Origine e diffusione del Realismo
L'arte realista affonda le sue radici nel Romanticismo, ne è
un esempio l'opera di Delacroix La libertà che guida il popolo in
cui il cadavere in primo piano presenta un alto grado di realismo. Per gli
artisti realisti il brutto diventa un elemento significativo in grado di
qualificare l'opera realista. La realtà aveva costituito un modello
importante dopo il 1830, periodo in cui gli artisti lavorano all'aperto
e dopo aver avuto modo di osservare la pittura di Constable molte furono
le correnti realiste nazionali che si contraddistinsero con caratteristiche
particolari, tali da rendere difficile la definizione di una scuola o di
uno stile unitario.
Pittura di paesaggio e rappresentazione del lavoro nei campi
Con l'esposizione al Salon di Parigi nel 1824 dei dipinti di Constable
si diffuse il gusto per la pittura all'aperto, metodo usato dall'artista
per eseguire i suoi bozzetti o studi che poi usava in atelier per le sue
opere. In particolar modo il suo esempio venne seguito da pittori di Barbizon
(villaggio in prossimità della foresta) che gradualmente giunsero
a realizzare le loro opere all'aperto (anche se le più grandi erano
ancora eseguite in studio). Personaggio emergente da questo gruppo fu Rousseau
che nell'esposizione di Parigi del 1855 iniziò la fortuna della scuola
di Barbizion. Millet si associò agli artisti di questa scuola dal
1849, ma poi gradualmente, inserendo nei paesaggi dei personaggi, si staccò
e nelle sue tele trattò preferibilmente temi di vita, religiosità
contadina e lavoro agricolo (Le spigolatrici).
Il Salon dei rifiutati a Parigi ed i suoi sviluppi
A causa delle numerose esclusioni dalle esposizioni presso i Salon ufficiali,
nel 1863 l'imperatore decise che le opere rifiutate dalla commissione esaminatrice
sarebbero state esposte in un altro Salon, che venne denominato Salon dei
rifiutati. In questo Salon gli artisti che dipingevano in modo non accademico
avevano modo di confrontarsi con l'arte ufficiale e farsi conoscere quindi
da un vasto pubblico. Manet espose tre opere, tra cui La colazione sull'erba,
dove riprendeva pose e figure da modelli classici della tradizione rinascimentale
italiana. Il dipinto, inizialmente, era intitolato Il bagno e venne subito
definito sconveniente. Una delle novità più importanti che
vi si possono riscontrare è l'accordo fra i personaggi ed il paesaggio,
caratteristica non più considerata dagli artisti del tempo, L'artista
si ispirò per la realizzazione dell'opera alla vista di alcune persone
intente a bagnarsi lungo la Senna, che contrastavano con le loro note di
colori chiari sull'azzurro cupo dell'acqua e venendo magicamente avvolte
nella trasparenza dell'atmosfera. La composizione dell'opera venne studiata
a lungo dall'artista anche con un'analisi di pittura appartenente alla pittura
storica; il tema della conversazione tra figure nude e vestite era già
stato trattato da Tiziano nel Concerto campestre. La composizione e la posa
dei personaggi riprende lo schema del gruppo nel Giudizio di Paride di Raffaello.
Manet in quest'opera cura particolarmente l'effetto della trasparenza dell0acqua
nell'ombra umida e cupa del bosco. Le forme vengono modellate senza l'aiuto
della linea ma usando pennellate di colore.
Il "vero" e la "macchia" in Italia
Anche in Italia, come nel resto dell'Europa, la pittura del paesaggio
e la riproduzione del vero anticipa il movimento realista. Gli artisti italiani
hanno modo di conoscere direttamente dall'esposizione di Parigi del 1855
le opere realiste di Courbet e dallo stesso anno a Firenze andò maturando
il nuovo stile dei macchiaioli, La pittura a macchia era già stata
anticipata in alcune opere di tradizione romantica, verista e naturalista.
Nell'esposizione nazionale di Firenze del 1861, nelle opere Chiostro di
Giuseppe Abbati e nei Tetti al sole di Raffaello Senesi emerge l'interesse
degli artisti soprattutto nell'ottica che studia i rapporti cromatici e
tonali della realtà, rappresentandole semplificate e solamente con
le strutture essenziali. Fra gli artisti ricordiamo Silvestro Lega e Giovanni
Fattori.
Realismo fra il sessanta ed il settanta
La produzione artistica di questo periodo è caratterizzata dalla
scelta dei temi e dei soggetti da trattare che vengono ricercati nella realtà
del proprio tempo: il tema del lavoro è uno dei maggiormente trattati,
ma non solo più il lavoro nei campi, ma anche quello svolto nelle
fabbriche. A fianco della realtà del mondo produttivo viene trattato
anche quello dell'evasione: troviamo delle rappresentazioni di pic-nic,
vedute di spiagge affollate dove la popolazione si rifugia nei momenti di
libertà come reazione al grigiore della città.
|