A l'Istitut |
All'Istituto |
Gh'em a Mantoa sà da un pess una
Pia istituzion che
g'ha a cor nel temp istess i
povrett e l'istruzion. Un
bon vecc del stamp antich, vói parlar del fu Trabott,
del
ben far sincer amich pien de cor e de magnot, per
dar util ai gnivrim che
en da tutti dispressà, ha
donà i sò pisciutim ai
futuri disperà. Vita
e foch de l'opra pia è
un iudio
del vecc chasser: se
volì saver chi sia, è
Lisandr'el cancellier. Toca sà la cinquantina e
sul nas porta i occiai fa
gran sfoggio de dottrina sui
presenti e antichi mai: e
per dir la verità è
un ingegn original, compra
e venda antichità, fa
ricete da ospedal, fa
sproloqui da avocat, fa
comenti sul Talmut,
vol entrar in ogni fatt per
mostrar che sa de tutt. Ma
nel fondo, fondo, fondo, è
un gran néro malmasal; un
chalota
così tondo è
difficil a troval. Ma
stè in gamba, bonagent, da
'sto tipo ambiziosett, e
tegnive ben in ment de
parlarghe con rispett. Se
per caso una domanda ve
sta propria assai a cor non
scordeve da una banda de
lustral con gran fervor: più
sfacciade e più striscianti en
le vostre umiliazion e
più prest che non vel
canti g'avarì soddisfazion. |
Abbiamo a Mantova già da molto tempo una
Pia istituzione che
ha a cuore al tempo stesso i
poveri e l'istruzione. Un
buon vecchio all’ antica, voglio
parlar del defunto Trabott, sincero
amico del fare il bene pieno
di cuore e di magnot
(soldi), per
dare aiuto ai gnivrim
(ebrei) che
sono disprezzati da tutti, ha
donato i suoi pisciutim
(denari) ai
posteri disperati. Vita
e fuoco dell'opera pia è un iudio (ebreo) del vecchio chasser (ghetto): se
volete sapere chi è, è
Lisandro il cancelliere. È
già sulla cinquantina e
sul naso porta gli occhiali fa
gran sfoggio di cultura sui
mali presenti e antichi: e
per dir la verità è
un ingegno originale, compra
e venda antichità, fa
richieste di ricovero in ospedale, fa
sproloqui da avvocato, fa
commenti sul Talmut
(testo sacro), vuole
entrare in ogni fatto per
mostrare che sa di tutto. Ma
tutto sommato, è
un gran néro malmasal
(povero disgraziato); un
chalota
(sciocco) così grande è
difficile da trovare. Ma
state in guardia, buona gente, da
questo tipo ambizioso, e
ricordatevi bene di
parlargli con rispetto. Se
per caso una domanda vi
sta proprio molto a cuore non
dimenticatevi da una parte di
lisciarlo con grande fervore: più
sfacciato e più ipocrita è
il vostro atteggiamento umile e
più presto che non vi dica verrete
soddisfatti. |
E
se dopo che avrì fatt un'istanza
comoventa, g'avrì ditt che si gnischat sensa bessi né polenta, dop che avrì contà i malann dei
banim co
la moier e
siccome fan i can g'avarì leccà el seder, se
dop tanta umiliazion ve
daran un cavourin sentirì 'sto gran omon a
cantarve in falsetin: —
Dighe grazie al sotoscritt se
t'han fatt st'elargizion,
che
se mì non g'avess ditt una
mucia de ragion in
favor del gniscadut che
rallegra el tò bel stat, sta
sicur che l'istitut gnanca un fenech t'avria dat. Ben
poss dir che dentar lì son
di più de sior moreno, le
parole che digh mì valen più d'un aschiveno: non
per gnint mì son ciamà dei
povrett el protetor; prega
Dio con cavanà
che
te tegna in mé favor; che
se me dovess stufar e
mandass le dimission coma
mai podrisset far sensa un om de cor tant bon? – E
con tale apologia, inforcand i sparnassai da
la vecia scrivania per
guarir i tò gran mai tira
fora du franchin de
palanche risonanti con
el solit fervorin de
tirar un mes avanti. Godi
e ingrassa, popol mio, sfama,
sfama i tò putlett, con
du franch a fé di Dio gh'et da star content e liet. Ma
non dir ch'en pochi mai, non
far mai ripetizion che
se no, Kai
Adonai, sit un om senza ragion. |
E
se dopo che avrete fatto una
richiesta commovente, gli
avrete detto che siete gnischat
(poveracci) senza
soldi né polenta, dopo
che avrete raccontato i guai dei
banim
(bambini) e della moglie e
così come fan i can gli
avrete leccato il sedere, se
dopo tanta umiliazione vi
daranno una moneta sentirete
questo grande omone cantarvi
in falsetto: —
Dite grazie al sottoscritto se
t'hanno fatto questa elargizione, perché
se io non gli avessi detto una
mucchio di ragioni in
favore del gniscadut
(miseria) che
rallegra la tua bella situazione, sta
sicuro che l'istituto non
ti avrebbe dato nemmeno un centesimo. Posso
ben dire che lì dentro conto
più del signor moreno
(maestro), le
parole che dico io valgono
più d'un aschiveno
