LE MORTI BIANCHE
Nelle miniere nacque una cultura
nelle viscere terrene maturata
scorreva il tempo annata dopo annata
e l'uomo lavorò contro natura.Con la lanterna in mano il minatore
per portà a casa quel pezzo di pane
trattato spesso ancor peggio di un cane
a prezzo di fatica e di sudore.Il pestilente fumo del carbone
che si sprigiona a li piena i polmoni
non conta il sacrificio ma i vagoni
che hai estratto a fine turno in conclusione.Mai sazi i padroni e i suoi aguzzini
anche quando stremato finivi in ospedale
se in miniera morivi pagava il funerale
e non provarti a chiamarli assassini.Strumento di misura il maialino
che da l'India ci venne importato
non predisse il gas accumulato
di tanti minatori lo segnò il destino.Era una mattina in primavera
il 4 maggio del '54 quel boato
fumo e polvere in cielo ha sollevato
44 uomini non tornò la sera.Alle famiglie che invan hanno aspettato
alcuni da lontano i più vicini
sentimmo forte il pianto dei bambini
io ve lo posso dir sono scampato.Chi quel mattino non varcò il confine
per mano d'incoscienti e di ladroni
al servizio dei soldi e dei padroni
or per l'età come me volge alla fine.A Verona furon processati
omicidio plurimo doloso
il giudice si trovò molto confuso
forse per i soldi che gli avevan dati.Con tanta gente si prese contatto
legale soluzione a quei briganti
non giovano preghiere manco i pianti
tutti assolti non esiste il fatto.Se un Dio vi fosse a regolar l'eterno
nissun di voi ne resterebbe fuori
ladri corrotti e corruttori
finireste nel profondo inferno.Invece il giuoco è a doppio fondo
per chi lavora non vi è mai ragione
primeggia la ricchezza del padrone
disgraziati all'inferno a voi a godervi il mondo.FLORIDO ROSATI
maggio 1999