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Sabato 12 Aprile 2003:
a Roma, presso la sala Congressi del Grand Hotel Hermitage, in via Vajna 12-18 avrà luogo il primo di una serie di quattro congressi che toccheranno Roma, Taranto, Bologna e Milano organizzati congiuntamente dalle Associazioni A.I.C.H. Neuromed, Associazione Pavese Malattia di Huntington e "Mauro Emolo" O.N.L.U.S. In sostanza il congresso è uno solo, gli oratori sono sempre gli stessi (o cambiano solo in parte), gli argomenti toccati e il materiale distribuito sono uguali. Quindi perché quattro congressi e non uno solo? Perché ci rendiamo conto di quanto possa essere pesante per le famiglie spostarsi, soprattutto se con un malato già in difficoltà, e sappiamo che per questa ragione molti di voi rinunciano a partecipare agli incontri. Abbiamo scelto 4 città "strategiche" che possano essere più facilmente raggiunte da diverse zone del nostro Paese. Starà a voi scegliere quale congresso sia più comodo o più facilmente raggiungibile. Speriamo che potrete partecipare numerosi, soprattutto per il fatto che questi sono congressi organizzati PER le famiglie, quindi non solo medici o scientifici, ma di sostegno pratico per tutti voi.DATE DEI CONGRESSI:
ROMA, Grand Hotel Hermitage, Sala Congressi Sabato 12 Aprile 2003, ore 10.00
TARANTO, Sala da definire Domenica 13 Aprile 2003, ore 10.00
BOLOGNA, Sala Congressi "Baraccano" Venerdì 18 Aprile 2003, ore 16.00
MILANO, Centro Auxologico, Ospedale S. Luca Sabato 19 Aprile 2003 ore 10.00
Ulteriori dettagli sui nomi dei professionisti e indicazioni precise su come raggiungere le sale nelle varie città verranno inviati insieme al programma dettagliato tra qualche giorno.
I partecipanti al congresso di Taranto potranno telefonare all’800 076 693 il martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica per avere anticipatamente ulteriori informazioni e per lasciare un indirizzo o un recapito dove venire tempestivamente contattati. PROGRAMMA
Sabato 15 giugno 2002:
E' da pochi giorni terminato il congresso americano sulla Corea di Huntington. Invio qui la traduzione delle notizie pervenutemi in merito alla ricerca sulla malattia.Il dr. Ross dell'Istituto John Hopkins di Baltimora ha fatto notare che c'è una varietà di organismi attualmente utilizzati per la ricerca sulla corea di Huntington. Ci sono dieci modelli di topi transgenici, di cui quattro che hanno parte del gene e sei che contengono l'intero gene. Il dr. Ross ha tenuto una relazione sui progressi delle attività motorie dei topi con Corea di Huntington a cui è stata somministrata della creatina. L'uso della creatina inoltre prolunga l'arco vitale in maniera non eccezionale ma significativa. Ovviamente questi risultati vanno verificati sugli esseri umani, con un test di tossicità, verifica del dosaggio e dell'efficacia. Oltre venti studi sui topi sono stati completati nell'arco dello scorso anno, e ulteriori venti sono in atto. Gli agenti terapeutici che sono stati studiati sono:
fattori neuroprotettivi (es: BDNF)
stimolatori metabolici
antiossidanti
inibitori di HDAC (istone deacetilase)
bloccanti dell'eccitotossicità
Ha inoltre parlato dei trial attualmente in corso su esseri umani. C'è la terza fase del trial LAX 101 su 150 pazienti, alcuni dei quali ricevono il prodotto (acido eicosapenteolico o EPA purificato) i cui dati saranno pronti l'anno prossimo.
