R.d.B. protezione civile

Rappresentanze Sindacali di Base

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ROMA L’ENNESIMA TRAGEDIA

E' martedì ore 13.00, accendo la TV, guardo il TG2, ho appena appreso della morte dei miei colleghi Vigili del fuoco nell’incidente a Roma, lo scoppio provocato da una fuga di gas, quattro i morti, per quanto tenti di resistere mi metto a piangere, penso ai miei colleghi tutti e adesso anche alle loro famiglie, quanto deve essere brutto aspettare qualcuno che non ritorna, mia moglie, saputo della notizia mi dice: - stai attento non voglio che ti succeda qualcosa.

Io penso tra me e me, quante volte c’è andata bene, quante volte abbiamo rischiato e quante altre volte lo faremo, in certi momenti è spontaneo per noi prodigarsi per qualcuno in pericolo senza pensare troppo alle conseguenze, poi cerco di capire se può esserci della responsabilità imputabile a qualcuno di queste morti o se come sempre è dovuto alla "fatalità", al nostro lavoro, siamo sempre noi operativi a morire, perché? E’ sempre e solo dovuto alla pericolosità del nostro lavoro? Qualcuno dei miei colleghi Vigili del fuoco dirà che dovremmo essere pagati meglio, il contratto integrativo scaduto da tre anni, i lavori particolarmente usuranti mai riconosciuti, una riforma seria che non arriva.

Io penso che bisogna assolutamente andare oltre, indirizzo il dito accusatorio anche nei confronti di chi, molto in alto, in questi anni non ha gestito come dovrebbe, a chi sperpera il già poco denaro a nostra disposizione e che dovrebbe servire a formare, a professionalizzare veramente i Vigili del fuoco, sento ansia dentro di me nei confronti di chi gli è stata data la possibilità di fare e di fare bene e getta via quest’opportunità di dare il proprio contributo nel modo migliore. Mi vengono in mente i colleghi Americani e le nostre autorità spendere belle parole di rito, ma come sempre vuote, senza alcun seguito.

A giorni vedremo la passerella d’altre autorità, ai funerali dei miei colleghi, esprimere cordoglio per le vittime e riversare sulla folla presente altre parole piene di solidarietà, mi auguro per il bene di noi, Vigili del fuoco e dei Cittadini che i miei colleghi morti non siano dimenticati troppo in fretta.

Nel frattempo non mi resta che mandare il solito telegramma, l’ennesimo quest’anno, per "Vigili del fuoco morti nell’adempimento del proprio dovere", si dirà.

Trieste 27/11/2001

Per il cons. Naz. RdB VV.F.
Massimiliano Gregori