Avvenire 16 aprile 2001

IL CASO

Inversione di tendenza dopo gli eccessi della contestazione

Gli Usa riscoprono le virtù della famiglia tradizionale

NEW YORK. La famiglia tradizionale sta tornando di moda negli Stati Uniti. Almeno così sembra al Census Bureau, l’Istituto di statistica americano, che ha presentato i dati in uno studio quinquennale intitolato «Living Arragements of Children».

I risultati risalgono al 1996, perché queste ricerche hanno bisogno di tempo per essere finalizzate. I numeri però sono abbastanza chiari e la tendenza dovrebbe essere stabile. Dal 1991 al 1996, i figli che vivono con entrambi i genitori biologici sposati sono saliti dal 51% al 56%. Nello stesso tempo, la percentuale dei bambini che vivono solo con la madre o con il padre ha smesso di crescere, dopo un incremento costante negli ultimi trent’anni. In generale, il numero dei figli allevati da entrambi i genitori biologici, sposati o no, è salito dal 70% al 78%, e questo conferma quanto meno la tenuta delle coppie.

Certo, secondo lo studio del Census Bureau, ci sono ancora 5,2 milioni di bambini che vivono con un solo genitore biologico e uno adottivo, 3,3 milioni crescono con la madre o il padre single, e 8 milioni hanno fratellastri o sorellastre. Ma sono situazioni che non aumentano più al ritmo del passato, e i sociologi intravedono un cambiamento significativo nella struttura familiare americana.

Secondo Jason Fields, autore della ricerca, «siamo arrivati al punto in cui le donne che hanno ritardato a lungo il matrimonio si stanno sposando di colpo e stanno avendo figli». In pratica, la generazione dei baby boomers, che va dai nati nel 1945 fino al 1965, si è stancata della “contestazione” e sta tornando a valori tradizionali. Le donne e gli uomini che si sposano tra i 30 e i 40 anni sono più stabili e, quindi, le loro famiglie reggono meglio alla prova del tempo.

Il sociologo della Johns Hopkins University Andrew Cherlin, commentando la notizia  sul giornale Usa Today, ha avvertito che non tutte le ricerche confermano questa tendenza. I risultati dello studio risalgono al 1996 e perciò hanno bisogno di nuove prove, anche per vedere come si comportano le generazioni che stanno seguendo i baby boomers.

Di sicuro negli ultimi anni c’è stato un movimento culturale per rivalutare il ruolo della famiglia. Da una parte, sono usciti vari studi che documentano il prezzo pagato dai figli per le scelte dei genitori, e ormai sul piano scientifico ci sono pochi dubbi riguardo ai danni provocati dai divorzi nella crescita dei bambini. D’altra parte la realtà della cronaca quotidiana ha sottolineato la necessità di intervenire.

Molti casi di violenza nelle scuole, ad esempio, sono stati collegati alla mancanza di un saldo nucleo familiare. Non solo per l’educazione carente ricevuta dai figli, ma anche per l’assenza di controllo, che ha consentito a ragazzini e adolescenti di mettere le mani sulle armi degli adulti.

Naturalmente la famiglia tradizionale non rappresenta l’unica soluzione per tutti questi problemi e ci sono anche casi in cui è diventata il teatro di tragedie incredibili, come a Novi Ligure. Negli Stati Uniti, però, il modello non tradizionale non ha dato risultatimigliori e, dunque, i genitori sembrano intenzionati a cambiare direzione.

Paolo Mastrolilli