- L'Unità -

Venerdì 20 gennaio 1956


U na lettera di un gruppo di vedove. Discriminati dalla Montecatini i figli dei minatori uccisi il 4 maggio 1954 a Ribolla.
La befana del monopolio concessa solo ad una parte dei bambini. Indignazione fra i minatori.
Nuovo atto di accusa contro la Montecatini per la sua insensata politica di discriminazione, si è levato in questi giorni da un gruppo di vedove mogli dei minatori uccisi il 4 maggio a Ribolla nel pozzo Camorra per responsabilità dirette del monopolio stesso.
Non vogliamo fare commenti.
Diamo per esteso la lettera aperta inviata dal gruppo delle vedove alla Direzione Generale della Soc. Montecatini a Milano.
 Essa dice: "Le sottoscritte vedove del disastro minerario del 4 maggio 1954 di Ribolla, chiedono a codesta società le ragioni per cui in occasione dell'Epifania è stata operata una grave discriminazione nei confronti dei nostri figli.
Infatti, in occasione della ricorrenza suddetta, da parte di codesta Società è stato provveduto alla distribuzione dei pacchi di befana ai figli dei minatori caduti nel citato disastro, e da questa distribuzione sono stati esclusi i nostri bambini.
Sinceramente non comprendiamo le ragioni di questa discriminazione poiché i padri di questi bambini sono morti tutti mentre lavoravano presso codesta società.
Che forse si vuole operare anche nei confronti degli orfani una distinzione fra "reprobi e buoni"?
Gradiremmo un riscontro.
Distinti saluti (seguono le firme di un gruppo di vedove)"

È una cosa che lascia perplessi, che agghiaccia.
Abbiamo detto di non fare commenti: è una cosa che si commenta da sé, che la commenterà la pubblica opinione.
È proprio vero: l'odio della Montecatini non ha limiti, non si ferma neppure davanti ai bambini di quei minatori morti per sua precisa responsabilità.