Avvenire 14 dicembre 2001
Il grande storico Pierre Chaunu pubblica un pamphlet che prende di petto la questione demografica dell’Occidente
di Lucetta Scaraffia
La posizione
dello studioso è del tutto originale, soprattutto nel campo della demografia
storica al quale ha dato contributi estremamente significativi, ma non è la
prima volta che l’anziano storico, nato nel 1923 vicino al campo di battaglia
di Verdun, stupisce e provoca polemica. Eminente e riconosciuto studioso,
professore emerito della Sorbona e membro dell’Académie de France,
repubblicano e protestante, Pierre Chaunu ha sempre accompagnato al rigore
scientifico una passione polemica che l’ha portato spesso a scontrarsi con la
mentalità corrente. Cosi ha definito il suo modo di guardare al passato: «lo
non separo il passato dall’avvenire, la vertigine del prima da quella del
dopo... Sono arrivato alla persuasione che una migliore conoscenza del passato
possa servire, forse, a una avanzata verso un male minore».
Studioso di
storia della Spagna e della colonizzazione dell’America, della storia sociale
ed economica della Francia moderna, ha fondato nel 1966 il Centro di ricerche
di storia quantitativa della quale ha teorizzato l’impiego e l’utilità. Ma
spiccano fra le sue opere due terni che ha affrontato in modo fortemente
polemico: la Rivoluzione francese, che ha osato criticare in un libro uscito
proprio in occasione delle fastose celebrazioni che François Mitterrand aveva
indetto per il bicentenario, e la lotta contro l’incubo della sovrappopolazione
agitato dalle più importanti istituzioni mondiali.
Chaunu, per primo, ha ricordato che la storia della Rivoluzione francese doveva comprendere anche le persecuzioni nei confronti di una religione condivisa dalla maggioranza dei francesi, il furto di beni quelli del clero che erano utili a tutta la popolazione, nonché la distruzione di edifici di culto e manufatti di grande valore artistico. La sua è una rilettura critica rigorosa che ha anticipato l’attenzione della recente storiografia “revisionista’ sui misfatti della Rivoluzione.
In molti libri e articoli ha poi messo in dubbio la veridicità dei dati demografici forniti dalle organizzazioni internazionali per giustificare e propagandare le politiche antinataliste, sostenendo invece che in tutto il mondo la popolazione sta calando paurosamente. Chaunu prevede per il 2020 il momento in cui si renderà palese l’effetto della drastica diminuzione del tasso di natalità che ormai contraddistingue la popolazione mondiale. In quest’ultimo libro egli ripercorre la storia di secoli di cristianità dal punto di vista della procreazione, sottolineando il carattere fortemente anticristiano di una mentalità contraria alle nascite. E davanti al timore di una scomparsa del genere umano dal punto di vista di chi, come lui, preferisce «prevedere per non vedere» — Chaunu si rivolge alle donne sostenendo che solo loro possono fermare questa tendenza suicida.