I trial ancora in fase 1 o 2 sono:
creatina (fase 2)
minocyclina
cystamina
coenzima Q10
Kava kava
Donepezil
La maggior notizia riguardante la ricerca presentata al congresso è stata la relazione del dott. Stephen Hersh sul fatto che uno degli inibitori hdac (inibitori di istone deacetilase, utilizzato sperimentalmente per la cura del cancro) sembra aiutare i modelli di topi affetti da Corea di Huntington, studio che però non è stato ancora pubblicato. Il passaggio dalle mosche della frutta ai topi è molto importante. La ragione in base alla quale non esistono trial ufficiali è perchè queste sostanze non sono state approvate sinora nemmeno per il cancro. Quindi i medici e i ricercatori non possono farne uso. Non appena i ricercatori avranno dimostrato risultati promettenti nei modelli di topi con Corea di Huntington e avranno ricevuto l'approvazione sulla sicurezza di queste sostanze (basata sulla sperimentazione sui topi) si potrà avviare uno studio di tollerabilità per le persone affette da Corea di Huntington. Una volta che la sostanza verrà dichiarata sicuramente ben tollerata si potrà dare l'avvio a sperimentazioni più lunghe.
Hdac significa istone deacetilase. Un problema primario nella Corea di Huntington è che la proteina mutante (huntingtina) "spacca" gli elementi che trova, e i frammenti si muovono verso il nucleo delle cellule del cervello a cui non appartengono (questo problema è conosciuto come "formazione di aggregati"). Uno dei grossi problemi causati è che la regione delle poliglutammine (cioè delle ripetizioni CAG) si lega ad altre proteine come il CBP, la cui funzione è quella di trascrivere il gene. Significa in sostanza che le istruzioni non svolgono la loro funzione di creare altre proteine, la cellula non fa il suo lavoro, si ammala e muore.
Come si lega (la proteina mutata) a queste proteine necessarie? Ci sono due modi: il primo è che i frammenti sono appiccicosi e tutto ciò che viene a contatto con loro va a formare una grossa palla insolubile. Ma non è il solo modo, perchè non tutte le cellule malate hanno questi aggregati. L'altro modo è che si lega al dominio acetiltransferase delle proteine come il CBP, inibendo il processo dell'istone acetilato che è necessario per la trascrizione del gene.
I ricercatori hanno ritenuto che gli inibitori di HDAC dovrebbero contrattaccare il problema e rendere possibile la continuazione della trascrizione del gene. Questo processo ha funzionato negli esperimenti sulle mosche della frutta che portavano la neurodegenerazione.
Questi inibitori HDAC sono attualmente sperimentati per curare il cancro, e se si dovessero ottenere buoni risultati con i topi transgenici per la Corea di Huntington il processo per iniziare una sperimentazione sulle persone sarebbe più veloce che se questa sostanza non fosse mai stata testata sulle persone. Prima do ottenere l'approvazione, comunque, i ricercatori dovranno dimostrare l'efficacia sui topi. Al Congresso il dr. Hersh nella sua relazione ha testimoniato che questa sostanza è stata provata su un modello di topo transgenico e che i risultati sono stati buoni.
IN SOSTANZA:
Una delle funzioni della cellula è di "leggere" il gene, che dà le informazioni necessarie per produrre le proteine. L'huntingtina mutata favorisce la creazione di aggregati che tra le altre cose impediscono questa "lettura" perchè si appiccicano proprio a una delle sostanze che dovrebbe "tradurre" il gene. Gli inibitori HDAC contrastano questo processo, sono stati sperimentati per la Corea di Huntington sulle mosche della frutta con buoni risultati, e su un modello di topo, anche lì con buoni risultati. Siccome il prodotto viene già sperimentato sui pazienti affetti da cancro, se si dovesse dimostrare che è efficace sui topi si potrebbe avviare molto velocemente una sperimentazione sulle persone.
