Addio a Yves Saint Laurent

 

Il mondo della moda è in lutto. Nella notte del 1 Giugno è infatti venuto a mancare Yves Saint laurent. Malato da tempo, nel 2002 in occasione della sfilata che chiuderà formalmente la sua carriera di stilista e che porta come musa ispiratrice e madrina il nome di Catherine Deneuve, scrisse una lettera autobiograficaper raccontarsi al mondo: “Ho sempre vissuto per questo mestiere, l' ho sempre amato e rispettato fino in fondo. La moda non è un arte ma ha bisogno di un artista per esistere, gli abiti sono sicuramente meno importanti di musica, architettura e pittura, ma era ciò che sapevo fare e che ho fatto, forse, partecipando alle trasfornmazioni della mia epoca». Agli esordi, lavora per il maestro Dior; fino al 1962, anno dell’apertura di un atelier proprio in Rue Spontini. Yves Saint Laurent ha sempre creato ispirandosi alla storia, all' arte e alla letteratura. Fortissima la sua sensibilità per il teatro. Per il quale realizza diversi costumi. Altre fonti di ispirazione sono Matisse, i dipinti di Picasso e la pop art. Sono passati alla storia della moda i suoi tubini che si rifanno a Mondrian (1966), le giacche safari (1968), i boleri di pelo anni Quaranta (1971), le gonne di broccato dei balletti russi (1976), gli abiti cubisti, sino ai lamè metallici dei sari e dei costumi di maraja, creati dopo un viaggio in India. Importantissimi sono stati anche i suoi smoking, un pezzo del guardaroba maschile rivisitato per le donne. Nel '99 la sua società è passata nelle mani del gruppo Gucci. E in quella occasione Yves Saint-Laurent dichiarò di sentirsi ormai estraneo a un mondo "quello della moda, che trovavo orribile", forse perchè troppo manipolato dalle logiche del business, irrimediabilmente fredde rispetto a quelle dell’arte della moda. Il suo lavoro resta nei suoi archivi, riuniti nella Fondazione che ha creato con il socio Pierre Bergé, oltre che nel lavoro di chi si ispira a lui.

Da Panorama, 03 Giugno 2008: La Francia rende omaggio a Yves Saint Laurent "il più grande stilista del mondo", titola a tutta pagina Le Figaro. Ma per Le Monde Yves Saint Laurent, morto domenica all'età di 71 anni per un tumore al cervello, ha lasciato un'impronta che va al di là della moda, ed è stato in assoluto "uno dei più grandi artisti francesi".

Mentre stavo scrivendo il titolo, mi sono chiesta se effettivamente si possa parlare di addio nel momento in cui un grande artista come Yves Saint Laurent viene a mancare; al di là della persona, non scompaiono infatti le sue creazioni ed innovazioni, che guidano verso altre novità e che spianano la strada a nuove idee nella moda. Anche l’ambito artistico della moda è uno dei tanti contesti in cui sembra più adatto lasciare una traccia di sé. Sicuramente alla Francia mancherà come persona, come emblema del Made in France,ma intatte rimangono le sue idee, la sua arte, le sue linee che gli sopravvivono nel tempo.

 

 



 

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