Barabba, in aramaico "figlio del padre", leader dei rivoluzionari antiromani,
i cosiddetti zeloti, anima della rivolta contro l'autorità costituita
diviene il simbolo, nella fantasia popolare, del brigante "buono"
liberato al posto del Cristo. In Lui c'è l'inquietudine del ricercatore
della verità che percorre le strade dell'umanità ribelle.
Uomo del suo tempo non trova salvezza nella fede, piuttosto nel dubbio:
per questo ci piace.
Conosco
molti che vanno in giro con un foglietto
B.
Brecht - Poesie e Canzoni - Einaudi Editore.
Dal programma della Lista Uniti per Assago: "Attenzione
particolare sarà rivolta alle realizzazioni già deliberate
dall'Amministrazione uscente e con il motto 'politica dei minori danni
possibili' saranno posti in essere tutti i necessari controlli sugli atti
con lo scopo di verificare il rispetto delle procedure a termine di legge
che riteniamo non siano state rispettate". Benvenuti nella IV Guerra Mondiale! Dichiarata dal neoliberismo
contro l'umanità. In atto su tutti i fronti e in ogni luogo. Quella
che miete vittime in America Latina, nell'Europa sociale, in Asia, in
Africa, in Oceania e nel lontano Oriente, e con ordigni finanziari devasta
interi stati e organismi.
La stessa che vuole distruggere/spopolare territori, ricostruire/riordinare
geografie locali, regionali, nazionali e disegnare con il ferro e il fuoco
una nuova cartografia. Prima di questo incubo c'era il sogno, il sogno
neoliberista. Molto tempo prima dell'attentato del 11 settembre 2001,
la guerra contro l'Iraq era in moto. Ora che il falso argomento della
guerra come guerra "contro il terrorismo" è venuto a
meno, le vere ragioni sono emerse. L'ideologia neoconservatrice degli
USA ha un sogno: costruire la disneyland neoliberista, la nazione modello,
l'esempio. Sogno nutrito con guadagni, lavoro, prodotti, servizi e ogni
altra cosa di cui si possa avere necessità o desiderio. I "buoni
governi" creano le condizioni affinché le multinazionali possano
soddisfare tutto ciò, ma non possono sperimentare. Così
l'Iraq doveva essere l'esperimento riuscito. Un paese di 25 milioni di
abitanti sarebbe stato cancellato, fatto scomparire. Al suo posto sarebbe
sorta una luccicante esposizione delle politiche laissez-faire. L'Iraq
è l'esempio di ciò che aspetta il mondo se i neoliberisti
vincono la grande guerra: disoccupazione al 70 % circa, industria e commercio
paralizzati, aumento esorbitante del debito estero, muri anti
ovunque,
crescita del fondamentalismo, guerra civile ed esportazione del terrorismo
in ogni luogo. Questo video l'abbiamo già visto da altre parti
e continuiamo a vederlo: Cecenia, Balcani, Palestina, Sudan sono esempi
di questa guerra che distrugge nazioni per costruire "paradisi"
che finiscono sempre per essere trasformati in inferni.
È dagli anni '80 che si approvano leggi e accordi che deregolamentano
il mercato del lavoro, ma è con la cosiddetta legge "Biagi"
che si raggiunge l'apogeo del lavoro flessibile.
Ricorrendo al lavoro intermittente l'imprenditore potrà
utilizzare il prestatore d'opera solo nei momenti di necessità
versandogli, nei periodi d'attesa della chiamata, una ridicola "indennità
di disponibilità". Il lavoro ripartito diventerà perfettamente
lecito e un unico posto di lavoro sarà coperto con l'impiego di
due lavoratori; come al supermercato: prendi due, paghi uno! La legge
prevede che le dimissioni o il licenziamento di uno dei due lavoratori
abbia immediato effetto anche sull'altro. Con l'estensione dell'apprendistato
ci sarà la possibilità di retribuire meno i lavoratori più
giovani, indipendentemente dalla qualità e dalla quantità
della prestazione svolta. I contratti di inserimento per le categorie
svantaggiate - disoccupati da oltre 24 mesi, lavoratori maggiori di 50
anni, donne, persone con handicap - serviranno per corrispondere retribuzioni
minori a parità di lavoro. La liberalizzazione del part-time attribuirà
al padrone il potere di gestire unilateralmente il tempo di vita e di
lavoro del dipendente. La diffusione dei lavori a progetto - co.pro, ex
co.co.co - servirà per evitare l'assunzione diretta di collaboratori
impiegati in normali prestazioni "d'opera". Gli imprenditori
e il governo vogliono un esercito di lavoratori-poveri, ricattabili e
senza diritti, da usare contro il sindacato e gli altri occupati.
Urrà!!! Tutti i cittadini assaghesi devono esprimere
la loro gioia ed essere orgogliosi di avere una squadra di calcio come
il G.S. Assago ai vertici del campionato di categoria al quale partecipa.
La mano sinistra
L'ambiente è oggi il problema principale su cui ci
si confronta nella società globale; con la sua salvaguardia oggi
si confronta anche il movimento dei lavoratori che si trova a volte a
dover scegliere tra la salvaguardia del posto di lavoro e la salvaguardia
dell'ambiente. Ne abbiamo ancora di diritti in questa società? Da
come fanno girare il mondo intorno a noi pare proprio di no! |