Domenica 9 giugno 2002: Relazione del Congresso "Una malattia rara chiamata "Corea di Huntington"" tenutosi il 9 giugno 2002 a Magenta (Mi) presso l’ospedale "G. Fornaroli". VAI ALLA PAGINA
Martedì 9 aprile 2002
: scoperta una proteina sintetica che ferma la Corea di HuntingtonUno studio dell’università di Irvine e MIT ha scoperto una proteina sviluppata in laboratorio che ferma la progressione della Corea di Huntington nelle mosche della frutta. E' il primo studio a identificare una proteina creata dall'uomo che possa arrestare lo sviluppo della malattia e può aiutare i ricercatori a trovare delle vie effettive per usare la terapia genica per prevenire o fermare la malattia. Leslie Thompson, assistente di psichiatria nel College di Medicina, e Larry Marsh, professore di biologia dello sviluppo nella Scuola di Scienze Biologiche, insieme a Alex Kazantsev e David Housman del MIT, hanno creato una proteina che si lega fortemente con un'altra proteina mutata che si chiama Huntingtina, prodotta dai cambiamenti genetici che causano la Corea di Huntington, la quale provoca la degenerazione delle cellule nervose. "Questo studio ci mostra che le proteine sintetiche possono effettivamente fermare lo sviluppo di questa malattia" ha detto Thompson. "Crediamo che la terapia genica possa essere efficace in questo caso, può essere utile inserire geni per questa proteina sintetica o altre simili ad essa per aiutare a fermare la Corea di Huntington. Prova inoltre che inibire le interazioni tra le proteine che conducono alla formazione di "placche" nei neuroni, una prerogativa della Corea di Huntington e altre malattie neurodegenerative, possa essere una terapia efficace." I ricercatori hanno inserito in cellule che avevano la mutazione genetica della CdH un gene che era stato codificato per questa proteina artificiale. Il gene inserito ha causato una riduzione dei livelli della proteina letale Huntingtina che causa la Corea di Huntington e una riduzione nella formazione di "placche" prevalente nelle cellule nervose danneggiate. Una volta prodotta la proteina ha inoltre fermato la degenerazione delle cellule nervose negli occhi delle mosche della frutta. Quando il gene soppressore dell'Huntingtina è stato inserito con successo nelle mosche che esprimevano il gene mutante che provoca la CdH, esso ha interrotto le interazioni molecolari che portano alla malattia. "La proteina che sopprime sembra legarsi con l'Huntingtina mutata. Questo legame riduce la capacità dell'Huntingtina di causare una danno ai nervi e sembra disgregare l'accumulo di proteina mutata." ha detto Marsh. "In questo modo una minor parte della proteina mutata era presente." La terapia genica potrebbe essere un mezzo tramite quale questa proteina potrebbe combattere la malattia, perché l'Huntingtina verrebbe bloccata in tutte le cellule nervose affette dalla malattia. Gli scienziati hanno comunque incontrato un numero di ostacoli alla terapia genica, inclusi problemi per trovare un mezzo di trasmissione adatto per i geni benefici nelle cellule, e altri cambiamenti che avvengono nella biologia della cellula che avvengono dopo che il gene è stato inserito. In ogni caso la terapia genica è un'area di intensa ricerca. "Questo studio ci aiuta a mettere a fuoco il modo di trovare farmaci sintetici o chimici che possano disgregare l'accumulo di Huntingtina e possano essere prontamente amministrati usando tecniche mediche più tradizionali della terapia genica" ha aggiunto Marsh "Abbiamo ragione di sperare che simili prodotti possano fermare la Corea di Huntington.". Thompson, Marsh e i loro colleghi hanno trascorso gli ultimi anni investigando la base genetica e i possibili trattamenti della Corea di Huntington. Nell'ottobre 2001, il team ha annunciato che gli inibitori che vengono utilizzati come farmaci sperimentali nei trials per la chemioterapia per il cancro, hanno dimostrato di arrestare il danno ai nervi nelle mosche che hanno sviluppato la malattia.
Martedì 18 settembre 2001: riportiamo gli interventi del dottor Ferdinando Squitieri (VAI ALLA PAGINA) e della dott. Elena Cattaneo (VAI ALLA PAGINA) tenutisi all’incontro presso l’Istituto Neurologico Mediterraneo-Istituto di Rocovero e Cura a Carattere Scientifico Neuromed di Pozzilli (Is) il 15 settembre 2001, organizzato dall’AICH Neuromed e liberamente riportati da Paola Barbato.
