Superstizioni e dicerie

Secondo quanto stabilisce l'enciclopedia mitica il vampiro è un'entità non-morta che durante la notte sorge dalla tomba per nutrirsi del sangue dei viventi. La parola non morti in generale si riferisce ad una creatura che sebbene defunta agisce ancora nel regno dei vivi. La parola "vampiro" deriva dallo slavo Obyri o Obiri che ha subito nel bulgaro una trasformazione in "vampir". Sebbene le fonti non siano concordanti, si dice che la parola greca nosophoros (portatore di piaga), evolutasi nello slavo "nosufur-atu" sia un sinonimo di vampiro. Nella nostra cultura hanno spesso il medesimo significato.

Il mito del vampiro e le leggende di morti che risorgono per bere il sangue dei viventi sono presenti in tutte le culture, dall'africa al Giappone, dall'Inghilterra alla Spagna. Nell'area slava in particolare il mito del vampiro si è diffuso probabilmente a causa della elevata presenza di popolazioni zingare che, provenienti dall'India ha contribuito a diffondere il folklore di tutti i paesi attraversati. Secondo la leggenda le vittime di un vampiro muoiono oppure mutano in vampiri a loro volta. Esistono diversi modi per divenire vampiri: un bambino nato sotto un certo presagio, un'animale che salta su un cadavere, un suicida oppure chi si dedica alla stregoneria: tutti questi possono divenire vampiri. Addirittura nelle leggende più popolari anche gli oggetti inanimati e gli animali potrebbero diventarlo. Si suppone che i vampiri possano trasformarsi in animali, in nebbia oppure controllare alcune creature e gli elementi. Si dice che alcuni possano anche volare. Solitamente le leggende narrano di vampiri che riposano nelle bare o che tornano nella terra della loro tomba, secondo alcune leggende pare che abbiano bisogno di tornare alla terra della loro patria originaria ogni notte, che non possano attraversare i corsi d'acqua o riflettersi in uno specchio; che non sopportino il crocefisso cristiano e che non possano entrare in un luogo senza essere invitati. Per proteggersi da queste creature non morte il metodo più sicuro nei paesi cristiani sembra essere appunto il crocefisso, ma non si sa cosa venisse usato prima dell'avvento della religione cristiana. Ci sono anche rimedi che potremmo definire casalinghi: l'aglio è il più famoso oppure il biancospino. Nei racconti si sente spesso parlare dell'argento come difesa dai vampiri: in realtà era il ferro il metallo più usato. Schegge di ferro venivano usate poste sotto le culle dei bambini, si indossavano collane di ferro ed altri oggetti venivano sparsi nel luogo da proteggere. Il vampiro poteva essere distrutto anche tramite cremazione, mozzandogli il capo, esponendolo alla luce solare o trafiggendogli il cuore con un paletto. Altre superstizioni riferiscono che un vampiro può essere eliminato toccandolo con un crocefisso, bagnandolo con acquasanta ed aglio, riempiendolo di sassi e gettandolo in un fiume, o usando un "dhampir", o il figlio di un vampiro. Si ritiene che i damphir siano gli unici a vedere i vampiri invisibili e spesso sfruttino questa loro abilità offrendo i propri servigi ai cacciatori di vampiri.