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Uno stimolo notevole ed efficace fu l'annuncio nel 1975 del premio Raymond Schwartz per il migliore romanzo in esperanto: il premio fu vinto da Oldrich Knichal ed Éva Tòfalvi con kiuj semas plorante... -Quelli che seminano piangendo... - (1980), un romanzo della seconda guerra mondiale su tema esperantista. Il cecoslovacco Karolo Pic pubblicò un romanzo sperimentale La litomisla tombejo -Il cimitero di Litomisl- (1981), facendo seguito con due opere complete La mortsonorilo de Chamblay -La campana funebre di Chamblay- (1983) e KIacejo -La piazza delle chiacchiere- (1987). Spomenka Stimec nel 1984 presentò Ombra sur interna pejzago -Ombra su un paesaggio interiore- (1984), romanzo quasi autobiografico sulla fragilità dell'amore, Blazio Vaha con Adolesko -Adolescenza- (1987) esplorò la sua vita passata. Dougas P. Boatman con kara diablino -Cara diavola- (1979) presentò una storia misteriosa, mentre Loriac cominciò nel 1975 con Neologisme -Neologismi- una serie di romanzi usando molte parole umoristiche popolari continuando poi con Transe -Aldilà- (1976) e Retoj -Reti- (1978). Johan Valano (Claudio Piron) produsse nel 1976 i primi cinque romanzi in materia criminale, letti diffusamente. Con opere di questo tipo gli esperantisti hanno scoperto il piacere della lettura in esperanto a conferma della crescente maturità della lingua. Dopo il 1980 altri titoli sono apparsi. L'ungherese Istvàn Nemere con notevole talento creativo ha pubblicato una diecina di romanzi negli ultimi otto anni, cominciando con La fermita urbo -La città chiusa- (1982). Con analoghi caratteri sono da menzionare l'olandese Deck Dorval con tre romanzi, l'italiano Corrado Tavanti con due, e Knichal la cui seconda opera è apparsa nel 1987. Altre recenti opere sono di Julian Modest, bulgaro, Mies Bouhuys, olandese, e Ma njo Austin, inglese. Durante questo stesso periodo la poesia gradualmente si evolve, senza derivazioni da scuole di poeti, ma con l'influsso spontaneo di talenti individuali. I poeti britannici Auld e Boulton, apprezzati come continuatori di Kalocsay, di Baghy e di Mikalski, ora preparano modelli per le più giovani generazioni. I grandi nomi della scuola britannica diventano classici durante la loro vita e pietre miliari sulle vie del progresso. I poeti attuali li superano, pur con pieno rispetto. Tra quelli emergenti degli ultimi venti anni sono da segnalare Albert Goodheir (Medo sur menhiro -Un merlo sui menhir-1974, Enlumigo -illuminarsi- 1987), Victor Sadler (Memkritiko -Autocritica-1967) e Dafne Lister (Gis nun -Fino ad ora- 1976). Il poeta e disegnatore tedesco Ruchard Schulz è rimasto in splendido isolamento come specialista di versi brevi. Forse il più evidente giovane talento sulle orme di Auld e Kaloksay è l'italiano Mauro Neirvi (La turoj de la cefurbo -Le torri della capitale- 1978). Su linea analoga è anche l'islandese Baldur Ragnarsson, formidabile poeta e critico. Altri poeti italiani di questo periodo sono: Clelia Conterno Guglielminetti (Eta vivo -Piccola vita- 1959), Lina Gabrielli (Ni devas vivi -Dobbiamo vivere- 1975, Vivendo -E' necessario vivere- 1979), Nicolino Rossi (Sur la vivo-pado -Sul sentiero della vita- 1980), Giorgio Silfer (De tempo al tempo -Di volta in volta- 1977), Aldo De' Giorgi (Preter- tempe -oltre il tempo- 1982). Negli altri paesi europei si distinguono la Svizzera (J. Valano), la Polonia (J. Piòro), l'Olanda (A. Leenhard), la Danimarca (Paul Torsen); tuttavia nessuno raggiunge la grandezza di Auld e di Koloksay, l'originalità dell'islandese Ragnarsson e l'abilità del francese Maura (pseudonimo di Waringhien). In Jugoslavia e in Bulgaria già esistevano gruppi di poeti minori.
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Programma Multimadiale ESPERANTO realizzato nell'anno scolastico 2000/2001 dagli studenti:Di Fazio Andrea e Maurelli Francesco nuvola.bianca@tiscalinet.it - fran.mau@infinito.itPer domande o commenti su questo programma fare riferimento a:ROMA ESPERANTA JUNULAROinfo_rej@hotmail.comAggiornato nel mese di giugno 2001. |