Introduzione
Tratto da Francesco Cavalli (pubblicato su "Nuova Libera Stampa" il 17 ottobre 1992)
Il termine paradosso deriva dal greco

composto da para (contro) e doxa (opinione) indica una proposizione formulata in evidente contraddizione con l'esperienza comune o con i principi elementari della logica ma che, sottoposta a rigoroso esame critico si dimostra valida.
I più famosi
Achille e la tartaruga
Storicamente i paradossi più noti sono quelli di Zenone di Elea, vissuto nel V secolo a.C.; tra essi il paradosso di Achille e la tartaruga.

Achille corre a una velocità dieci volte superiore a quella della tartaruga, la quale parte con un vantaggio di 100 metri. Nel momento in cui Achille raggiunge il punto T0 da cui è partita la tartaruga, questa si sarà spostata nel punto T'. Rapidamente Achille raggiungerà T', ma la tartaruga si sarà spostata in T'', e così via all'infinito. Se ne conclude che Achille non raggiungerà mai la tartaruga.
Il paradosso è evidente, in quanto chiunque sa benissimo che è vero il contrario e anche in matematica, con un'equazione di primo grado si può determinare quando avviene il sorpasso. Ma il problema sta nel far quadrare i conti utilizzando la stessa impostazione di Zenone. Si trova così una somma infinita :
100 + 10 + 1 + 0,1 + 0,01 + 0,001 + ..... = 111,11111.....
Con lo con lo sviluppo del calcolo infinitesimale a partire dal XVII secolo si sono potuti risolvere in modo definitivo i problemi posti dalla somma di infiniti termini. A questo proposito Russell annota: "Si dimostra che, se Achille raggiungerà mai la tartaruga, questo dovrà accadere dopo che sia trascorso un numero infinito di istanti dal momento della sua partenza. E questo, di fatto, è vero; ma non è vero che un numero infinito di istanti dia origine a un tempo infinitamente lungo, e quindi non si può affatto concludere che Achille non raggiungerà mai la tartaruga."
Il barbiere
Nel 1918 Russell presenta una versione del paradosso:
Un villaggio ha tra i suoi abitanti un solo barbiere. Egli è un uomo ben sbarbato che rade tutti e unicamente gli uomini del villaggio che non si radono da soli. Se i fatti stanno in questo modo sorge immediatamente la domanda: "Chi rade il barbiere?". Se distinguiamo gli uomini del villaggio in due insiemi, quelli che si radono da soli e quelli che si fanno radere dal barbiere, ricadiamo in pieno nelle premesse del paradosso di Russell.
I mentitori
Tra i paradossi più antichi e più discussi bisogna annoverare quello del mentitore che viene presentato in moltissime versioni, come, ad esempio, quella che presenta il cretese Epimenide che afferma "tutti i cretesi sono mentitori". Come possiamo determinare il valore di verità dell'affermazione di Epimenide? Sia che la si ammetta vera che falsa si cade subito in contraddizione.
L'inizio del tempo
Supponiamo che il mondo sia stato creato un'ora fa. Tutti i ricordi e le altre tracce degli eventi "precedenti" della nostra vita sono stati ugualmente creati un'ora fa per uno scherzo personale del Creatore. Come fate a dimostrare che non è vero?
Bertrand Russel, inventore di questo esperimento mentale nel 1921, sosteneva di no.
Raddoppiamento notturno
Supponiamo che la scorsa notte, mentre tutti dormivamo, tutto l'universo abbia raddoppiato le proprie dimensioni. Vi sarebbe un qualche modo di accorgersi di ciò che è successo?
Chiaramente NO!
Famoso enigma intellettuale proposto da Jules Henri Poincaré (1854-1912)
Il paradosso del comma 22
Dal Codice Militare Spaziale del Pianeta Klingon.
Articolo 12, Comma 1.
L'unico motivo valido per chiedere il congedo dal fronte è la pazzia.
Articolo 12, Comma 22.
Chiunque chieda il congedo dal fronte non è pazzo.
Il paradosso di Parmenide... detto anche paradosso del non essere.
E' possibile dare la definizione del non essere, di ciò che non è?
Il paradosso dell'autoriferimento
Questa proposizione è falsa.
Il paradosso del sorite
Non è possibile ottenere un mucchio di sabbia. Infatti:
# un granello non è un mucchio
# due granelli non sono un mucchio
# tre granelli non sono un mucchio ...
aggiungendo un granello a una cosa che non è un mucchio non si ottiene un mucchio.
Il paradosso dell'infinito
Immaginiamo un cinema con infiniti posti tutti numerati con i numeri interi. I posti sono tutti occupati, ma ad un certo punto entrano 10 nuovi spettatori. Possono trovare posto? Sì, basta dire ad ogni spettatore seduto di osservare il numero n del suo sedile e spostarsi nel sedile n+10. Poiché per ogni n esiste n+10 tutti troveranno posto ed in più si libereanno i primi 10 posti. Ma c'e di più: anche se fossero entrati 100 nuovi spettatori avrebbero tutti trovato posto a sedere. Ma c'è di più: anche se arrivano non 10, non 100, non 1000, ma infiniti nuovi spettatori, c'è ugualmente posto per tutti! Come? Basta dire ad ogni spettatore seduto di osservare il numero n del suo sedile e spotarsi nel sedile 2n. In questo modo vengono occupati solo i posti pari e si liberano tutti i posti dispari, che sono infiniti.
 
 
 
 
 
 
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