Sabato 1 settembre 2001:
riportiamo i riassunti delle relazioni tenutesi al 14° Congresso Internazionale dell’International Huntington Association dal 25 al 30 agosto 2001. VAI ALLA PAGINA.
Martedì 10 luglio 2001:
riportiamo il seminario della dott. Elena Cattaneo tenutosi in data odierna all’istituto "Carlo Besta" di Milano in merito alla sua recente scoperta sulla funzione del BDNF e dell’huntingtina sana. Ovviamente il testo non è semplicissimo e il linguaggio scientifico non è stato sempre "traducibile", ma credo che la sostanza sarà comprensibile a tutti. VAI ALLA PAGINA.
Giovedì 14 giugno 2001:
importantissima scoperta italiana sulla funzione vitale della proteina "huntingtina" da parte del team della dottoressa Elena Cattaneo che potrebbe condurre a una cura della malattia. VAI ALLA PAGINA.
Venerdì 4 maggio 2001:
riportiamo il resoconto della relazione di Marc Peschanski all’Undicesimo Incontro dell’European Neurological Society sui trapianti neurologici che si è tenuto a Milano il 27 Aprile 2001. VAI ALLA PAGINA.
Domenica 25 marzo 2001:
le sperimentazioni sulle colture di cellule umane affette da Corea di Huntington in laboratorio hanno avuto buoni risultati. Gli scienziati sono riusciti a fermare l’evolversi della malattia e addirittura a farla regredire. Il prossimo passo ora sarà ottenere lo stesso risultato sui topi transgenici, ovvero quelle cavie nelle quali è stato immesso il gene "difettoso" della Corea di Huntington. Ad ogni modo, ora, la sperimentazione di nuovi farmaci diverrà molto più specifica.http://news.bbc.co.uk/hi/english/health/newsid_1237000/1237810.stm
Lunedì 19 marzo 2001:
è stata resa nota ufficialmente una scoperta molto importante che riguarda la Corea di Huntington, e che nel futuro potrà condurre ad una cura della malattia. In sostanza sono stati scoperti TUTTI i meccanismi che provocano la malattia, ora gli scienziati hanno in mano l’intero processo che parte dal gene malato e si conclude con la morte delle cellule. Lo scopo a questo punto è quello di invertire questo processo, cioè di fermare la degenerazione delle cellule nervose, ora che si sa esattamente quali sono le zone colpite, quando e soprattutto perché. A tutt’oggi sono cominciate una serie di sperimentazioni in laboratorio, e probabilmente ci vorrà ancora del tempo prima che venga prodotto un farmaco sperimentale, ma sono state gettate le basi per poter trovare una cura efficace.http://www.hopkinsmedicine.org/press/2001/MARCH/010322.htm
http://www.sciencedaily.com/releases/2001/03/010322232740.htm
http://dailynews.yahoo.com/h/nm/20010322/sc/health_huntingtons_dc_1.html
http://archive.abcnews.go.com/sections/newsuse/huntington808/
TRADUZIONE RIASSUNTIVA
In una scoperta che potrebbe portare ad una cura per la Corea di Huntington, gli scienziati mercoledì hanno detto di aver determinato come il gene responsabile per questa fatale malattia ereditaria uccida le cellule nervose in una zona chiave del cervello. I ricercatori alla Johns Hopkins University di Baltimora hanno trovato che nelle cellule cerebrali destinate alla distruzione da questo disordine progressivo che devasta il cervello, una proteina mutante "dirotta" una molecola chiave nel sistema di sopravvivenza della cellula. Nelle colture di laboratorio delle cellule umane contenenti il gene mutante della Corea di Huntington, i ricercatori sono stati in grado di impedire l’incombente morte della cellula. Il dott. Christopher Ross, che ha condotto lo studio, ha detto che la scoperta potrebbe condurre allo sviluppo di un farmaco di effetto per il trattamento della Corea di Huntington. (…) "Nel diabete, una volta che scopri il meccanismo –perdita di insulina- e puoi trattarlo, puoi convertire la malattia in qualcosa con cui la gente può convivere per un lungo periodo di tempo. Questo è il nostro scopo anche per la Corea di Huntington.".