P. STANZIALE 

AL DI LA’ DELLA PSICOANALISI

 

8- SCHEMI- GRAFI E FIGURE

 

 

1-SCHEMA DEL PERCORSO DELLA COSCIENZA INFELICE

 

(A. Kojève, Introduzione alla lettura di Hegel, Adelphi, Milano 1996, pag. 17 e segg.- J. Lacan, Scritti, Einaudi, Milano 1974, pag. 265 e segg.- J.B. Fages, Cosa ha 'veramente' detto Lacan, Ubaldini, Roma 1972, pag. 39)

 

 Lo schema riguarda il prodursi nel soggetto del passaggio che va dalla mancanza-a- essere, individuata originariamente nel complemento materno, al desiderio ed all'accesso conseguente all'ordine del linguaggio, ovvero all'ordine simbolico o Altro. In questo percorso si definisce pure l'ordine delle alienazioni costitutive del soggetto. Lo schema si completa nel riferirsi allo Schema L.

 

2- STADIO DELLO SPECCHIO E EDIPO

 

(J. Lacan, Scritti, pag. 87 e segg.- pag. 270 e segg.- J. B. Fages, Cosa ..., pag. 22 )

 

 Nello schema vengono collegati lo stadio dello specchio e lo stadio dell'Edipo con riferimento: ai registri dell'immaginario e del simbolico, alle alienazioni soggettive ed al passaggio dalla natura alla cultura.

 

3- SCHEMA L

 

(J. Lacan, Scritti, pag. 50 e segg. e J.A. Miller  pag.  912 e segg.)

 

 È lo schema della dialettica intersoggettiva. Il Soggetto ha in /a'ltro/ l'oggetto impossibile del suo desiderio. Conseguentemente, nell'ambito dell'immaginario, si rivolge agli oggetti a con cui costituisce il proprio Io alienato. Ma tutto ciò è determinato, nella dimensione inconscia, dall'/Altro/. È l'annullamento nella catena significante del soggetto  corrispondente allo sviluppo dell'io.

 

4- SCHEMA R

 

(J. Lacan, Scritti, pag. 549 e segg. e J.A. Miller pag. 913 e segg.)

 

 Si tratta della struttura del soggetto (anche con riferimento a Schreber ecc.) relativamente ai registri del Simbolico, dell'Immaginario e del Reale. Nel quadrato vi è una terna simbolica, una terna immaginaria ed il quadrangolo del reale. Il triangolo del simbolico occupa metà del quadrato perché è strutturante. La linea tratteggiata vale per l'immaginario. Il triangolo  dell'immaginario è basato sulla relazione duale dell'/Io/ con l'/Altro/ (narcisismo, proiezione ecc.), avente come vertice 0 (phi), il fallo, oggetto immaginario di identificazione col proprio essere (vivente). Il campo del simbolico presenta le tre funzioni di: ideale dell'Io, con cui il soggetto si reperisce  nel registro del simbolico, del significante dell'oggetto M, del Nome-del- Padre nel luogo dell'Altro A. La linea I M raddoppia il rapporto del soggetto con l'oggetto del desiderio mediante la catena significante, rapporto che, nell'algebra lacaniana verrà ad essere scritto $ <> a (in cui sono legati il soggetto barrato, il desiderio e l'oggetto a- il punzone <> indica il desiderio). Rilevante è il fatto che il campo del reale è inquadrato e mantenuto dalla relazione immaginaria e dal rapporto simbolico.

 Nella prospettiva diacronica (storia del soggetto) abbiamo che su i M vanno a collocarsi le figure dell'altro immaginario, che culminano nella figura materna, Altro reale, iscritta simbolicamente nel significante dell'oggetto primordiale; su m I  si scandiscono le identificazioni immaginarie costituenti l'Io del bambino fino a quando questi non ha dall'identificazione simbolica il  proprio statuto nel reale. Nell'ambito del simbolico quindi troviamo una  sincronia specifica: il bambino trova in I il suo legame con la madre, in M come desiderio del suo desiderio, in posizione terza il Padre  emergente dalla parola materna.

 Dal punto di vista topologico la superficie del reale è lo sviluppo in piano della figura che si avrebbe unendo i con I e m con M, ovvero con la torsione che origina la striscia di Möebius. In relazione a ciò si ha che la retta I M  non rimanda al rapporto del soggetto con l'oggetto del desiderio: il soggetto è il taglio della striscia che residua l'oggetto a secondo la formula $ <> a.

