
sostiene dirigersi verso il socialismo - dispone di tre
grandi punti di forza contrastati da due gravi elementi di debolezza.
La prima forza è l'enorme capacità di mobilitazione
della popolazione venezuelana: l'insurrezione dell' 11 - 13 aprile del
2002 fermò il colpo di Stato e permise a Chávez di ritornare
in maniera trionfale al palazzo presidenziale. Chávez, abitualmente
presentato dalla stampa internazionale come "autoritario", ha,
in realtà, democraticamente conquistato un record di vittorie
elettorali; ha favorito il nascere di comitati popolari per
sostenere i programmi sociali governativi, di 40.000 cooperative
urbane e rurali e si sono fatti i primi tentativi di controllo operaio
in alcune fabbriche e imprese improduttive espropriate dal governo.
Gli aspetti di populismo della sua azione politica non possono cancellare
il coraggio nel rompere realmente con le pratiche neoliberali (secondo
punto di forza del processo bolivariano) in nome di quattro principi-guida:
- Sovranità: Venezuela e America
Latina devono avere il pieno controllo delle proprie risorse e dei propri
processi decisionali, liberandosi dal giogo degli Stati Uniti.
- Democrazia partecipativa: la sola via
per sradicare la povertà.
- Nuova economia: il modello
economico non può essere quello capitalistico.
- Internazionalismo: non ci sono soluzioni
puramente nazionali.
Il terzo punto di forza si chiama petrolio: la ricchezza petrolifera del
Venezuela permette al processo rivoluzionario di operare cambiamenti economici
e sociali molto profondi nel paese.
Per contro, il processo bolivariano deve superare la sfida di due gravi
elementi di debolezza.
Anzitutto, l'inconsistenza dei movimenti sociali e dei partiti politici
di sinistra; in secondo luogo, tutta la macchina amministrativa, legislativa
e giudiziaria dell'antico apparato dello Stato borghese è ancora
in piedi e svolge un'opposizione sotterranea al processo bolivariano.
Se prevarranno gli elementi di forza e l'organizzazione e la partecipazione
popolare riusciranno a creare istituzioni di nuovo genere, il Venezuela
aprirà la strada a tutti noi.
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CARA AMICA TI SCRIVO...
(al Sindaco è finito l'inchiostro...)
Questa
è la lettera che, unitamente alle associazioni del territorio,
abbiamo inviato il 18 novembre alla Presidente del Parco Sud, preoccupati
che la redazione dei Piani di Cintura possa portare al taglio del 10-15%
del territorio del Parco a ridosso del Comune di Milano: questa è,
infatti, la percentuale di terreni agricoli che si vorrebbe trasformare
in "aree agricole di interesse generale", rendendo circa 2300
ettari disponibili per nuove edificazioni. Purtroppo la difesa
di questa importantissima fascia del "nostro" territorio dovrebbe
essere portata avanti da Sindaco e Giunta (!?)
Gentile Presidente Bruna Brembilla,
abbiamo appreso con soddisfazione della ripresa della procedura di
approvazione del Piano di Settore Agricolo (PSA), strumento fondamentale
per la pianificazione del Parco Agricolo Sud Milano e dei Piani di Cintura
Urbana in particolare.
L'iter di redazione del PSA era iniziato anni fa ed avevamo apprezzato
il buon proposito dell'Ente gestore del Parco di illustrare in incontri
pubblici i contenuti del piano,
basilare tanto per la tutela
delle attività agricole, quanto per le sue ricadute sul Parco
Agricolo: il paesaggio, la conservazione della flora, della fauna
e degli ecosistemi tipici.
Prima che
questo venga approvato definitivamente dal Consiglio Provinciale, le proponiamo
di organizzare un momento pubblico per l'illustrazione di questo
piano di settore in quell'ottica di partecipazione e condivisione
che oggi sta diventando una lodevole consuetudine delle Amministrazioni
Pubbliche (e come, peraltro, previsto dalle norme di gestione del Parco
Agricolo Sud Milano)
Avremo così l'opportunità di comprendere a fondo, attraverso
una corretta e completa informazione diretta, lo spirito e le ragioni
delle proposte di modifica introdotte recentemente al PSA, alcune delle
quali sollevano la nostra viva preoccupazione. Riteniamo, infatti,
che un iter troppo affrettato e privo di verifiche possa...danneggiare
in modo irreversibile un tessuto territoriale... vitale per la Città
e per l'Agricoltura sopravvissuta ai suoi margini.
