Da: "Ribolla proletaria".
13 settembre 1953
INFORTUNIO NELLA MINIERA DI RIBOLLA
Grave responsabilità della Direzione locale della MontecatiniA seguito della politica di repressione e di smobilitazione perseguita dalla Soc. Montecatini nella miniera di Ribolla, si fa sempre più angoscioso il problema degli infortuni sul lavoro, minacciando seriamente la vita dei minatori, costretti ogni giorno a scendere in miniera per strappare con grande sudore il tozzo di pane per i propri bambini.
Infatti il 19 gennaio c.a. l'operaio Brisigotti Giovanni rimaneva vittima di un infortunio decedendo quasi all'istante.Ci fu in quel caso grave responsabilità della Direzione Montecatini, perché come sempre trasgredì la legge di polizia mineraria, ed in quel caso l'art. 13 parte II della legge stessa.
Dopo di allora, altre centinaia di infortuni, e fra questi anche gravi si sono verificati nella nostra miniera, proprio in virtù dell'accentuarsi della politica repressiva, e di supersfruttamento condotta dalla Montecatini, senza tenere nessun conto delle esigenze tecniche della miniera, dell'incolumità del personale.
Violando così nel modo più sfacciato tutti gli art. della legge di polizia mineraria.
Cosicché il giorno 12 – 9 – 53, verso le ore 19, in un altro grave incidente sul lavoro trovava la morte il minatore Pisani Ermanno di Roccatederighi, di anni 31, che mentre era intento alla riparazione di una galleria situata in fondo al Pozzo denominato “Camorra” rimaneva sepolto da una frana.Il Pisani lascia la moglie e tre figli.
Insieme al Pisani lavorava il giovanissimo operaio Balatresi Mario di anni 16, rimasto salvo per puro caso.
Da come si sono svolti i fatti emergono gravi responsabilità della direzione locale Montecatini, in primo luogo per aver mandato all'interno e quindi in produzione, il giovane Balatresi, che il repertorio delle leggi sulla sicurezza e sull'igiene lo proibisce, eppoi la coscienza dei vari dirigenti non dovrebbe permetterlo.
Ma ancora più grave è il fatto dell'omicidio bianco commesso dalla direzione locale nei confronti del defunto Pisani, ed ecco i fatti:
alle ore 19 avveniva l'incidente ed il Pisani rimaneva coperto, e sempre con un piede al di fuori, da quattro o cinque vagoni di faglia, la quale per la sua leggerezza, permetteva al Pisani di resistere e dire al giovane compagno Balatresi di andare a chiamare altri operai.
A queste parole il Balatresi dava immediatamente l'allarme e in pochi minuti accorsero altri lavoratori.
Questi ultimi si misero subito alla ricerca di tavole o legname per riparare la frana e qui di liberare in pochi minuti il disgraziato, ma per trovare qualche pezzo di tavola dovettero andare all'esterno e levarle ad un baracchino, cosicché dopo circa 20 minuti venne il grosso della frana, che determinò il soffocamento del poveretto.
E intanto appare evidente che sarebbero bastate solo due tavole per salvare la vita ad un padre di famiglia, ma i signori della Montecatini sono incuranti di questo, basta intensificare il superprofitto.
Tutto questo avviene grazie alle leggi ed ai tutori attuali di queste leggi, perché è indubbio che se questi omicidi bianchi avvenissero in qualche altro paese dove vigono leggi applicabili a tutti i cittadini (e non ad una sola parte) questi responsabili sarebbero puniti o gettati in galera.
Ecco i fatti dove ogni cittadino, ogni lavoratore dovrà giudicare e condannare con il vero disprezzo questi uomini, che coinvolti da una così grande responsabilità continuano la loro odiosa politica antioperaia e di licenziamento, che proprio il 14 c.m. altri tre operai ricevevano lettera di licenziamento, firmata dall'ormai conosciuto Padroni Lionello.
Di fronte a questi fatti i lavoratori sapranno dargli la risposta che meritano.
Betti DuilioDir. Resp. Masotti Mendes
19 gennaio 1953: Brisigotti Giovanni.
12 settembre 1953: Pisani Ermanno.
(Disegni forniti da Walter Scapigliati)