RIUNIONE A GORIZIA DEL 5/4/2001 CON IL DIRETTORE GENERALE

Oggi 5 aprile 2001 c’è stato un incontro nella sede del Comando provinciale di Gorizia con il Direttore generale Prefetto Berardino, l’Ispettore generale Capo Ing. D’Errico, la Dottoressa Coversano e il dottore Ordine dell’ufficio personale del Ministero a Roma, i quattro Dirigenti dei Comandi di Trieste Udine Gorizia Pordenone e l’Ispettore regionale, infine i rappresentanti sindacali regionali e qualche provinciale. Il Direttore è venuto il giorno quattro per incontrarsi con Prefetti e responsabili dell’associazione Vigili in congedo per verificare le problematiche dovute alla manifestazione per la ricorrenza dei 25 anni dal terremoto del Friuli che si terrà nei giorni 5 e 6 di maggio. L’incontro di oggi è servito a fare il punto su vari problemi della nostra regione, di positivo è stato detto dell’apertura del distaccamento di Cividale previsto per il 2002, degli altri non si è parlato, ci dovrebbero esserci dei trasferimenti di personale nei prossimi due mesi che interesserà anche la nostra regione e più avanti un concorso da 300 posti per Vigile permanente. Naturalmente le OO.SS. hanno fatto presente i soliti problemi ai quali il direttore non ha dato risposta, ma facendo capire che ci sono altri enti e ministeri che, politicamente più forti, cercano di "rubare" le competenze del Corpo. L’unico momento di nervosismo si è avuto, soprattutto da parte del Dott. Ordine, quando il rappresentante della RdB ha messo il dito sulle sanzioni disciplinari inferte da Roma al personale operativo, ad esempio quello che è successo a Trieste con alcuni colleghi che non hanno voluto prendere servizio al di fuori della propria provincia e cioè nei distaccamenti stagionali di Grado e Lignano, il Dott. Ordine ha precisato che non è un sistema coercitivo ma prassi dell’Amministrazione facente parte del testo unico del pubblico impiego!! sic!! Tutto il resto è continuato liscio, come del resto si vuole con la "concertazione" vedremo più avanti cosa ci porterà questa riunione. Qui sotto riportiamo il discorso fatto alla riunione dalla RdB, il tutto in 10 minuti, tempo disponibile per l’intervento.

Un ultima riflessione voglio lasciarvela prima di leggere la lettera, secondo voi perché sono venuti qui? Secondo voi, perché stanno "visitando" le varie regioni informandosi dei problemi? Come mai a pochi giorni dalla manifestazione del 23 marzo a Roma? A voi larga sentenza.

Discorso del 5/4/2001 al Direttore generale

Vi ricordate la pubblicità del telefonino di qualche tempo fa, dove c’era una persona che s’iperventilava prima di premere il tasto per la chiamata? Bene! Mi sembra di vivere una situazione analoga, visto il poco tempo a mia disposizione per esporre alcuni punti di vista. D’altronde, purtroppo, credo che siano sufficienti a ribadire i bisogni e le necessità, peraltro comuni a tutti i Comandi, e quindi non mi soffermerò a ripetere cose delle quali Lei è perfettamente a conoscenza, subissato quasi quotidianamente da richieste fatte dall’associazione dei Lavoratori che rappresento sia a livello nazionale sia a livello locale, quali la carenza di personale, la carenza di mezzi, la carenza d’attrezzature e di sedi, l’esigenze del Personale amministrativo e soprattutto la poca chiarezza e uniformità nell'applicazione delle normative. Va' inoltre evidenziato che in molti casi sembra quasi che i Dirigenti siano antagonisti al Personale operativo, questo, anche a livello nazionale, ne è un esempio l’art.24 sui permessi, giacchè sembri mancare una coesione e un’unità d’intenti tra gli stessi e il Personale, fatto ancor più grave dovuto prevalentemente alla carenza d’organico, i Dirigenti a volte per ottemperare ad esigenze di servizio continuano ad inviare lettere di contestazione e di seguito, poi, a Roma le relative sanzioni disciplinari, inconcepibile a Lavoratori che quotidianamente offrono e rischiano la loro vita per gli altri svolgendo una professione che per il suo alto valore morale non è seconda a nessuna.

Voglio invece accennare ad un altro aspetto del Friuli Venezia-Giulia da un punto di vista economico. Il famoso e ricco Nord-Est viene solitamente chiamato in gergo economico "la locomotiva d’Italia" senza analizzare a fondo i tanti fattori e aspetti di questa crescita, diremo che deriva soprattutto dalla volontà' e dalla cultura del "fare". Un esempio che viene sempre riportato è quello attinente alla ricostruzione post terremoto, alla fine della quale, completata tra l’altro in pochi anni, sono addirittura avanzati degli stanziamenti. Questo per dire che il Friuli Venezia-Giulia deve essere considerato sicuramente in maniera più apprezzabile, in modo più serio anche dalla nostra Amministrazione centrale. Quello che viene speso qui è prevalentemente ben speso e ben utilizzato e lo dimostrano i fatti, quindi, quando si chiede di riaprire distaccamenti permanenti chiusi temporaneamente, o di sopperire almeno in parte, alle gravi carenze d'organico dei Comandi della nostra Regione, non è retorica, non sono sicuramente richieste di routine o di consuetudine e neanche devono essere intese come organiche a fini politici.