(preghiera): non
per niente io sono chiamato il
protettore dei poveri; prega
Dio con cavanà
(devozione) che
ti mantenga nei miei favori; perché
se mi dovessi stancare e
dessi le dimissioni come
mai potreste fare senza
un uomo tanto buono di cuore? – E
dopo questo discorso, inforcando
gli occhiali dalla
vecchia scrivania per
guarir i tuoi grandi mali tira
fuori due monetine risonanti
da cinque centesimi con
la solita raccomandazione di
tirare avanti un mese. Godi
e ingrassa, popolo mio, sfama,
sfama i tuoi figli, con
due franchi in fede di Dio devi
essere contento e lieto. Ma
non dire mai che sono pochi, non
rispondere mai perché
altrimenti, Kai
Adonai (com’è vero Iddio), sei
un uomo senza ragione. |
Guai
a incorrar nel furor de
'sto tipo da museo, con
gran furia, con furor lu s'atteggia a Mardocheo, e
per poch che voiet far lu ghe l'ha sà pronta e bela senza
farte tant penar nel
cassett una querela. Una
volta g'avansava el bimester destinà quand a Padoa mì studiava per
guarir quei ch'en malà. Era
sà una settimana che
me fava tribolar e
nascost da la fumana me
schivava a tutt andar. O
me dis che non ghe n'ha, o
che ancor non fan seduta; o
non pol perché non g'ha da
bolar la ricevuta. Un
bel dì g'ho fatt la posta
sul
canton de Via Magnani per
aver el nulla osta da
ciapar i carantani. Tutt nascost nel sò tabar soppegand mel vedi lì: mì me meti a stranudar come a dir:
"Sit chì!... Sit chì!”…
E
'sta volta el stat
d'assedi era
propria andà a pennel: lì
non gh'era più rimedi per
schivar de dirme un quel. - Sono proprio dispiacente, de
doverghe dir de no, al
moment non poss dir niente perché
bessi mì non g'ho. — E
così per evitar la
risposta noioseta col
simpatich sò parlar m'ha
tegnù più d'un'oreta. M'ha
contà le vecie storie de
la prima gioventù; che
success, che rare glorie ha
vantà 'sto bel bijoù! Del
bon Giobbe la pazienza è
una roba assai meschina in
confront de la prudenza che
g'ho avù quela mattina. |
Guai
a incorrere nel furore di
questo tipo da museo, con
gran furia, con furore lui
s'atteggia a Mardocheo, e
per poco che facciate lui
ha già pronta e bella senza
farti tanto penare una
lamentela nel cassetto. Una
volta ero in credito del
bimestre assegnatomi quando
io studiavo a Padova per
guarire quelli che sono malati. Era
già una settimana che
mi faceva penare e
nascosto dalla nebbia mi
schivava continuamente. O
mi dice che non ne ha, o
che non si sono ancora riuniti; o
non può perché non ha i
bolli da mettere sulla ricevuta. Un
bel giorno mi sono appostato sull’angolo
di Via Magnani per
aver il nulla osta per
ritirare i soldi. Tutto
nascosto nel suo tabarro zoppicante
me lo vedo lì: io
mi metto a starnutire come
a dir: "Sei qui!... Sei qui!”… E
questa volta lo stato d'assedio era
propria andato a pennello: lì
non c'era nessun espediente per
evitare di dirmi qualche cosa. - Sono proprio dispiaciuto, di
doverle dire di no, al
momento non posso dir niente perché
io non ho soldi. - E
così per evitare (di darmi) una
risposta spiacevole col
suo parlare simpatico m'ha
tenuto più di un'ora. M'ha
raccontato le vecchie storie della
sua prima giovinezza; che
successo, che rare glorie ha
vantato questo bel gioiello! La
pazienza del buon Giobbe è
una cosa assai modesta in
confronto della prudenza che
ho avuto quella mattina. |
Ma intratant co l'applaudir le spaccade che contava g'ho podù a la fin lartir i magnot che
m'importava. Dal loquace suppador liberato finalment, g'ho augurà con tant de cor una muccia d'accident. Viva, viva el cancellier om de cor e de
pietà, gran dotor e gran spizier, negoziant d'antichità! Viva l'om del stat d'assedi gran tutor dei povarett... ah! cerchema el gran rimedi che el mantegna san e liet, fin che pò quand sarà mort ‘sto curios e gran portent ghe farem de legn ben fort un superbo monument. |
Ma intanto
applaudendo le spacconate che
raccontava ho potuto alla
fine ottenere i magnot (soldi)
che m'importavano. Dal fastidioso
chiacchierone liberato
finalmente, gli ho augurato
di tutto cuore un sacco di
accidenti. Viva, viva il
cancelliere uomo di cuore e
pietoso, grande dottore e
gran speziale, mercante di
antichità! Viva l'uomo dello
stato d'assedio grande protettore
dei poveri... ah! cerchiamo il
gran rimedio che lo mantenga
sano e lieto, fino a ché quando
poi sarà morto questo curioso e
grande portento gli faremo di
legno ben robusto un superbo
monumento. |