Associazione VIVERE ASSAGO
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CI
PROVANO, CI RIPROVANO
CONTINUANO A PROVARCI!!!
Procreazione
assistita, RU486, consultori, legge 194: non da ora questi argomenti vengono
usati per attaccare il diritto all'autodeterminazione e alla libertà
di scelta.
Ma siamo già in clima di campagna elettorale e la partita
giocata sul corpo delle donne si fa via via più chiara.
Era evidente già dal referendum sulla procreazione che si sarebbe
arrivati ad attaccare il diritto d'aborto; ci provò Buttiglione
all'ini-
zio della legislatura ed ora il cerchio si stringe. Le gerarchie cattoliche,
Ruini in testa, già da tempo scandiscono l'agenda politica,
i cui dettami sono prontamente raccolti dal centrodestra e da parti
del centrosinistra. Lo si è visto col referendum fatto fallire,
con la pillola abortiva e il tentativo di impedirne l'importazione, con
la richiesta di volontari cattolici nei consultori, con l'indagine parlamentare,che
ha il sapore di un'intimidazione spudorata, per vigilare sulle
pratiche di prevenzione dell'aborto. Da ricordare che Storace, allora
governatore del Lazio, propose la schedatura delle donne che si
rivolgevano ai consultori per abortire. Ora, un progetto di riforma redatto
da organizzazioni cattoliche vorrebbe i consultori al servizio del sedicente
Movimento per la Vita, senza più il compito di fornire la certificazione
per l'interruzione della gravidanza.
E ad Assago? Il consultorio pubblico è solo
un debole ricordo: di quello che c'era rimane ben poco, ma niente
paura! C'è quello della Parrocchia. Quello funziona e lì
i "volontari" difensori della vita ci sono già.
Le
Rosse di Eva
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L'ODIO:
LA RABBIA DELLE PERIFERIE
Volete capirne di più sull'esplosione delle
periferie francesi? Andate a rivedere (noleggiarlo oggi è ancora
possibile) questo splendido film, vincitore della Palma d'oro al festival
di Cannes del '95, dell'allora emergente regista Mathieu Kassovitz,
che mostra in modo preveggente ciò che la politica non ha voluto
o non è stata in grado di comprendere. Il regista ci conduce
per mano nel degrado delle periferie con una pellicola girata in un estraniante
bianco e nero; mette in scena la giornata balorda di tre giovani allo
sbando dopo una notte di guerriglia urbana innescata dalla notizia dell'uccisione
di un loro compagno da parte di un funzionario della polizia. Il tempo,
scandito dal ritmo frenetico del ticchettio dell'orologio contrapposto
al nulla della vita quotidiana della banlieu, fa presagire l'esito finale
della tragedia, apostrofato all'inizio e alla fine del film dal refrain
"fino a qui tutto bene
il problema non è tanto la
caduta
ma l'atterraggio". Già, la caduta,
ma di chi? Degli immigrati di terza o quarta generazione che, nonostante
le parole d'ordine della rivoluzione francese egalité e fraternité,
fanno i conti con una democrazia che di fatto li esclude, emarginandoli
in non luoghi come quelli delle anonime periferie metropolitane;
o della stessa società francese, che si trova a rispondere con
il coprifuoco ai problemi posti dagli esclusi, rinnegando
anche il primo degli enunciati della rivoluzione, c'est a dire la liberté.
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IL
VIOLINO NERO
di Maxence Fermine
"la vera musica è tra le note" (W. A.
Mozart)
Un
bel libro che racconta una favola sulla musica, con tutti gli ingredienti
"ad hoc"
un violinista, un liutaio, una fanciulla dalla
voce sublime, uno strano violino nero che cambia la vita di chi lo suona...il
tutto ambientato nell'800 in Italia.
Venezia fa da sfondo a tutto ciò con la sua magia che ferma il
tempo, rallenta i ritmi, placa i suoni, prolunga i silenzi...
Ed è bello sentirsi dire che per rendere interessante la propria
vita basta andare a cercare la parte di sogno che ci spetta di diritto...
Perché abbiamo l'impressione che ci abbiano stroncato sul nascere
anche questo?
Il violino nero, Fermine Maxence, Bompiani Editore, 2001, p. 143, euro
9,00
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Lasciatemi dire,
a costo di sembrare ridicolo,
che il vero rivoluzionario
è guidato da grandi sentimenti
d'amore
Ernesto Che Guevara
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