Ogni volta che si
pensa al vino rosso almeno nella
maggioranza dei casi si pensa sempre
ad un vino importante, capace di regalare magnifiche emozioni, l'idea comune
che il vino rosso sia spesso l'unico degno di una considerazione elevata è
frequente in molti appassionati di vino. Forse questo è dovuto alla notorietà
storica e tradizionale di molti vini nella maggior parte dei casi rossi o
forse per il suo aspetto più misterioso e impenetrabile, come se al suo
interno si celasse un prezioso segreto. Certamente di vino rosso eccellente
ne esiste molto ma ad onore del vero esistono anche tanti vini rossi che impallidirebbero
dalla vergogna di fronte a tantissimi vini bianchi o ad altri tipi di vino.
Tuttavia la magia che nasce dal vino rosso è il frutto di una storia che si
perde nella notte dei tempi e che inizia, a memoria d'uomo, in quel luogo
della Francia che è stato capace di creare intorno al vino le proprie fortune
già dai tempi dei Romani: Bordeaux. Certamente la famosa regione Francese non
è stata l'unica a contribuire alla notorietà e all'importanza dei rossi è
sufficiente pensare alle tante località Italiane citate da Plinio il Vecchio
tuttavia è proprio il vino rosso di Bordeaux a mantenere ancora oggi,
immutato nel tempo, un fascino elevato. |
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Spesso
il colore dei vini rossi rappresenta una discriminante - e un pregiudizio -
nella valutazione della sua qualità. Per molti il colore è indice di elevata
qualità quando questo è scuro, intenso e impenetrabile alla luce, per altri
invece rappresenta solamente uno dei tanti criteri che consentono la
valutazione di un vino rosso. È comunque innegabile che l'intensità e la
scarsa trasparenza di un vino rosso abbiano un notevole fascino nei
consumatori e, probabilmente, è più attraente da vedere - solo per la
presunta promessa di importanza che questo potrebbe avere - un vino con un
colore scuro e intenso piuttosto che uno trasparente e poco intenso.
Nonostante il colore di un vino rosso - inclusa la sua trasparenza e la sua
intensità - siano indice di specifiche caratteristiche produttive -
principalmente la capacità colorante dell'uva e il tempo di macerazione delle
bucce nel mosto - non sempre sono fondamentali per la valutazione della
qualità. Basti pensare alle uve Nebbiolo e Pinot Nero, tanto per citare due
esempi, che non possiedono un'elevata capacità colorante, eppure da queste
uve si producono grandissimi vini, come per esempio il Barolo e il
Barbaresco, nel caso del Nebbiolo, e i grandi vini rossi della Borgogna, nel
caso del Pinot Nero. Il
vino rosso, com'è notoriamente risaputo, è prodotto unicamente con uve a
bacca rossa. Il mosto dell'uva - di ogni uva, anche quelle a bacca rossa - ha
sempre lo stesso colore grigio-verde e certamente molto lontano da ogni
somiglianza con il rosso. Le sostanze coloranti dell'uva - quelle capaci di
rendere il vino rosso - sono tutte concentrate nella buccia e la quantità di
queste sostanze - polifenoli comunemente detti pigmenti - variano a seconda
della varietà e dalle condizioni colturali e ambientali |