Interesse Scientifico

 

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Esistono oltre 2.100 manuali in più di 50 lingue. La pedago­gia dell'Esperanto è trattata in pubblicazioni specialistiche e spesso precede di alcune decine di anni la pedagogia delle altre lingue, come dimostra l'esempio di Andrea Cseh, l'inventore nel 1929 del metodo diretto per l'istruzione linguistica. La grande diversità di pubblico favorisce un campo idoneo per esperimenti didattici. In questo cam­po emergono attualmente: la Sezione di Esperanto dell'Università Eotvos Lorand di Budapest, istituita sotto la guida del Professor Istvan Szerdahelyi, l'istituto di Cibernetica di Paderborn (Germania) diretto dal Professor Helmar Frank, specialista per l'insegnamento con me­todo automatico, e l'Università dell'Illinois (U.S.A.) dove il Professor Bruce Sherwood ha sviluppato un insegnamento mediante compu­ter e telefono. Il progetto per computer denominato D.L.T (Distribuita Ungv~Tradukado> lanciato nel 1985 dalla Ditta olandese B.S.O in Utrecht sotto la responsabilità dell'Ingegnere Toon Witkam, utilizza un Esperanto un poco modificato come interlingua per mezzo di com­puter per diminuire il numero dei passaggi di traduzione nel. sistema di traduzione plurilingue semi-automatico ~. Esso potrà rendere più popolare la lingua internazionale negli ambienti scientifici. Indubbia­mente l'introduzione ufficiale dell'Esperanto nelle scuole superiori cinesi come materia facoltativa (1983) condurrà a notevoli passi innovatori nei metodi della didattica dell'Esperanto. L'interesse dei fisici e dei matematici in questo campo dimostra che l'insegnamento passa dallo stato empirico a quello scientifico. Infatti l'Esperanto è la lingua ideale pèr la sperimentazione perché la sua struttura è molto facilmente adattabile per la sua logicità e regolarità. Tuttavia i metodi didattici classici possono ancora prevedere un futuro di lunga dura­ta, mentre la grande diversità degli allievi e le condizioni di apprendi­mento rendono necessaria una costante attenzione di inventiva e di adattamento. I metodi sono numerosi e con lievi variazioni metodologiche tra i professionisti, i quali sperimentano a livello su­periore, e i volenterosi amatori, che insegnano nei corsi serali. L’Esperanto è probabilmente la sola materia che ha tanti insegnanti non di professione. Tuttavia esso si è dimostrato la lingua apprendibile più rapidamente e profondamente. Già nel 1933 lo psicologo educa­tore statunitense E. L. Thorndike concludeva che un anno di studio dell'Esperanto a livello universitario corrisponde a 4 anni di insegna­mento allo stesso livello del francese o del tedesco. Due esperimenti patrocinati dall' U.N.E.S.C.O (1973-74,1975-78) e realizzati con cir­ca 1.000 allievi di diversi paesi europei hanno confermato quella con­clusione. Helmar Frank da parte sua afferma che per un allievo fran­cese sono necessarie 1.500 ore per raggiungere il diploma a livello di Baccalaureato nella lingua inglese, mentre 150 ore di studio sono sufficienti per un apprendimento equivalente dell'Esperanto. Con quella conclusione concordano altri esperimenti i quali tutti mettono in rilievo, oltre alla relativa facilità dell'Esperanto per i diversi popoli, il suo straordinario vantaggio sia per l'apprendimento della lingua materna, sia per lo studio delle lingue straniere e sia quale stimolo all'interesse verso culture di altri paesi.

 

Programma Multimadiale ESPERANTO realizzato nell'anno scolastico 2000/2001 dagli studenti:
            Di Fazio Andrea e Maurelli Francesco                      nuvola.bianca@tiscalinet.it - fran.mau@infinito.it 
Per domande o commenti su questo programma fare riferimento a:
                                                   ROMA ESPERANTA JUNULARO
                                                          info_rej@hotmail.com
Aggiornato nel mese di giugno 2001.