Libero 24 giugno 2001
Trilateral Commission e Bilderberg: due organismi semiclandestini che decidono le sorti del mondo. E che nessuno contesta
di Mauro Bottarelli
Le tute bianche, il popolo di Seattle, gli antiglobal, i seguaci zapatisti del comandante Marcos. Un esercito di contestatori sempre pronti a cingere d’assedio, ovunque nel mondo (chissà chi finanzia questi dispendiosi viaggi di massa?), i luoghi in cui governi e organizzazioni internazionali si riuniscono. Wto, G8, forum di Davos: sempre in prima fila, sempre in assetto di guerra. Sempre, di fatto, nei posti sbagliati visto che quei vertici non decidono nulla di concreto, meno che meno le ruberie occidentali a danno del sud del mondo. Altrove, invece, associazioni semisegrete o coperte da finalità di studio quando non filantropiche danno vita a meeting in cui vengono realmente decise le sorti economiche del mondo, visto che i protagonisti principali sono uomini legati all’alta finanza o loro emanazioni. Parliamo, per capirci, della Trilateral Commission e del Bilderberg. Vediamo di capirne qualcosa in più al riguardo.
Nel 1972, nell’ambito del Council on Foreign Relations
(CFR), david Rockefeller abbozzò l’idea di una nuova organizzazione, che avrebbe
dovuto perpetuare la staffetta dei poteri forti cosmopoliti che dall’inizio del
secolo avevano eletto gli Stati Uniti come “patria”. L’anno successivo
l’organizzazione fu ufficialmente presentata in Giappone. La nascita della
Trilaterale ebbe una funzionalità ben precisa. Gli altri potentati come il
Bilderberg, erano stati strumenti di un’egemonia americana che fino agli anni
Sessanta appariva incontrastata. Ma gli anni ’70 segnarono la fine della
leadership economico-militare non meno che “morale” degli Stati Uniti
d’America. La Trilateral servì quindi a riqualificare il potere statunitense,
che stinse alleanza con quelle aree, come Europa e Giappone, che non era più in
grado di controllare. Ma i progetti della Trilateral andavano al di là dell’economia,
fino ad un orizzonte “globale” del potere, l’attuale e tanto contestata
globalizzazione, insieme alla logica per la quale il mondo doveva essere
governato dai “migliori” e non dai democraticamente eletti. Sin dalla
fondazione la Trilateral ha esteso il
suo controllo a segmenti della pubblica informazione americana (CBS, Time
Magazine, Foreign Policy), giapponese (Japan Broadcasting Incorporated),
tedesca (Die Ziet), del mondo sindacale (United Steelworkers of America, United
Automobile workers), della politica e della ricerca scientifica.
Il
Bilderberg, (nome preso dall’Hotel Bilderberg dove nel
1954 Bernardo d’Olanda promosse il primo meeting) è un’organizzazione sorella
della Trilateral. Gli obiettivi di queste due organizzazioni coincidono nella
quasi totalità. Conoscere le conclusioni degli annuali incontri del Bilderberg
significa conoscere le prossime zone d’intervento e le prossime mosse dei
poteri forti.
Fra gli italiani che nel passato hanno presenziato a questi
incontri pressoché segreti ricordiamo i fratelli Giovanni e Umberto Agnelli,
Padoa Schioppa, Antonio Maccanico, Emma Bonino e Walter Veltroni. Fra le decisioni prese a giugno ’99
nell’incontro a Chateau de Lac Hotel in Belgio risalta quella di come estrarre
diamanti e materiali pregiati nella Sierra Leone devastata dalla guerra civile
senza dare troppo nell’occhio o bloccare la corsa alle presidenziali americane
a personaggi pericolosi come Buchanan (noto per le sue posizioni
antimondialiste e antiglobalizzazione). Membro influente del Bilderberg è
George Soros, finanziere americano noto per i suoi “raid” impietosi che
costarono, nel recente passato, il crollo dell’economia brasiliana.
Ma come, il popolo di Seattle non se la prende con gli
inventori della globalizzazione e del suo dominio globale? No. Lo scorso
dicembre soltanto la forza di estrema destra Forza Nuova protestò contro la
riunione della Trilateral in corso a Milano: per tutta risposta gli autonomi
manifestarono contro Forza Nuova! Si sa, la storia si ripete: la rivoluzione d’ottobre,
infatti, fu finanziata dai Rothschild e altri banchieri…