Oggi, a mio avviso, parlare di formazione, d’esigenze di servizio, ecc. è sicuramente importante ma credo che prima di tutto bisognerebbe capire qual è l'obiettivo dell'esistenza del C.N.V.F. e quale progetto ha la nostra amministrazione per il C.N.V.F. attualmente non siamo né carne né pesce, siamo lì, parcheggiati, nell’attesa di un evento, mentre alcune leggi recenti dimostrano, di fatto, come si voglia, o meglio, non si voglia considerare il C.N.V.F. nella sua intera professionalità; legge 112/98, legge 300/99, legge sul potenziamento, legge sui vigili volontari e non ultima la legge sugli incendi boschivi lo dimostrano ampiamente. Sembra che ci sia una malcelata volontà di delegittimare l'esperienza e la professionalità riducendo le competenze del corpo. Vorrei sottolineare come non esista ente, pubblico o privato che sia, che vanti tante figure qualificate come il C.N.V.F. non solo nella dirigenza, ma anche tra gli operativi c'è ormai un notevole numero d’ingegneri, architetti, periti, geometri.

Allora diventa importante capire cosa ci aspetta e che ruolo si stia definendo per un corpo che ha fatto del soccorso tecnico urgente la sua storia e che vanta, come nessun altro, grande approvazione e grande riconoscimento da parte di tutta la popolazione per il suo operato.

In una società come la nostra, dove sempre di più si caratterizza una maggior attenzione verso il profitto, verso un’economia di mercato e dove i Governi pensano a tagliare indiscriminatamente le spese anche per quei servizi indispensabili al Cittadino, il C.N.V.F. cosa può dare in termini economici? Che profitto può presentare allo Stato se non le vite e i beni salvati? Noi non ci stiamo il nostro è un servizio morale sociale che ogni Stato, che si consideri civile ed efficiente, deve essere in grado di dare alla popolazione, un servizio fatto con competenza e professionalità e solo chi opera costantemente e quotidianamente con un’organizzazione seria può dare. Qualsiasi altra soluzione che si affidi all’improvvisazione, alla estemporaneità o alla saltuarietà non può essere considerata una base solida per costruire una realtà efficiente.

Cosa significa benessere? E’ forse il numero di personal-computer che possediamo? O forse quante auto circolano per strada? No! E' quando un cittadino nel momento del bisogno è protetto ed aiutato dallo Stato, questo è direttamente proporzionale ad una gestione efficace, attenta nell'erogare un servizio attraverso un’istituzione professionale.

Democrito filosofo greco del 500 A.C. scriveva: - lo scopo dello stato e delle leggi è la garanzia del maggiore piacere e del minore dolore degli individui.

Guardate, voi dovreste essere attenti a quanto detto perché se è vero che un Vigile permanente può essere sostituito da qualsiasi Cittadino che frequenti un corso di 150 ore, è pur vero che il valore e la considerazione professionale si abbasserà di conseguenza, ma non ci rimetteranno solo gli operativi ma anche chi li gestisce. Cosa voglio dire con questo? Che anche un Dirigente, di un C.N.V.F. che non venga valorizzato, che viene ridotto ai minimi termini, che viene depauperato della sua storia della sua importanza delle sue competenze, e quindi, assumendo un’importanza sempre minore in questa società, altrettanto sarà il valore dei Dirigenti preposti alla gestione dello stesso.

Quindi, per concludere, quei Vigili del fuoco come me, che un paio di settimane fa si sono presi le manganellate a Roma chiedendo di poter continuare a servire la popolazione nel miglior modo possibile, o come quei colleghi oggi, che fuori del cancello, hanno voluto rappresentare il malcontento, sintomo d'insoddisfazione di come viene gestito il Corpo, chiedono a chi oggi ha la responsabilità della gestione, delle scelte future, a chi gli è stata data la possibilità di costruire qualcosa, di creare e fare bene, per i Lavoratori e consequenzialmente per i Cittadini, di non sprecare una risorsa, di competenza e di professionalità, come quella dei Vigili del fuoco Italiani, con scelte mortificanti per loro e soprattutto per i Cittadini di questo paese, quali noi tutti siamo. Non vogliamo essere manovali di Sindaci, Prefetti, Presidenti di Provincia e Regione, non vogliamo partecipare ad azioni di repressione e di Polizia, servizio a noi estraneo per compiti d’istituto.

Vogliamo un salario europeo, un Corpo europeo, con compiti chiari e ben definiti che riguardino la salvaguardia dei Cittadini e dei loro beni. Vogliamo un Corpo preparato e professionale che sia la spina dorsale della protezione civile come previsto dalla legge 225/92

Ognuno faccia bene ciò che deve fare secondo le sue capacità.

Gorizia 5/4/2001

Massimiliano Gregori
consiglio nazionale RdB Vigili del fuoco