Il Sole 24 Ore, 12 maggio 2002
RISCHI E PAURE
di Gianni Fochi
Se si deve discutere di rischi di cancro, valgono qualcosa i pareri di due quotatissimi oncologi? La domanda è ovviamente retorica, ma di fatto, purtroppo, non oziosa. Ce ne rendiamo conto aprendo un libro in cui Franco Battaglia, chimico-fisico universitario divenuto in questi anni pubblicista per reagire a certe esagerazioni ambientaliste, affronta senza mezze parole il tormentone del cosiddetto elettrosmog. All’inizio, a presentare l’opera, troviamo l’oncologo Umberto Veronesi. mentre alla fine è riprodotta la lettera, firmata a nome del movimento Galileo 2001 da un altro rinomato oncologo, Umberto Tirelli, e spedita nel gennaio scorso al presidente del Consiglio.
Veronesi ricorda che un altro ministro gli rivolse l’accusa di non essere umanitario, nei primi mesi del 2001. quando egli, titolare della Sanità, s’oppose strenuamente a spendere decine di miliardi di euri per piani colossali d’interramento degli elettrodotti e di monitoraggio dei campi elettromagnetici: la riduzione del rischio di cancro sarebbe stata minima o forse addirittura nulla, e quelle cifre sarebbero semmai state da destinare a emergenze vere, per esempio alla lotta contro il fumo, causa certa — quella sì — di tumori.
Nel suo libro, Battaglia dimostra, a chi ancora non lo conosce, che raramente un cognome può essere più azzeccato del suo, riproponendo interventi giornalistici da lui fatti in difesa della correttezza scientifica. Sull’onda di reazioni e polemiche, essi l’hanno portato sui palcoscenici televisivi di Daria Bignardi e Maurizio Costanzo, a esporre puntualmente l’opinione non sua — ci tiene a ribadirlo — ma delle organizzazioni scientifiche e sanitarie accreditate nel panorama internazionale.