Medicina e Bioetica n.4-2002
Per una informazione in Bioetica
di Maddalena Pennacchini
Durante l’ultima Sessione Speciale dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (ONU) dedicata all’infanzia è stata sconfessata la politica neo-capitalista e malthusiana che per anni ha caratterizzato la sua azione e quella delle organizzazione da essa dipendenti.
La delegazione statunitense all’ONU ha tentato in tutti i modi di rovesciare le politiche che erano state intraprese negli anni Novanta dalla amministrazione Clinton unitamente all’Unione Europea (UE), al Canada e ad altri Paesi.
Gli Stati Uniti (Usa) hanno sollevato critiche durissime nei confronti dei programmi associati ai cosiddetti “servizi per la salute riproduttiva” includenti anche l’aborto. La delegazione del presidente Bush in merito alle questioni riproduttive ha chiesto e ottenuto il riconoscimento dell’”importanza di sani sistemi di valori” e la “promozione dell’astinenza”.
Le posizioni degli USA sono state sostenute dalle delegazioni della Santa Sede, di un gruppo di Paesi islamici ed africani, mentre sono state osteggiate dall’UE — con l’eccezione della Spagna - dal Canada, dal Giappone e dalla Nuova Zelanda. Infine, il Gruppo di Rio - del quale fanno parte la maggior parte dei Paesi dell’America Latina - ha assunto una posizione di mediazione.
Ad ogni modo, nel documento finale l’aborto volontario è stato cancellato e l’offerta alle donne ed agli adolescenti di “servizi per la salute riproduttiva” è stata sostituita da programmi per “cure di medicina della riproduzione”. Ciò significa che dovranno essere favorite le nascite piuttosto che i mezzi abortivi farmacologici, meccanici o chirurgici. Non solo: nel documento sono stati posti dei limiti all’educazione sessuale, come era stata precedentemente intesa, ed è stato inserito un richiamo all’astinenza sessuale.
Infine, come è stata osteggiata ogni concezione di “salute riproduttiva” - che include o prevede il family planning da attuare con contraccezione, sterilizzazione e aborto medicalmente assistito - del pari è stata mutata anche la definizione di famiglia.
Nonostante che l’UE ed il Gruppo di Rio avessero tentato di inserire nel documento finale un’interpretazione di famiglia favorevole al matrimonio tra omosessuali, grazie al mutamento di rotta dell’amministrazione Bush rispetto a quella precedente, nel testo finale si trova scritto “la” (corsivo del r.) famiglia è l’unità di base della società e per questo deve essere “sostenuta e rafforzata”. Questo “ripensamento” delle politiche intonate alla “salute riproduttiva” sono interessanti; tuttavia bisognerebbe approfondire se il concetto di astinenza equivale o no al valore della castità orientata dalla dignità della persona e dal valore della famiglia.