ACNews 005-2003
Milano, 11 marzo 2003. L’ingegner Rafael Coutin, redattore de La Voz de Cuba Libre, edita a Los Angeles, California, negli Stati Uniti d’America, firma e diffonde una nota su «Hans Blix, il "peggior cieco"»...
I risultati delle ispezioni che diversi anni fa portarono la missione di ispettori dell’ONU in Iraq a registrare la presenza di decine di migliaia di tonnellate di prodotti chimici letali, proibiti da questa organizzazione internazionale, sono molto diversi da quelli di oggi. Questi stessi prodotti erano stati usati senza pietà da Saddam Hussein non solo nella guerra contro il suo vicino iraniano, ma anche per massacrare a migliaia propri concittadini della comunità curda.
La nuova missione dell’ONU, questa volta guidata da Hans Blix, ha potuto avvalersi di informazioni d’intelligence raccolte in più di dieci anni di monitoraggio, frutto della tecnologia più avanzata disponibile al mondo. Tuttavia, ha faticato molto per rilevare alcuni fatti evidenti relativi alla presenza di queste armi ed è giunto ad affermare falsamente che la sua missione non ha prove dell’esistenza di queste armi, quando il suo mandato sta nel verificare la loro distruzione, il che non è neppure riuscito a fare.
Come possono scomparire decine di migliaia di tonnellate di prodotti chimici e i mezzi che li trasportano senza lasciare tracce tangibili per gli strumenti sensibili e di precisione che hanno con sé gli ispettori? Come può il signor Blix mettere in questione alcune delle prove evidenti presentate dal Segretario di Stato nordamericano, quando lui e i suoi uomini sono stati raggirati nel modo più stolto da Saddam Hussein? Due domande che non tollerano molte risposte, se non a causa di qualche precedente noto del signor Blix.
Hans Blix è stato direttore dell’IAEA, l’International Atomic Energy Agency, un’instituzione che promuove e sostiene l’uso esclusivo della tecnologia nucleare a fini pacifici, ma, ciononostante, ha auspicato e finanziato progetti atomici in paesi non firmatari del Trattato di Non Proliferazione delle Armi Nucleari, durante il mandato di Blix. A prova, un dettaglio: Cuba.
Hans Blix ha visitato Cuba e ha percorso tutta l’isola nell’anno 1988, accompagnato da Fidel Castro e dal suo primogenito, allora Segretario Esecutivo della Commissione degli Affari Nucleari presso il Consiglio di Stato, SEAN.
Durante la sua permanenza nell’isola, ha visitato alcune installazioni, come il Centro di Studi Applicati allo Sviluppo Nucleare, il CEADEN, la Centrale nucleare di Juraguá - allora in costruzione - ha preso conoscenza del secondo progetto per la produzione nucleare di energia elettrica del Nordest di Holguín. Nel CEADEN ha visitato, fra altri, il dipartimento di ricerca di minerali radioattivi, il DEMAB, il gruppo di arricchimento di minerali, che allora stava ottenendo la concentrazione di U3O8 con tecnologia cubana e l’unità per lo studio degli effetti biologici delle radiazioni ionizzanti. Tuttavia, non ha richiamato l’attenzione di una persona con il curriculum del signor Blix, il fatto che i reattori di Juraguá e quelli progettati per Holguín (VVR-440) non funzionavano con uranio naturale, ma erano frutto di un’altra tecnologia [quella con uranio arricchito che allora possedevano solo gli Stati Uniti d’America e l’Unione Sovietica, e che serve oltre che per i reattori per la produzione di energia elettrica anche come materia indispensabile per costruire le bombe atomiche (nota di ACNews)], il cui combustibile doveva venire importato. Perché Cuba voleva poter utilizzare la tecnologia di produzione dell’uranio attraverso la supervisione internazionale, se non perché si trattava di una supervisione «di sinistra»?
Come a quell’epoca a Cuba, oggi in Iraq Hans Blix continua a recitare la parte del «peggior cieco», quello «che non vuol vedere»...