                                                         

5- FIGURE  1, 2, 3

 

(J. Lacan, Scritti, pag. 669 e segg. e J. A. Miller pag. 912 e segg.)

 

 FIG. 1 - Si tratta di un modello ottico (Bouasse) relativo agli ideali della persona. L'illusione riguarda la visione, originata mediante uno specchio sferico, di un mazzo di fiori su un vaso, mazzo di fiori che invece è nascosto in una scatola S.

 

FIG. 2 - Integra esplicativamente  la figura precedente. L'immagine reale i(a) rappresenta l'immagine speculare del soggetto, mentre l'oggetto /a/ fa da supporto alla funzione dell'oggetto parziale, facendo precipitare la formazione del corpo. Si ha qui una fase anteriore allo stadio dello specchio- che suppone la presenza dell'Altro reale.

 Abbiamo che il mazzo di fiori ed il vaso si scambiano i ruoli e con l'interposizione di uno specchio si produce una immagine virtuale. Ciò allude al fatto che la realtà del vaso e la sua immagine reale i(a), invisibili all'osservatore (assenti dalla rappresentazione) figurano la realtà del corpo e la sua immagine reale interdette alla percezione del soggetto.

 Al soggetto è accessibile solo l'immagine virtuale i'(a), riflesso immaginario in cui si anticipa lo sviluppo del suo corpo in una alienazione definitiva.

 Il punto I (ideale dell'Io) è il punto che comanda al soggetto la sua immagine di sé.

 

FIG. 3 - Essa si ottiene ruotando di 90° lo specchio piano A  e spostando il soggetto al punto I. L'analista è nella posizione dello specchio e il grafo inquadra il momento in cui il paziente passa dalla parola vuota dei miraggi alla parola piena accedendo al linguaggio del proprio desiderio. La perdita dell'immagine virtuale corrisponde al superamento del narcisismo. Il soggetto si riposiziona nella prima figura attraverso  lo svanire della mediazione dello specchio piano. Così la psicoanalisi incide, operando nel simbolico, sullo statuto immaginario dell'Io.

 

6- GRAFI 1, 2, 3, GRAFO COMPLETO

 

(J. Lacan, Scritti, pag. 807 e segg. e J. A. Miller pagg. 914, 915)

 

Si tratta dei grafi del desiderio. Nel primo il soggetto si costituisce come tale a seguito di una inversione nella sua traversata della catena significante. Tale inversione è dovuta: ad una anticipazione,  che al primo incrocio si impone come ultima parola, ad una reatroazione, enunciata nella formula della comunicazione intersoggettiva e che rende necessario un secondo incrocio, in cui in cui va situato il recettore e la sua batteria.

 Si tratta del punto di capitone, ovvero del rapporto tra identificazione immaginaria, identificazione simbolica e significazione  rispetto ai tempi del soggetto: ciò che nel secondo grafo diventa specificazione di parola. Nel terzo grafo viene compresa la questione del soggetto rispetto all'Altro.  Nel grafo definitivo, poi, la parola si fa vettore di pulsione tra desiderio e fantasma.

 

7- SCHEMA DEL DISCORSO DEL "ROVESCIO DELLA PSICOANALISI"

 

(J. Lacan, in Scilicet 1/4, Feltrinelli, Milano 1977, pag. 191- J. Lacan, L'envers de la psychanalyse, Sem. XVIII, Seuil, Paris - J. Lacan, in Lacan in Italia, La Salamandra, Milano 1978, pag. 40- M. Recalcati, Per una introduzione alla logica dei discorsi, in La Psicoanalisi n. 18, Astrolabio, Roma 1995, pag. 30 e segg.)

 

"Quadripodi o formule a quattro zampe", come scrive Lacan: si tratta di una Teoria della discorsività basata sulla struttura di un oggetto matematico. Questa Teoria è caratterizzata da una topica, da una dinamica e da una economia. Essa definisce in modo epistemologicamente innovativo il rapporto tra soggetto e struttura nel discorso il quale si presenta come integrazione tra le leggi della parola e le leggi del linguaggio.

 

8- TOPOLOGIA DEL SOGGETTO E CIBERSPAZIO

                                                                                                           

Lo schema cerca di rendere conto di come il ciberspazio vada a modificare lo schema L  attraverso l'affermarsi di un diverso ordine di relazioni immaginarie attraverso l'algoritmo simulativo informatico/telematico.

 

(c) by P. Stanziale 2001