Avvenire 2 novembre 2001
INDONESIA Raid in villaggi indifesi, denunciate complicità dei militari
Il vescovo ha
chiesto l’immediato intervento delle forze di sicurezza per riportare l’ordine
nella regione. Secondo Langgino Sangkide, sacerdote cattolico della città di
Tentena, i cristiani non hanno scelta e fuggono «perché le loro case vengono
bruciate». «La polizia è arrivata troppo tardi», dice, spiegando che la gente
ha trovato rifugio in chiese e edifici pubblici. Un altro sacerdote del luogo
afferma che l’amministrazione locale ha tollerato gli attacchi e chiede ai
leader civili e religiosi locali provvedimenti urgenti per metter fine ai
disordini. Il quotidiano Jakarta Post riferisce
che centinaia di insediamenti nella zona di Poso sono stati distrutti dal
Laskar Jihad. In tre giorni di violenza, i guerriglieri hanno raso al suolo i
villaggi di Eetalemba, Patiwunga, Tangkura, Sanginora e Debua.
Dal 1999, la
violenza fra musulmani e cristiani nella provincia ha fatto almeno mille
vittime. Dopo una tregua dall’ inizio del 2001, una nuova ondata di scontri si
è avuta nel settembre scorso, con l’arrivo di circa 200 guerriglieri del Laskar
Jihad. Il gruppo, che ha la sua base nell’isola di Giava, ha compiuto
incursioni nelle isole Molucche, dove è accusato di aver scatenato all’inizio
del 1999 un conflitto etnico-religioso, che ha fatto circa 15mila vittime.
Intanto la
diocesi di Manado ha istituito un centro di crisi formato da musulmani e
cristiani per promuovere la riconciliazione. Mons Suwatanha chiesto al governo
centrale di intervenire per far cessare la violenza. Ma, secondo gli
osservatori, la presidente Megawati Sukarnoputri è riluttante a intraprendere
azioni contro i militanti musulmani. Megawati, infatti, è in debito con i
partiti musulmani conservatori che nel luglio scorso l’hanno appoggiata nella
campagna per rimpiazzare l’ex presidente Adurrahrnan Wahid alla guida del
Paese.
L’indonesia è
il paese musulmano più popoloso al mondo. Su 211 milioni di abitanti, i musulmani
ufficialmente registrati sonol’88%, i cristiani sono il 10%.